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Carne di cavallo in tutta Europa. Ora anche in Portogallo
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Comunicato di Primo Mastrantoni
14 marzo 2013 12:53
 
 Carne di cavallo in prodotti che non lo dovrebbero contenere. Ora anche il Portogallo ne e' coinvolto. Carne al fenilbutazone, un antinfiammatorio e antidolorifico, che viene somministrato ai cavalli sportivi, e che e' proibito per la carne destinata all'alimentazione umana. La scoperta iniziale e' stata fatta in Irlanda a settembre scorso, ha coinvolto 25 Paesi europei, 200 prodotti confezionati e nomi prestigiosi come Findus, Nestlè, Star, Ikea, Carrefour, Auchan, Lidl, ecc.
Come si puo' proteggere il consumatore? Dalle frodi non ci si puo' proteggere, proprio perche' sono tali: una etichetta puo' indicare dei componenti che possono non risultare tali. Servono i controlli delle autorita' che, come nel caso della carne di cavallo, o di altri precedenti frodi, dovrebbero essere diffusi e sistematici. Anche le aziende, specialmente quelle strutturate, dovrebbero contribuire con analisi statistiche sui prodotti offerti al pubblico. Dovrebbero, appunto. Al consumatore non rimane che l'arma della astensione, anche temporanea, dagli acquisti di determinati prodotti. Dare un segnale alle autorita' competenti e alle imprese ci sembra necessario.
 
 
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14 marzo 2013 12:53
 
 Carne di cavallo in prodotti che non lo dovrebbero contenere. Ora anche il Portogallo ne e' coinvolto. Carne al fenilbutazone, un antinfiammatorio e antidolorifico, che viene somministrato ai cavalli sportivi, e che e' proibito per la carne destinata all'alimentazione umana. La scoperta iniziale e' stata fatta in Irlanda a settembre scorso, ha coinvolto 25 Paesi europei, 200 prodotti confezionati e nomi prestigiosi come Findus, Nestlè, Star, Ikea, Carrefour, Auchan, Lidl, ecc.
Come si puo' proteggere il consumatore? Dalle frodi non ci si puo' proteggere, proprio perche' sono tali: una etichetta puo' indicare dei componenti che possono non risultare tali. Servono i controlli delle autorita' che, come nel caso della carne di cavallo, o di altri precedenti frodi, dovrebbero essere diffusi e sistematici. Anche le aziende, specialmente quelle strutturate, dovrebbero contribuire con analisi statistiche sui prodotti offerti al pubblico. Dovrebbero, appunto. Al consumatore non rimane che l'arma della astensione, anche temporanea, dagli acquisti di determinati prodotti. Dare un segnale alle autorita' competenti e alle imprese ci sembra necessario.
 
 
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