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Vendite al dettaglio in linea con l’inflazione. Si acquista meno spendendo di più e non siamo nel baratro grazie all’Europa
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10 gennaio 2024 12:47
 

Istat comunica i dati di novembre 2023 delle vendite al dettaglio: crescita dello 0,4% in valore e dello 0,2% in volume. Dati di novembre che quindi vanno paragonati con l’andamento dell’inflazione di novembre, in crescita calante solo grazie ai prodotti energetici mentre gli altri aumentano. Tendenza rilevata anche nel successivo mese di dicembre. I consumatori in questo periodo stanno quindi comprando di più, caratteristica della fine dell’anno, tra regali e maggiori acquisti per sé anche grazie all’ubriacatura di promozioni di fine novembre (Black Friday e dintorni)... e spendono di più (valori) rispetto alle quantità (volumi) che acquistano.

Gli andamenti delle vendite al dettaglio hanno seguito gli andamenti tipici stagionali, con cali a luglio, agosto e settembre, aumentando ad ottobre fino ai dati di novembre diffusi oggi, sempre in crescita. La costante, pur con andamenti diversi, è sempre la stessa: le merci costano di più, i consumatori - sia che comprimo meno o più - spendono comunque di più.

Il costo della vita è sempre maggiore, con crescite minori ma pur sempre crescite, attenuate dal calo Ue dei costi energetici dopo le fiammate dovute all’invasione russa dell’Ucraina. 

I consumatori - acquistando meno o di più rispetto alle stagioni - non sono drammaticamente con le spalle al muro solo grazie alle politiche Ue sull’energia. Pur con i riflessi dei minori costi energetici, tutto il resto però aumenta grazie al fallimento delle politiche nazionali sui prodotti che in qualche modo controllano più direttamente, alimentari, abbigliamento e trasporti, per esempio.

Questi dati dovrebbero servirci, visto anche che siamo già in campagna elettorale per il rinnovo a giugno del Parlamento europeo, a meglio comprendere e valutare cosa e come ci conviene essere europei.

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