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Politiche urbane e commercianti. Praticità, ecologia, futuro e trogloditi. Il caso Milano
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1 novembre 2023 13:12
 

La Confcommercio di Milano ha pubblicato una ricerca da cui risulta che l’85% dei commercianti è contrario alla pedonalizzazione del centro prevista dal Comune. La motivazione prioritaria è che la chiusura rappresenterebbe un danno alle attività commerciali, poi che il centro sarebbe meno attrattivo e ci sarebbe un peggioramento del traffico nelle aree esterne al centro cittadino.

Evidenziamo la preoccupazione ecologica dei commercianti per le strade che diventerebbero inquinate intorno ai loro negozi ma non per le strade, che son0o già inquinate, dove sono le loro attività commerciali. 

Nel contempo ricordiamo che quando nel 1987 il Sindaco di Milano Tognoli pedonallizzò tutto corso Vittorio Emanuele II (tra piazza Duomo e piazza San Babila), per non incorrere nelle ire dei commercianti lo fece alla fine del suo mandato.
Altrettanto ricordo di quando nel 1988 a Firenze fu pedonalizzata via de’ Calzaiol (tra il Duomo e piazza Signoria)i, con quasi sommosse da parte dei commercianti.

Se oggi qualcuno proponesse che corso Vittorio Emanuele II a MIlano e via de’ Calzaioli a Firenze tornassero al traffico veicolare, è certo che i commercianti metterebbero a ferro e fuoco le rispettive amministrazioni.

I commercianti che si opponevano avevano dimostrato di non avere contezza su cosa significhi, anche in termini economici, amministrare una città. Ma la storia non ha insegnato loro nulla, visto che i commercianti milanesi sono oggi contrari all’85%.

Un consiglio per gli amministratori e i cittadini. Quando ci sono da fare scelte importanti per la propria città, e in città come Milano o Firenze o Roma (e non solo) i commercianti rappresentano un certo potere che l’amministrazione tiene pesantemente in considerazione… gli ultimi da consultare sono i commercianti. La storia ci dimostra che capiscono solo quello che vedono a contatto diretto col loro naso. 

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