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Pasta e consumi. Il 60% non sceglie grano italiano
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22 ottobre 2023 12:59
 

Festa mondiale della pasta, il 25 ottobre. Abbiamo il ministero dell’Agricoltura che è anche della sovranità alimentare, col ministro che è in prima fila informandoci che siamo i migliori del mondo, cerchiamo di capire come va il mercato nazionale.

Ricordiamo che l’Italia non è grande produttrice di grano, tant’è nei primi sette mesi del 2023, le importazioni dal Canada, una sorta di granaio del mondo che spesso compete con l’Ucraina (oggi in crisi per noti motivi), sono cresciute del 530% e pare che rappresenti la metà di tutto il grano che importiamo.

La Coldiretti ci informa che nei primi sei mesi abbiamo speso il 13% in più rispetto al 2022 e - aggiungiamo noi - è credibile che sia perché la pasta ha prezzi maggiori, non tanto perché ne consumiamo di più. E sempre Coldiretti ci dice che il 40% degli acquisti sono di pasta prodotta con grano coltivato in Italia. 

Abbiamo fatto un’analisi delle offerte in una delle maggiori catene di supermercati italiani (Esselunga). Leggendo le confezioni risulta che 8 su 20 (40%) dichiarano di usare grano al 100% italiano, per cui si confermano i dati Coldiretti. L’altro 60% va da chi indica grani “Ue e non Ue” (4 su 20, 20%), chi non indica nulla (6 su 20, 30%) e il restante 10% che riportano informazioni “uniche” (italiano+australiano e chi fa appello alla fiducia con “Grani dall’Italia e dal mondo da noi selezionati”) (1)

Per Coldiretti questo 40% è indice di “boom” e “svolta patriottica”. Non lo sappiamo, mentre sappiamo che il 60% consuma pasta con grano non italiano o misto. E che forse, a parte una ristretta minoranza, più che la patria conta il prezzo e la pubblicità. Da notare che, tra tutti i prodotti analizzati, solo le confezioni “Esselunga smart” (offerte a prezzi molto bassi già da alcuni anni) pubblicizzavano l’adesione al “trimestre anti inflazione” del governo… per chi avesse ancora qualche dubbio sull’irrilevanza della politica fiore all’occhiello del governo contro l’infazione.

Sulle etichette abbiamo notato che, chi dà indicazioni, lo fa con due frasi (insieme o una in alternativa all'altra): "Paese di coltivazione del grano: Italia" e "Paese di molitura: Italia". E’ evidente che, per chi cerca il grano italiano, che la molitura (macinazione) in Italia non indica di per sé che il grano sia italiano. 


1 - Qui i dati marca per marca:
- 100% produzione grano italiano
Voiello, Armando, Pasta Camerino, Alfieri, Molisana, Barilla, Esselunga top e bio. 
- Origine non indicata
Rummo, Esselunga standard ed equilibrio, Mosconi, Spinosi, Filotea.
- Origine Ue e non Ue
Granarolo, Esselunga smart, Granoro, De Cecco.
- Italiano e australiano
Garofalo
- “Grani dall’Italia e dal mondo da noi selezionati”
Dal Verde

Qui il video sul canale YouTube di Aduc

 
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