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Spagna. La discrezione accompagnera' la morte di Inmaculada Echevarria
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Articolo di Rosa a Marca
6 marzo 2007 0:00
 
La consigliera andalusa della Sanita', Maria Jesus Montero, giudica il distacco del respiratore che mantiene in vita Inmaculada Echevarria un fatto meritevole della massima discrezione, percio' il suo dipartimento non rilascera' piu' alcuna dichiarazione sull'argomento. Inaugurando a Siviglia un incontro delle Unidades de Gestion Clinica del sistema sanitario pubblico andaluso, ha chiarito che la morte della signora Echevarria e' un fatto del tutto circoscritto "nel rapporto medico-paziente". Ha ricordato che questo caso ha una componente "importante d'intimita'" e ha chiesto a tutti i settori coinvolti "rispetto per la decisione della paziente". In quanto all'opinione della Conferenza Episcopale, ha sottolineato l'equilibrio dimostrato tra "la difesa della dignita' della vita" e il rifiuto "dell'accanimento terapeutico".
Inmaculada Echevarria morira' nell'ospedale di San Rafael di Granada, dove e' ricoverata da dieci anni, e sara' assistita fino alla fine dall'équipe medico abituale, ha comunicato la direzione dell'ospedale, che e' dipendente dall'ordine religioso di San Juan Dios. La donna, malata di sclerosi amiotrofica laterale (Sla), il 20 novembre aveva chiesto che le venisse staccato il respiratore perche' non desiderava "continuare a vivere cosi'". L'istanza era stata inoltrata al Consiglio di Sanita' di Granada e all'ospedale San Rafael. L'iter amministrativo ha visto coinvolti sia il Comitato Etico della Giunta andalusa sia il Consiglio Consultivo del governo autonomo, e tutt'e due hanno avallato la richiesta della signora Echevarria. Hanno infatti ritenuto non trattarsi d'eutanasia attiva, bensi' del rifiuto di un trattamento, fatto che ricorre con frequenza tra i malati terminali. Il Comitato Etico ha giudicato questo caso come un limite allo sforzo terapeutico, diritto riconosciuto dalla Ley de Autonomia del Paciente, mentre il Consiglio Consultivo lo ha qualificato come eutanasia passiva indiretta, per cui i medici che eseguiranno la richiesta non commetteranno alcuna azione punibile ne' in base alla legge citata ne' alla Ley de Salud de Andalucia.
 
 
 
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6 marzo 2007 0:00
 
La consigliera andalusa della Sanita', Maria Jesus Montero, giudica il distacco del respiratore che mantiene in vita Inmaculada Echevarria un fatto meritevole della massima discrezione, percio' il suo dipartimento non rilascera' piu' alcuna dichiarazione sull'argomento. Inaugurando a Siviglia un incontro delle Unidades de Gestion Clinica del sistema sanitario pubblico andaluso, ha chiarito che la morte della signora Echevarria e' un fatto del tutto circoscritto "nel rapporto medico-paziente". Ha ricordato che questo caso ha una componente "importante d'intimita'" e ha chiesto a tutti i settori coinvolti "rispetto per la decisione della paziente". In quanto all'opinione della Conferenza Episcopale, ha sottolineato l'equilibrio dimostrato tra "la difesa della dignita' della vita" e il rifiuto "dell'accanimento terapeutico".
Inmaculada Echevarria morira' nell'ospedale di San Rafael di Granada, dove e' ricoverata da dieci anni, e sara' assistita fino alla fine dall'équipe medico abituale, ha comunicato la direzione dell'ospedale, che e' dipendente dall'ordine religioso di San Juan Dios. La donna, malata di sclerosi amiotrofica laterale (Sla), il 20 novembre aveva chiesto che le venisse staccato il respiratore perche' non desiderava "continuare a vivere cosi'". L'istanza era stata inoltrata al Consiglio di Sanita' di Granada e all'ospedale San Rafael. L'iter amministrativo ha visto coinvolti sia il Comitato Etico della Giunta andalusa sia il Consiglio Consultivo del governo autonomo, e tutt'e due hanno avallato la richiesta della signora Echevarria. Hanno infatti ritenuto non trattarsi d'eutanasia attiva, bensi' del rifiuto di un trattamento, fatto che ricorre con frequenza tra i malati terminali. Il Comitato Etico ha giudicato questo caso come un limite allo sforzo terapeutico, diritto riconosciuto dalla Ley de Autonomia del Paciente, mentre il Consiglio Consultivo lo ha qualificato come eutanasia passiva indiretta, per cui i medici che eseguiranno la richiesta non commetteranno alcuna azione punibile ne' in base alla legge citata ne' alla Ley de Salud de Andalucia.
 
 
 
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