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 ITALIA - ITALIA - Italia. Cardinale Ruini: l'eutanasia non fa onore alla laicita'
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31 marzo 2006 0:00
 
"La scienza non può, per amore di nuove conquiste nella ricerca, usare l'uomo come strumento. Questo è un principio di origine greco - ebraico - cristiano". Lo ha detto il cardinale Ersilio Tonini stamani alla Fondazione "Campanile" di Valderice, nell'ambito del terzo convegno su "Le nuove grandi frontiere dell'oncologia, strategie per una migliore qualità della vita". "Comportati in maniera da trattare gli altri uomini sempre come un fine, mai come un mezzo. Solo le cose che hanno un prezzo si possono comprare e vendere" ha aggiunto Tonini. L'alto prelato, parlando dell'accanimento terapeutico, ha affermato che "non si può far vivere di più una persona solo perché si vogliono sperimentare delle ricerche; ma non si può neppure abbreviare la vita perché piace ai familiari. Lo Stato non potrà mai consentire a qualcuno di uccidere un debole, pensando di rimanere innocente".
Per il cardinale Tonini, "l'eutanasia non è soltanto io ammazzo te, ma è il medico che uccide in nome dello Stato; è l'uccisione garantita dallo Stato". Citando Jean de La Fontaine, secondo cui una cosa è parlare della morte, un'altra é morire, Tonini ha citato il caso di Indro Montanelli che si era, con forza, schierato a favore dell'eutanasia, e poi ha accettato, poco prima di entrare in coma, di sottoporsi alle cure mediche. Soffermandosi sul tema, il cardinale Tonini ha detto che "Veronesi (oncologo ed ex ministro della Sanità, ndr) non ha avuto riguardo nell'affermare che il testamento biologico è il primo passo verso l'eutanasia; a me dispiace contraddirlo, perché Veronesi è un mio caro amico, ma c'é una differenza essenziale: nel caso del testamento biologico io chiedo come essere curato in caso di malattia, ma non potrò mai chiedere di essere ucciso". Proporre l'eutanasia in nome della laicità, per Tonini, "non fa onore alla laicità stessa: la vita è un valore enorme per tutti, credenti e laici". Per Tonini "una legge splendida" è quella che regola i trapianti nel nostro Paese: "una legge ben chiara e gelosa della vita". Ed uno Stato che ha scelto di applicare questa legge "non può consentire in certi casi, perché uno lo chiede, di uccidere".
 
 
 
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"La scienza non può, per amore di nuove conquiste nella ricerca, usare l'uomo come strumento. Questo è un principio di origine greco - ebraico - cristiano". Lo ha detto il cardinale Ersilio Tonini stamani alla Fondazione "Campanile" di Valderice, nell'ambito del terzo convegno su "Le nuove grandi frontiere dell'oncologia, strategie per una migliore qualità della vita". "Comportati in maniera da trattare gli altri uomini sempre come un fine, mai come un mezzo. Solo le cose che hanno un prezzo si possono comprare e vendere" ha aggiunto Tonini. L'alto prelato, parlando dell'accanimento terapeutico, ha affermato che "non si può far vivere di più una persona solo perché si vogliono sperimentare delle ricerche; ma non si può neppure abbreviare la vita perché piace ai familiari. Lo Stato non potrà mai consentire a qualcuno di uccidere un debole, pensando di rimanere innocente".
Per il cardinale Tonini, "l'eutanasia non è soltanto io ammazzo te, ma è il medico che uccide in nome dello Stato; è l'uccisione garantita dallo Stato". Citando Jean de La Fontaine, secondo cui una cosa è parlare della morte, un'altra é morire, Tonini ha citato il caso di Indro Montanelli che si era, con forza, schierato a favore dell'eutanasia, e poi ha accettato, poco prima di entrare in coma, di sottoporsi alle cure mediche. Soffermandosi sul tema, il cardinale Tonini ha detto che "Veronesi (oncologo ed ex ministro della Sanità, ndr) non ha avuto riguardo nell'affermare che il testamento biologico è il primo passo verso l'eutanasia; a me dispiace contraddirlo, perché Veronesi è un mio caro amico, ma c'é una differenza essenziale: nel caso del testamento biologico io chiedo come essere curato in caso di malattia, ma non potrò mai chiedere di essere ucciso". Proporre l'eutanasia in nome della laicità, per Tonini, "non fa onore alla laicità stessa: la vita è un valore enorme per tutti, credenti e laici". Per Tonini "una legge splendida" è quella che regola i trapianti nel nostro Paese: "una legge ben chiara e gelosa della vita". Ed uno Stato che ha scelto di applicare questa legge "non può consentire in certi casi, perché uno lo chiede, di uccidere".
 
 
 
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