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Gb. Maggioranza dei medici ha consapevolmente accelerato processo di morte
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Articolo di Pietro Yates Moretti
21 maggio 2007 0:00
 
Piu' dei due terzi dei medici britannici e' contrario alla legalizzazione dell'eutanasia. Ma la maggioranza degli stessi medici ha agito in modo da accelerare la morte dei pazienti. Questi i risultati di un sondaggio pubblicato sulla rivista medica Pulse lo scorso 18 maggio.
Il sondaggio ha rilevato che piu' della meta' dei medici (54%) ha sospeso trattamenti salvavita, sapendo che cio' avrebbe portato alla morte. Per il 79% questo tipo di decisione sul fine vita e' giustificato. Ed il 58% ha somministrato farmaci antidolorifici sapendo che avrebbero accelerato il processo di morte, anche se non era il principale motivo del trattamento. Per il 30% l'eutanasia dovrebbe essere legalizzata, mentre il 42% sarebbe pronto ad aiutare un paziente terminale a morire.
Il direttore dell'associazione pro-eutanasia Dignity in Dying, Deborah Annetts, ha commentato: "Questo sondaggio dimostra chiaramente cio' che Dignity in Dying sostiene da molto tempo: i medici hanno molte e diverse opinioni sul suicidio assistito e molti sono favorevoli ad una modifica della legge. Il sondaggio della rivista Pulse dimostra anche che la maggioranza dei medici la pensa come la maggioranza dei loro pazienti: l'80% dei cittadini e' convinta che un paziente terminale debba avere l'opzione del suicidio assistito. Vista l'opinione dei medici su questa questione, e' incredibile che le organizzazioni che dovrebbero rappresentarli in realta' non lo fanno". Ed ha aggiunto: "Questo sondaggio e' un'ulteriore indicazione su come le associazioni mediche siano lontane dai medici e dalla gente".
I membri della British Medical Association hanno votato lo scorso anno un documento contrario alla legalizzazione dell'eutanasia e del suicidio assistito. Questo documento ne ha sostituito un altro dell'anno precedente in cui la Bma si era dichiarata neutrale sulla questione.
Un portavoce della Bma ha detto: "Questo e' un tema molto sensibile ed i medici hanno posizioni diverse su questo. La nostra posizione e' di contrarieta' al suicidio medicalmente assistito. Al momento, la gran parte dei medici e' contraria".
Sempre secondo il sondaggio, i medici piu' giovani sono risultati piu' aperti al suicidio assistito dei colleghi ultrasessantacinquenni.
Un portavoce della Pro-Life Alliance ha commentato: "Siamo soddisfatti del sondaggio, che conferma una forte opposizione all'eutanasia nella professione medica. L'opposizione alla legalizzazione del suicidio medicalmente assistito e all'eutanasia sono stati ribaditi numerose volte dalle organizzazione mediche. E' perfettamente accettabile per i medici decidere di sospendere trattamenti futili che possono rivelarsi un peso piuttosto che un sollievo per il paziente. Questa non e' eutanasia".
Peter Saunders, dell'associazione contro l'eutanasia "Care non Killing Alliance", ha detto: "E' incredibile quanti medici ritengano giustificato somministrare antidolorifici per accelerare la morte. Questo dimostra che un enorme numero di medici non sa come usare i farmaci antidolorifici come la morfina. La priorita' devono essere buone cure palliative e l'educazione del vasto numero di medici ignoranti sull'uso appropriato della morfina".
Peter Jolliffe, direttore del comitato medico di Devon, che rappresenta medici e strutture sanitarie locali, ha detto: "E' mia opinione che vi sono delle circostanze nella vita in cui il suicidio e' cosa perfettamente logica, cosciente e comprensibile. Se la societa' decidera' di percorrere questa strada non vedo perche' debba essere necessariamente un medico a somministrare la pillola o l'iniezione, per me sarebbe una cosa difficile da fare."
 
