testata ADUC
Spagna. L'Ordine religioso proibisce ai suoi membri di staccare il respiratore ad Inmaculada Echevarria
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Rosa a Marca
8 marzo 2007 0:00
 
Mutismo assoluto, in questi giorni, da parte dei medici del San Rafael di Granada, l'ospedale che appartiene all'Ordine di San Juan de Dios e che ospita Inmaculada Echevarria. La paziente di cinquantun'anni, da dieci sofferente di distrofia muscolare progressiva, spera, nei prossimi giorni, d'essere liberata dal respiratore che la tiene in vita contro la sua volonta'. La sua richiesta e' stata infatti accolta dalla Giunta dell'Andalusia. Nessuno dei responsabili dell'ospedale ha voluto rilasciare dichiarazioni; l'unica comunicazione pubblica risale al primo marzo, quando l'amministratore del San Rafael, il Fratello Miguel Martin, accompagnato da Aurea Bordons, direttrice dell'ospedale clinico universitario San Cecilio da cui dipenden l'unita' di ventilazione meccanica, hanno letto una nota in cui affermavano che la paziente "continuera' a stare nell'ospedale San Rafael, il luogo che e' stato il suo domicilio in questi ultimi anni, e sara' assistita dalla sua équipe medica abituale". In seguito i sanitari hanno preteso "il massimo rispetto per la dignita' e l'intimita'" di Inmaculada Echevarria. Il silenzio coinvolge anche i familiari e l'avvocato della paziente, desiderosi che si concluda un processo che ha portato nell'opinione pubblica la polemica sull'eutanasia. Tanto piu' perche' la struttura dove dovrebbe avvenire il distacco del respiratore appartiene a un ordine religioso.
Malgrado la totale segretezza, fonti sentite da IDEAL hanno ipotizzato che l'apparecchio potrebbe essere staccato tra pochi giorni, subito dopo la celebrazione della festivita' di San Juan de Dios, patrono della congregazione religiosa. E che, nonostante tutte le speculazioni fatte, non sara' il personale del San Rafael ad eseguire l'operazione, bensi' i sanitari del San Cecilio, i quali hanno la competenza esclusiva sull'uso e il funzionamento dell'apparecchio che fornisce ossigeno a Inmaculada Echevarria. La possibilita' che siano i religiosi del San Juan de Dios a provocare alla paziente una sorte di "eutanasia passiva" e' stata respinta fin dall'inizio. Secondo quanto affermato da fonti ufficiali, la Curia Generale dell'Ordine di San Juan de Dios, con sede a Roma, avrebbe "proibito tassativamente" il distacco del respiratore da parte dei religiosi o del personale sanitario dipendente dal San Rafael, giacche' "sarebbe un tradimento dello spirito dell'Ordine". L'istanza arrivo' alla Curia Generale lo scorso ottobre, quando Inmaculada Echevarria inoltro' domanda alla Giunta dell'Andalusia affinche' le fosse staccato l'apparecchio per poter "morire con dignita'", secondo le sue parole.
Nel suo codice etico, l'Ordine Ospedaliero di San Juan de Dios s'impegna a "difendere e promuovere la vita umana", a "rifiutare l'accanimento terapeutico" e a "difendere il diritto di morire con dignita'". A questo proposito, i responsabili ecclesiastici consultati dal giornale hanno assicurato che, nel caso della signora Echevarria, l'uso del respiratore "non e' una procedura d'accanimento terapeutico"; viceversa, il suo distacco "comporterebbe senz'altro la sua morte", cio' che si configurerebbe come "eutanasia passiva".
Benche' non appaia nell'ordine del giorno, e' piu' che probabile che la questione verra' analizzata approfonditamente dal Comitato esecutivo dell'Episcopato, che si riunisce l'8 marzo a Madrid. Cosi' come, il provinciale di Castiglia dell'Ordine, Jose' Maria Bermejo, espone oggi al presidente della Conferenza Episcopale Ricardo Blazquez, il difficile ruolo dei religiosi.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS
 
