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Gb. Polemiche sul regolamento attuativo sulle decisioni di fine vita da parte del tutore legale
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Articolo di Redazione
18 maggio 2007 0:00
 
Il regolamento previsto nel Mental Capacity Act del 2005 per permettere al paziente o al suo tutore di sospendere i trattamenti si sostegno vitale e' depositato in Parlamento dal ministro della Giustizia Vera Baird.
I pazienti potranno firmare un modulo ufficiale per dare al tutore legale la possibilita' di prendere decisioni sul fine vita. Il modulo, che sara' distribuito ad ottobre, recita:
"Per trattamento vitale si intende qualsiasi trattamento che un medico ritiene necessario per sostenere la tua vita. Il trattamento salvavita non e' una categoria di terapie. Se il trattamento e' o meno vitale dipendera' dalle circostanze della situazione specifica". E continua: "Alcuni trattamenti sono vitali in alcune situazioni ma non in altre; cio' che e' importante e' che il trattamento sia necessario per tenerti in vita".
Il modulo offre ai pazienti due opzioni. La prima. Opzione A, recita: "Delego al mio tutore la facolta' di prestare o negare il consenso a trattamenti vitali in mia vece". L'opzione B nega invece al tutore questo potere decisionale.
Il paziente dovra' firmare e datare il modulo insieme ad un testimone. Il modulo dovra' essere controfirmato anche dal tutore e da un certificatore indipendente, il quale dovra' garantire che il paziente prenda questa decisione in autonomia, senza pressioni esterne.
Successivamente verra' registrato presso l'Office of the Public Guardian, l'agenzia statale che si occupa di persone incapaci di intendere e di volere.
Il Mental Capacity Act offre la possibilita' anche di redigere il proprio testamento biologico, nel quale si puo' richiedere la sospensione di tutti i trattamenti si sostegno vitale. I medici che non seguiranno le indicazioni dei pazienti o dei tutori legali rischieranno procedimenti penali per lesioni aggravate.
I critici affermano che le nuove regole -promosse da ministri uscenti nei giorni finali della campagna per le elezioni amministrative- costituiscono una vera e propria legalizzazione dell'eutanasia.
In passato, il tutore legale nominato dal paziente poteva solo gestire il patrimonio finanziario ed immobiliare. Ma la nuova regolamentazione da' al tutore la possibilita' di dire ai medici se continuare o meno a somministrare trattamenti vitali, come la nutrizione artificiale o la ventilazione polmonare assistita.
I militanti anti-eutanasia sostengono che i pazienti che nominano un tutore con questo tipo di poteri non sono ben informati su cio' che potrebbe accadergli: "Questa e' eutanasia e non e' chiaro alle persone coinvolte. La gente non si rende conto che potrebbe essere condannata a morire di sete", ha detto Elspeth Chowdharay-Best, del gruppo di pressione Alert.
Il portavoce del ministero della Giustizia ha invece detto: "Dare questo tipo di poteri al tutore legale e' un modo per rassicurare i pazienti che la loro volonta' sara' ascoltata in decisioni mediche future che li riguardano. La legge dice chiaramente che i tutori possono decidere riguardo ai trattamenti di sostegno vitale solo quando sono stati espressamente autorizzati a farlo".

Tratto da ThisIsLondon.co.uk del 14 maggio 2007
 
 
 
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Gb. Polemiche sul regolamento attuativo sulle decisioni di fine vita da parte del tutore legale
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Articolo di Redazione
18 maggio 2007 0:00
 
Il regolamento previsto nel Mental Capacity Act del 2005 per permettere al paziente o al suo tutore di sospendere i trattamenti si sostegno vitale e' depositato in Parlamento dal ministro della Giustizia Vera Baird.
I pazienti potranno firmare un modulo ufficiale per dare al tutore legale la possibilita' di prendere decisioni sul fine vita. Il modulo, che sara' distribuito ad ottobre, recita:
"Per trattamento vitale si intende qualsiasi trattamento che un medico ritiene necessario per sostenere la tua vita. Il trattamento salvavita non e' una categoria di terapie. Se il trattamento e' o meno vitale dipendera' dalle circostanze della situazione specifica". E continua: "Alcuni trattamenti sono vitali in alcune situazioni ma non in altre; cio' che e' importante e' che il trattamento sia necessario per tenerti in vita".
Il modulo offre ai pazienti due opzioni. La prima. Opzione A, recita: "Delego al mio tutore la facolta' di prestare o negare il consenso a trattamenti vitali in mia vece". L'opzione B nega invece al tutore questo potere decisionale.
Il paziente dovra' firmare e datare il modulo insieme ad un testimone. Il modulo dovra' essere controfirmato anche dal tutore e da un certificatore indipendente, il quale dovra' garantire che il paziente prenda questa decisione in autonomia, senza pressioni esterne.
Successivamente verra' registrato presso l'Office of the Public Guardian, l'agenzia statale che si occupa di persone incapaci di intendere e di volere.
Il Mental Capacity Act offre la possibilita' anche di redigere il proprio testamento biologico, nel quale si puo' richiedere la sospensione di tutti i trattamenti si sostegno vitale. I medici che non seguiranno le indicazioni dei pazienti o dei tutori legali rischieranno procedimenti penali per lesioni aggravate.
I critici affermano che le nuove regole -promosse da ministri uscenti nei giorni finali della campagna per le elezioni amministrative- costituiscono una vera e propria legalizzazione dell'eutanasia.
In passato, il tutore legale nominato dal paziente poteva solo gestire il patrimonio finanziario ed immobiliare. Ma la nuova regolamentazione da' al tutore la possibilita' di dire ai medici se continuare o meno a somministrare trattamenti vitali, come la nutrizione artificiale o la ventilazione polmonare assistita.
I militanti anti-eutanasia sostengono che i pazienti che nominano un tutore con questo tipo di poteri non sono ben informati su cio' che potrebbe accadergli: "Questa e' eutanasia e non e' chiaro alle persone coinvolte. La gente non si rende conto che potrebbe essere condannata a morire di sete", ha detto Elspeth Chowdharay-Best, del gruppo di pressione Alert.
Il portavoce del ministero della Giustizia ha invece detto: "Dare questo tipo di poteri al tutore legale e' un modo per rassicurare i pazienti che la loro volonta' sara' ascoltata in decisioni mediche future che li riguardano. La legge dice chiaramente che i tutori possono decidere riguardo ai trattamenti di sostegno vitale solo quando sono stati espressamente autorizzati a farlo".

Tratto da ThisIsLondon.co.uk del 14 maggio 2007
 
 
 
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