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Ritiro ddl contro carne coltivata. Ignoranza e incapacità del ministro
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17 ottobre 2023 14:02
 

E’ una retromarcia clamorosa, quella del governo Meloni sul ddl contro la carne ‘sintetica’, come la definisce il ministro Lollobrigida. La notifica del ddl a Bruxelles, approvato in Senato a luglio, è stata infatti ritirata. In attesa del voto alla Camera, il testo è stato notificato a fine luglio all’Ue, sì da individuare preventivamente eventuali criticità dal punto di vista giuridico e ostacoli tecnici al commercio. La Commissione ha tre mesi di tempo per esprimersi, e il governo ha ritirato la notifica, evidentemente per paura di una bocciatura.  Così la comunicazione del ministero dell'Agricoltura: “Si richiede il ritiro della richiesta di notifica per un approfondimento delle tematiche oggetto del ddl, alla luce della discussione parlamentare in corso e delle modifiche che il testo potrebbe subire”. 

Non ci sono ulteriori dettagli ma è una retromarcia notevole, visto che questo ddl è un fiore all'occhiello del ministro Lollobrigida spalleggiato, sponsorizzato e stimolato da Coldiretti.

A suo tempo il ministro aveva sottolineato: “L’Italia è la prima nazione al mondo a vietare – in via precauzionale – la commercializzazione, importazione e produzione di cibo sintetico”. “Rivendichiamo la piena coerenza di questo testo normativo e il suo indirizzo di natura politica, a difesa delle nostre imprese e del futuro benessere dell’umanità, che passa per il buon cibo e non per i condizionamenti di chi immagina di fare business sullo sfruttamento delle fasce più povere della popolazione”.

In tutta questa vicenda sono da notare due particolari importanti: 
- il ministro chiama questa carne sintetica, quando sintetica non è ma è coltivata da cellule animali;
- per avvalorare la sua legge, il ministro, in sede di interrogazione parlamentare aveva citato uno studio che metterebbe in guardia perché per la produzione si aggiungono antibiotici e altre sostanze al fine di prevenire contaminazioni batteriche e fungine. Il fatto è che non si tratta di uno studio ma di un articolo che, tra l’altro, per la produzione smentisce l’uso di antibiotici e di queste altre sostanze.

Questo ci serve a capire meglio che, forse, qualcuno ha finalmente convinto Lollobrigida in quale cunicolo di ignoranza si era infilato e che, prima di essere bocciato era meglio fare marcia indietro.

Qui il video sul canale YouTube di Aduc

 
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