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Caro benzina. Continuano gli inutili e dannosi provvedimenti del governo
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23 agosto 2023 12:27
 

Uno dei cavalli di battaglia delle politiche del governo contro il caro benzina è stato l’obbligo, per le stazioni di servizio, di esporre i prezzi medi di vendita dei carburanti.

L’obiettivo è però fallito: da quando l'obbligo è in vigore, lo scorso 1 agosto, i prezzi non solo non si sono fermati o diminuiti, ma sono lievitati.
Inoltre, le autorità di polizia individuano spesso stazioni di servizio inadempienti e, di conseguenza, le multano. Bene, si potrebbe dire… ma questo che c’entra con l’obiettivo del blocco e calo dei prezzi al consumo?

Quindi, non solo l’obiettivo del calo dei prezzi è fallito, ma si è creato un nuovo illecito che sta mietendo vittime (le stazioni di servizio), con l’aggravante che sono multe fini a se stesse e non educative (per quanto una multa possa esserlo) per qualcosa che possa servire al bene pubblico. 
Ovviamente non è sostenibile in nessun modo che i prezzi non calano perché le stazioni di servizio espongono male le informazioni.

Il fatto è che il modo di affrontare il problema del caro benzina, non è di creare nuovi illeciti, scaricare la responsabilità sui benzinai o sui petrolieri, ma di capire alla radice dov’è il problema ed affrontarlo. 

Il problema alla radice è la componente fiscale del prezzo alla pompa del 55/60%. Su cui il governo non solo non è intervenuto ma lo ha reso più incisivo con gli aumenti all'inizio di quest’anno, motivando con l’aver bisogno di soldi per combattere la povertà. 

Bel metodo di combattere la povertà… quello di rendere tutti gli altri più poveri.

Nei prossimi giorni, con l’intensificazione della mobilità privata dovuta ai rientri dalle vacanze, ne vedremo ancora delle belle, e anche peggiori.
Forse è il caso che i vari ministri, impegnati in opera di catechizzazione in materia sui media e nei dibattiti delle feste politiche estive, osservino meglio la realtà e agiscano di conseguenza.

Qui il video sul canale YouTube di Aduc
 
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