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Mercato energia verso la totale liberalizzazione. Controllori inutili?
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29 giugno 2023 16:18
 

Anche ieri sera si è consumato l’abituale rito dell’Autorità dell’energia, Arera, che ci ha comunicato che i prezzi del mercato tutelato sono pressocché rimasti invariati. Dovremmo essere sereni? Chi si accontenta goda pure, visto che stiamo parlando di un mercato che riguarda tra il 40 e il 45% degli utenti, ché la maggior parte sono già nel mercato libero, una percentuale di utenti che all’inizio dell’anno nuovo, se non ci saranno rinvii come  negli ultimi anni, traslocherà anch’esso nel mercato libero.

 Una situazione - il mercato di maggior tutela - che riguarda, quindi, un mercato che muore a scadenza, una sorta di scialuppa di salvataggio che lo Stato continua a lanciare a quegli utenti che ancora non sono passati al mercato libero e che, innegabilmente a nostro avviso, si trovano meglio degli altri… non tanto per i prezzi, ché forse in qualche caso possono essere anche maggiori di qualche offerta del mercato libero, ma per la garanzia di non dover farsi venire il patema d’animo ogni volta che arriva una bolletta… visto che spesso i gestori del mercato libero cambiano i costi dei contratti facendolo sapere sempre a posteriori.

Siamo quindi su un traghetto, dove una parte dei viaggiatori è già arrivata ed un’altra è ancora a bordo. E i viaggiatori che sono arrivati sono mediamente vittime di un mercato che, nel caso specifico di questi mesi, nonostante i prezzi all'ingrosso dell’energia si siano polverizzati dopo le fiammate dovute all’invasione russa dell’Ucraina, non fa altro che crescere. I gestori hanno deciso - tutti - di riprendersi dalle crisi dell’ultimo anno e si rifanno sui loro utenti.

Questa è la situazione che si prospetta a sei mesi dal passaggio complessivo al mercato libero. Non è entusiasmante e neanche incoraggiante, ma è la fotografia della realtà.

Cosa accadrà?
Da una parte abbiamo le “proposte non-proposte” di chi chiede di rimandare ancora la liberalizzazione del mercato; dall’altra abbiamo il disinteresse del governo a studiare e capire la situazione per evitare che all’inizio del prossimo anno, con tutti nel mercato libero, si traduca in un bagno di sangue.
Alle spalle abbiamo l’esperienza di quando la liberalizzazione è diventata totale per il mercato delle telecomunicazioni - una liberalizzazione che ha innegabilmente portato benefici ai consumatori e alle aziende, in prezzi e qualità - … ma sembra che questa esperienza sia decisamente circoscritta e, al momento, non trasferibile nell’energia. 

Non solo, ma oggi ci sono una serie di norme del mercato delle telecomunicazioni che funzionano male, ed è quotidianità, per esempio, il telemarketing selvaggio, il registro delle opposizioni per non essere disturbati che non funziona… e sembra questa un’eredità che si trasferirà pari pari al mercato dell’energia.

Ci poniamo una domanda: esiste una politica di arrivo al mercato libero dell’energia che tenga conto di come il mercato odierno ha reagito alle impennate dei costi e al non-ritorno di queste impennate? Esiste una politica che faccia tesoro degli errori del mercato tlc per evitare che questi errori si replichino nel mercato energetico?

Non abbiamo gli occhi bendati, ma dovunque poggiamo sguardo e attenzione, al momento non vediamo nulla… se non una replica e un ingigantimento di una liberalizzazione fatta male, soprattutto per gli scarsi poteri che le autorità di controllo usano … e quando li usano talvolta lo fanno male. E non vediamo nessuna politica di defiscalizzazione per le imprese, sì da farle essere più serene e invitarle a desistere dai guadagni spropositati, talvolta illegali, che fanno sulla pelle dei consumatori.

Qui il video sul canale YouTube di Aduc

 
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