testata ADUC
Deficit italiano. La legalizzazione delle droghe oggi illegali… aiuterebbe…  
Scarica e stampa il PDF
2 febbraio 2024 11:40
 

Nella manovra fiscale 2024 la voce economicamente più importante è il taglio del cuneo fiscale e dell’Irpef, più della metà dei complessivi 28 miliardi. Circa 15 miliardi di euro finanziati in deficit e temporanei, la cui durata non va oltre il 2024. A fine anno, quindi, ci si ritroverà a decidere se e come continuare con questa politica di deficit, anche perchè non ci sembra che siano previsti chissà quali introiti e ci sembrano lacunose e poco attrattive (liberalizzazioni) le politiche per ridimensionare l'evasione fiscale.

LA LEGALIZZAZIONE DELLE DROGHE
C'è un aspetto - poco valutato e soprattutto stigmatizzato da governi di destra quanto di sinistra - degli introiti statali che potrebbe molto aiutare: le legalizzazione delle droghe.
Il problema è “solo” culturale: si vuole rendere il nostro Stato più moderno, con libertà che mettano al centro l’individuo e facciano da apripista a quanto sta accadendo in altri Paesi come Canada, Usa, Germania… per citare solo i più importanti?

UN MERCATO DI 15 MILIARDI OGGI GESTITO DALLE MAFIE
La dimensione economica del mercato italiano delle droghe illegali - stima Istat - è di 15,5 miliardi di euro, gestito dalle mafie. A cui sono da aggiungere i costi del proibizionismo: salute, sicurezza, socialità, educazione, cultura e tutti i consequenziali indotti.

UN PERCORSO DI LEGALITA’
Ora, non è che legalizzare le droghe sarebbe come il tocco di una bacchetta magica. Ma sarebbe l’inizio di un percorso di legalità, anche economica. Consentirebbe, per esempio e in prospettiva, un taglio del cuneo fiscale e dell’Irpef (15 miliardi) che potrebbe essere finanziato dalla gestione legale dell’attuale mercato illegale (sempre 15 miliardi).
Ripetiamo: in prospettiva. Ma sicuramente meglio degli attuali introiti della manovra fiscale che prevedono un po’ di aumenti Iva, la vendita di qualche cosiddetto gioiello aziendale e improbabili recuperi fiscali.

IL CONTRIBUTO DI ADUC A SUPERARE QUESTA IMPASSE
Intanto, Aduc e altre associazioni, cercano di  dare il proprio contributo con un progetto di legge d’iniziativa popolare, 50mila firme da raccogliere entro maggio per legalizzare la coltivazione domestica di cannabis per uso personale. Le firme le raccogliamo online con lo spid

Qui il video sul canale YouTube di Aduc

 
CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS