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Usa. Missouri. L'ex pompiere, ora deputato, chiede il rispetto delle volonta' dei pazienti
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Articolo di Pietro Yates Moretti
5 febbraio 2007 0:00
 
Un ex-pompiere e parasanitario, ha presentato una proposta di legge per permettere ai sanitari di ottemperare agli ordini di non praticare rianimazione in caso di arresto cardiaco. Il deputato Mark Bruns, repubblicano, ha depositato la proposta nei due anni passati proprio grazie alla sua esperienza di soccorritore in situazioni d'emergenza in cui erano stati redatti gli ordini di non rianimazione.
"Non c'era alcun modo di sapere quale fosse la storia clinica e cominciavamo comunque le manovre di rianimazione", ha detto, aggiungendo che le procedure di emergenza possono essere molto difficili da osservare per i parenti.
Dean Martin, il comandante del Dipartimento dei Pompieri della Columbia, ha detto di essere d'accordo con la proposta di legge del suo ex collega.
"E' sempre stato un problema per i soccorritori", ha detto Martin. "Arrivano a casa di una malato che magari e' sottoposto a cure palliative, e non ci sono documenti, mentre la famiglia dice che ci sono gli ordini di non rianimazione". Senza quella documentazione, i soccorritori devono obbligatoriamente provvedere alla rianimazione fino a quando non hanno in mano la giusta documentazione.
"In ultima analisi, credo che questa proposta serva a rendere situazioni molto snervanti un po' meno tali", ha detto. "Le volonta' del paziente e quelle della famiglia sono le piu' importanti e devono essere rispettate".
Lo scorso anno Bruns aveva introdotto una proposta di legge molto piu' ampia per regolare a livello statale gli ordini di non rianimazione, ma non fu mai discussa dalla commissione competente. Bruns ha ammesso che alcune delle obiezioni mosse alla sua passata proposta erano fondate. Per questo ha lavorato tutta l'estate scorsa insieme ad altri legislatori per correggere il testo.
La nuova proposta si limita a disporre per i soli soccorritori di emergenza, come il personale delle ambulanze ed i pompieri. Inoltre, il testo include il rifiuto dell'eutanasia: "questa legge non autorizza o incoraggia l'eutanasia o il mercy killing, e non permette alcun atto deliberato o omissione al fine di accorciare la vita". Un altro comma invalida gli ordini di non rianimazione per le donne incinta. Bruns e' convinto che la nuova versione sara' approvata dal Parlamento.
Frank Houston, amministratore del Preferred Hospital di Columbia, ha detto di essere favorevole al testo di legge. Le manovre di rianimazione, dice, possono spesso causare mali peggiori di quelli che si vorrebbero evitare. "Specialmente se i pazienti sono anziani, in quanto le persone negli hospice sono spesso molto anziane e gli anziani semplicemente non possono sempre tollerare le manovre di rianimazione cardiorespiratorie".
Bruns sostiene di aver redatto la proposta anche per dare la possibilita' a coloro che redigono ordini di non rianimazione di morire dignitosamente.
Anche il deputato democratico Judy Baker ha firmato la proposta di legge. "Credo che un paziente abbia il diritto di decidere quali interventi sono appropriati nel suo fine vita", ha detto. Inoltre, ha aggiunto che in questo modo si potra' risolvere una questione sollevata da moltissimi soccorritori, ovvero il timore di essere denunciati per aver rianimato un paziente contro la propria volonta'.
 
 
 
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5 febbraio 2007 0:00
 
Un ex-pompiere e parasanitario, ha presentato una proposta di legge per permettere ai sanitari di ottemperare agli ordini di non praticare rianimazione in caso di arresto cardiaco. Il deputato Mark Bruns, repubblicano, ha depositato la proposta nei due anni passati proprio grazie alla sua esperienza di soccorritore in situazioni d'emergenza in cui erano stati redatti gli ordini di non rianimazione.
"Non c'era alcun modo di sapere quale fosse la storia clinica e cominciavamo comunque le manovre di rianimazione", ha detto, aggiungendo che le procedure di emergenza possono essere molto difficili da osservare per i parenti.
Dean Martin, il comandante del Dipartimento dei Pompieri della Columbia, ha detto di essere d'accordo con la proposta di legge del suo ex collega.
"E' sempre stato un problema per i soccorritori", ha detto Martin. "Arrivano a casa di una malato che magari e' sottoposto a cure palliative, e non ci sono documenti, mentre la famiglia dice che ci sono gli ordini di non rianimazione". Senza quella documentazione, i soccorritori devono obbligatoriamente provvedere alla rianimazione fino a quando non hanno in mano la giusta documentazione.
"In ultima analisi, credo che questa proposta serva a rendere situazioni molto snervanti un po' meno tali", ha detto. "Le volonta' del paziente e quelle della famiglia sono le piu' importanti e devono essere rispettate".
Lo scorso anno Bruns aveva introdotto una proposta di legge molto piu' ampia per regolare a livello statale gli ordini di non rianimazione, ma non fu mai discussa dalla commissione competente. Bruns ha ammesso che alcune delle obiezioni mosse alla sua passata proposta erano fondate. Per questo ha lavorato tutta l'estate scorsa insieme ad altri legislatori per correggere il testo.
La nuova proposta si limita a disporre per i soli soccorritori di emergenza, come il personale delle ambulanze ed i pompieri. Inoltre, il testo include il rifiuto dell'eutanasia: "questa legge non autorizza o incoraggia l'eutanasia o il mercy killing, e non permette alcun atto deliberato o omissione al fine di accorciare la vita". Un altro comma invalida gli ordini di non rianimazione per le donne incinta. Bruns e' convinto che la nuova versione sara' approvata dal Parlamento.
Frank Houston, amministratore del Preferred Hospital di Columbia, ha detto di essere favorevole al testo di legge. Le manovre di rianimazione, dice, possono spesso causare mali peggiori di quelli che si vorrebbero evitare. "Specialmente se i pazienti sono anziani, in quanto le persone negli hospice sono spesso molto anziane e gli anziani semplicemente non possono sempre tollerare le manovre di rianimazione cardiorespiratorie".
Bruns sostiene di aver redatto la proposta anche per dare la possibilita' a coloro che redigono ordini di non rianimazione di morire dignitosamente.
Anche il deputato democratico Judy Baker ha firmato la proposta di legge. "Credo che un paziente abbia il diritto di decidere quali interventi sono appropriati nel suo fine vita", ha detto. Inoltre, ha aggiunto che in questo modo si potra' risolvere una questione sollevata da moltissimi soccorritori, ovvero il timore di essere denunciati per aver rianimato un paziente contro la propria volonta'.
 
 
 
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