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Prezzi alimentari calmierati? Come diventare più poveri e distruggere l’economia
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26 luglio 2023 12:40
 

Si sta concretizzando un intervento governativo per calmierare alcuni prezzi di prodotti base e così, secondo loro, combattere l’inflazione. “Trimestre anti-Inflazione” lo vogliono chiamare: volontariamente, nel prossimo ottobre-dicembre, produttori e distributori vi potranno aderire etichettando gli specifici prodotti, supportati da pubblicità del governo (1).

Questo intervento “cerotto” per la ferita dell’inflazione incontrollata, servirà alla bisogna?

Crediamo che servirà a rimandare il problema, peggiorare la situazione, guadagnare un po’ di pubblicità da parte di governo e associazioni che sostengono l’iniziativa, e lasciare in eredità ai prossimi governanti e consumatori una situazione più difficile da gestire.

Siamo di fronte ad un cerotto regalato dallo Stato mucca, senza guardare alle prospettive, senza investimenti perché il futuro sia diverso. Gli investimenti, nel libero mercato, non dovrebbero fiaccare lo stesso, ma rilanciarlo, soprattutto agendo sulla fiscalità, per renderla vantaggiosa per produttori, distributori e consumatori. 

Dovrebbe essere conveniente vendere e fare concorrenza, ché questo implica prezzi minori e maggiore qualità. Per i consumatori, da non sottovalutare una drastica riduzione, fino alla temporanea sospensione, dell’Iva.

La Banca centrale europea (Bce) ci ha indicato come fare con l'aumento dei tassi: risparmiate di più, comprate meno. Così - mentre il consumatore si tutela con maggiore risparmio a interessi più vantaggiosi, dopo che negli ultimi mesi ha molto eroso i risparmi degli anni precedenti -  il mercato si aggiusta con prezzi più bassi e offerte diverse da quelle tradizionali, nonché scelte e acquisti differenziati da parte dei consumatori.

Ce lo possiamo permettere perché non siamo un Paese di quel Terzo Mondo dove si continua a morire di fame. Ci possiamo permettere che i consumatori, che non sono alla canna del gas, cambino i propri comportamenti e, di conseguenza, condizionino produttori e distributori.

Una politica che sarebbe il perfetto contrario di chi considera il consumatore come un panda da tutelare e produttori e distributori proni alla benevolenza dello Stato. La gestione dell’economia non deve essere dello Stato, ma quest’ultimo deve solo creare regole perché gli attori del libero mercato siano tali.

 
1 - Lo ha fatto sapere il sottosegretario della Lega al ministero delle Imprese e del Made in Italy e Presidente del Cncu, Massimo Bitonci.

Qui il video sul canale YouTube di Aduc


 
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