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Risposta alla lettera aperta dell'Aduc
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Articolo di Ignazio R. Marino
13 novembre 2006 0:00
 
Pubblichiamo la risposta del senatore Ignazio Marino, presidente della commissione Sanita' del Senato, alla lettera aperta dell'Aduc.

Gentilissimo Prof. Yates Moretti,

le scrivo anch'io da "rimpatriato" a "rimpatriato" (con tutti gli entusiasmi ed anche i disagi psicologici che questo stato comporta...) e la ringrazio per la sua lunga mail e per i suggerimenti che mi ha dato.
Non so se io sia, come lei dice, "l'uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto", ma sono fermamente convinto della necessita' che anche l'Italia si doti di una legge sulle dichiarazioni di volonta' anticipate nei trattamenti sanitari e che sia necessario raggiungere la condizione di quei paesi (non esclusivamente o necessariamente gli USA) che piu' hanno dedicato energie e pensiero al miglioramento del proprio sistema socio-sanitario tenendo sempre a mente gli interessi e la dignita' dei cittadini, di tutti i cittadini.

La vorrei pero' rassicurare. Non sottovaluto affatto i problemi che stanno intorno alla nutrizione artificiale. Proprio per questo sono convinto dell'utilita' delle numerose audizioni che stiamo svolgendo in Commissione sulle proposte di legge, che ci aiutano a dirimere i punti piu' controversi e ad emendare le proposte di legge nelle parti ancora farraginose. Ritengo che l'alimentazione artificiale rientri tra i temi che vanno piu' discussi e argomentati all'interno della elaborazione della proposta di legge, ma non mi scoraggio. Personalmente sono convinto che quando una persona e' nella fase terminale della vita, non muoia per la decisione di sospendere ogni cura e trattamento, ma per il suo stato di malattia che non gli consente di continuare a vivere.

So bene che dalla commissione dovra' uscire una legge che sia chiara nei principi e facilmente adattabile alle innovazioni scientifiche e tecnologiche. Non vorrei quindi elencare le diverse possibili situazioni, per permettere alla legge di rimanere sempre attuale ed attuabile, indipendentemente dai progressi della medicina. La legge dovra' inoltre proteggere e rendere sempre attuabile la volonta' delle persone che scriveranno le proprie direttive anticipate o testamento biologico. Cosi' come accade per chi e' cosciente ed esprime o nega il proprio consenso informato.

Concordo per questo sulla necessita' di chiarire che la volonta' del malato dovrebbe prevalere rispetto ad azioni e interventi non voluti, che potrebbero essere giustificati da necessita' ed urgenza. Questo sempre compatibilmente con il normale ed efficiente funzionamento delle strutture di emergenza e pronto soccorso. So anche che alle buone intenzioni vanno affiancate buone leggi. Spero che il nostro dibattito continui, perche' ritengo che solo attraverso il confronto e la discussione si possono ottenere i risultati migliori.

Con i miei piu' cordiali saluti, ed a presto.
 
 
 
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