 
 
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Articolo di Pietro Yates Moretti
21 maggio 2007 0:00
 
Piu' dei due terzi dei medici britannici e' contrario alla legalizzazione dell'eutanasia. Ma la maggioranza degli stessi medici ha agito in modo da accelerare la morte dei pazienti. Questi i risultati di un sondaggio pubblicato sulla rivista medica Pulse lo scorso 18 maggio.
Il sondaggio ha rilevato che piu' della meta' dei medici (54%) ha sospeso trattamenti salvavita, sapendo che cio' avrebbe portato alla morte. Per il 79% questo tipo di decisione sul fine vita e' giustificato. Ed il 58% ha somministrato farmaci antidolorifici sapendo che avrebbero accelerato il processo di morte, anche se non era il principale motivo del trattamento. Per il 30% l'eutanasia dovrebbe essere legalizzata, mentre il 42% sarebbe pronto ad aiutare un paziente terminale a morire.
Il direttore dell'associazione pro-eutanasia Dignity in Dying, Deborah Annetts, ha commentato: "Questo sondaggio dimostra chiaramente cio' che Dignity in Dying sostiene da molto tempo: i medici hanno molte e diverse opinioni sul suicidio assistito e molti sono favorevoli ad una modifica della legge. Il sondaggio della rivista Pulse dimostra anche che la maggioranza dei medici la pensa come la maggioranza dei loro pazienti: l'80% dei cittadini e' convinta che un paziente terminale debba avere l'opzione del suicidio assistito. Vista l'opinione dei medici su questa questione, e' incredibile che le organizzazioni che dovrebbero rappresentarli in realta' non lo fanno". Ed ha aggiunto: "Questo sondaggio e' un'ulteriore indicazione su come le associazioni mediche siano lontane dai medici e dalla gente".
I membri della British Medical Association hanno votato lo scorso anno un documento contrario alla legalizzazione dell'eutanasia e del suicidio assistito. Questo documento ne ha sostituito un altro dell'anno precedente in cui la Bma si era dichiarata neutrale sulla questione.
Un portavoce della Bma ha detto: "Questo e' un tema molto sensibile ed i medici hanno posizioni diverse su questo. La nostra posizione e' di contrarieta' al suicidio medicalmente assistito. Al momento, la gran parte dei medici e' contraria".
Sempre secondo il sondaggio, i medici piu' giovani sono risultati piu' aperti al suicidio assistito dei colleghi ultrasessantacinquenni.
Un portavoce della Pro-Life Alliance ha commentato: "Siamo soddisfatti del sondaggio, che conferma una forte opposizione all'eutanasia nella professione medica. L'opposizione alla legalizzazione del suicidio medicalmente assistito e all'eutanasia sono stati ribaditi numerose volte dalle organizzazione mediche. E' perfettamente accettabile per i medici decidere di sospendere trattamenti futili che possono rivelarsi un peso piuttosto che un sollievo per il paziente. Questa non e' eutanasia".
Peter Saunders, dell'associazione contro l'eutanasia "Care non Killing Alliance", ha detto: "E' incredibile quanti medici ritengano giustificato somministrare antidolorifici per accelerare la morte. Questo dimostra che un enorme numero di medici non sa come usare i farmaci antidolorifici come la morfina. La priorita' devono essere buone cure palliative e l'educazione del vasto numero di medici ignoranti sull'uso appropriato della morfina".
Peter Jolliffe, direttore del comitato medico di Devon, che rappresenta medici e strutture sanitarie locali, ha detto: "E' mia opinione che vi sono delle circostanze nella vita in cui il suicidio e' cosa perfettamente logica, cosciente e comprensibile. Se la societa' decidera' di percorrere questa strada non vedo perche' debba essere necessariamente un medico a somministrare la pillola o l'iniezione, per me sarebbe una cosa difficile da fare."
 
 
 
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