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Francia. Associazione per l'eutanasia entra nei consigli di amministrazione ospedalieri
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Articolo di Rosa a Marca
2 novembre 2006 0:00
 
In conformita' alla legge del 4 marzo 2002 sui diritti dei malati, la Commissione nazionale incaricata d'autorizzare le associazioni rappresentative degli utenti all'interno degli ospedali, ha reso il suo primo parere all'inizio dell'estate. Trasformato in decreto dal ministro della Sanita', Xavier Bertrand, quel parere permette ufficialmente all'Associazione per il diritto a morire dignitosamente (ADMD) di sedere nei consigli d'amministrazione e nelle commissioni degli utenti ospedalieri. ADMD si batte affinche' "si dia un supporto medico attivo ai malati che chiedono di morire", e vorrebbe abrogare la legge Leonetti del 2005 che instaura il diritto a "lasciar morire" senza depenalizzare l'eutanasia. "Il Parlamento non e' andato abbastanza lontano", ritiene il presidente di ADMD Gérard Payen.
Se l'associazione si rallegra del consenso ottenuto, molte sono le voci in disaccordo. "Ogni persona malata conosce fasi depressive, persino i bambini, e se la logica della morte entra in ospedale, si arrivera' presto alla situazione olandese che permette l'eutanasia sui ragazzi di 12 anni", spiega Monique Lecoufle, quadro superiore della sanita'. Per Olivier Jonquet, capo del servizio di rianimazione del CHU di Montpellier, l'assenso accordato ad ADMD "rimette in causa tutto il lavoro che e' stato fatto in numerosi anni dalle équipe di cure palliative". Chantal Habert, responsabile del gruppo mobile d'accompagnamento e di cure palliative dell'ospedale Foch a Suresnes, fa notare "l'assenza di movimenti che promuovono le cure palliative". Xavier Mirabel, oncologo e presidente dell'Alleanza per il diritto alla vita (ADV), osserva: "Nel momento in cui l'ospedale e' sempre piu' soggetto a restrizioni di bilancio, mettere nel suo consiglio d'amministrazione persone che pensano che la vita in situazione di fragilita' o di dipendenza non meriti d'essere vissuta, spinge l'ospedale in un ingranaggio di risparmi ingiusti a spese delle cure palliative". Il 10 ottobre, ADV ha depositato un ricorso d'annullamento presso il tribunale amministrativo di Parigi. Le motivazioni evocano: "l'illegalita' sia nella forma ("mancato rispetto degli obblighi di motivazione inerenti gli atti amministrativi) sia nella sostanza ("deviazione dell'oggetto della legge che mira ad aprire le porte dell'ospedale alle associazioni incaricate di difendere i malati e di sostenerli in un periodo difficile della loro vita, in quanto il luogo di sostegno e di dialogo non puo' essere uno strumento dato in mano ai promotori dell'eutanasia")". Ma non si puo' rimproverare ad ADMD di spendersi la' dove desidera veder riconosciute le proprie rivendicazioni. Liberi le altre associazioni rappresentative degli utenti ospedalieri di presentare domanda per poter sedere nelle commissioni. Le quali possono sottoporre la loro candidatura alla Commissione nazionale entro il 24 febbraio. Il professor Olivier Jonquet sottolinea l'ambiguita' stessa del sistema di rappresentanza degli utenti. E s'interroga sulla motivazione: "si tratta di promuovere la qualita' delle cure e della partecipazione del tutto legittima degli utenti alla vita di un'istituzione ospedaliera che li cura o di entrare in un'ottica rivendicativa?".
 
 
 
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