ADUC - Eutanasia - Articolo - Spagna. L'Ordine religioso proibisce ai suoi membri di staccare il respiratore ad Inmaculada Echevarria

testata ADUC
Spagna. L'Ordine religioso proibisce ai suoi membri di staccare il respiratore ad Inmaculada Echevarria
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Rosa a Marca
8 marzo 2007 0:00
 
Mutismo assoluto, in questi giorni, da parte dei medici del San Rafael di Granada, l'ospedale che appartiene all'Ordine di San Juan de Dios e che ospita Inmaculada Echevarria. La paziente di cinquantun'anni, da dieci sofferente di distrofia muscolare progressiva, spera, nei prossimi giorni, d'essere liberata dal respiratore che la tiene in vita contro la sua volonta'. La sua richiesta e' stata infatti accolta dalla Giunta dell'Andalusia. Nessuno dei responsabili dell'ospedale ha voluto rilasciare dichiarazioni; l'unica comunicazione pubblica risale al primo marzo, quando l'amministratore del San Rafael, il Fratello Miguel Martin, accompagnato da Aurea Bordons, direttrice dell'ospedale clinico universitario San Cecilio da cui dipenden l'unita' di ventilazione meccanica, hanno letto una nota in cui affermavano che la paziente "continuera' a stare nell'ospedale San Rafael, il luogo che e' stato il suo domicilio in questi ultimi anni, e sara' assistita dalla sua équipe medica abituale". In seguito i sanitari hanno preteso "il massimo rispetto per la dignita' e l'intimita'" di Inmaculada Echevarria. Il silenzio coinvolge anche i familiari e l'avvocato della paziente, desiderosi che si concluda un processo che ha portato nell'opinione pubblica la polemica sull'eutanasia. Tanto piu' perche' la struttura dove dovrebbe avvenire il distacco del respiratore appartiene a un ordine religioso.
Malgrado la totale segretezza, fonti sentite da IDEAL hanno ipotizzato che l'apparecchio potrebbe essere staccato tra pochi giorni, subito dopo la celebrazione della festivita' di San Juan de Dios, patrono della congregazione religiosa. E che, nonostante tutte le speculazioni fatte, non sara' il personale del San Rafael ad eseguire l'operazione, bensi' i sanitari del San Cecilio, i quali hanno la competenza esclusiva sull'uso e il funzionamento dell'apparecchio che fornisce ossigeno a Inmaculada Echevarria. La possibilita' che siano i religiosi del San Juan de Dios a provocare alla paziente una sorte di "eutanasia passiva" e' stata respinta fin dall'inizio. Secondo quanto affermato da fonti ufficiali, la Curia Generale dell'Ordine di San Juan de Dios, con sede a Roma, avrebbe "proibito tassativamente" il distacco del respiratore da parte dei religiosi o del personale sanitario dipendente dal San Rafael, giacche' "sarebbe un tradimento dello spirito dell'Ordine". L'istanza arrivo' alla Curia Generale lo scorso ottobre, quando Inmaculada Echevarria inoltro' domanda alla Giunta dell'Andalusia affinche' le fosse staccato l'apparecchio per poter "morire con dignita'", secondo le sue parole.
Nel suo codice etico, l'Ordine Ospedaliero di San Juan de Dios s'impegna a "difendere e promuovere la vita umana", a "rifiutare l'accanimento terapeutico" e a "difendere il diritto di morire con dignita'". A questo proposito, i responsabili ecclesiastici consultati dal giornale hanno assicurato che, nel caso della signora Echevarria, l'uso del respiratore "non e' una procedura d'accanimento terapeutico"; viceversa, il suo distacco "comporterebbe senz'altro la sua morte", cio' che si configurerebbe come "eutanasia passiva".
Benche' non appaia nell'ordine del giorno, e' piu' che probabile che la questione verra' analizzata approfonditamente dal Comitato esecutivo dell'Episcopato, che si riunisce l'8 marzo a Madrid. Cosi' come, il provinciale di Castiglia dell'Ordine, Jose' Maria Bermejo, espone oggi al presidente della Conferenza Episcopale Ricardo Blazquez, il difficile ruolo dei religiosi.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS