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Caldo, acqua. mercato, responsabilità. Le emergenze che fanno male all’economia. Il caso Firenze
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19 luglio 2023 13:02
 

Nei giorni scorsi abbiamo denunciato che in alcune città, Firenze tra queste, la bottiglietta d'acqua da mezzo litro, in centro viene venduta anche 3,50 euro. Lentamente la notizia si è fatta strada e sembra che arriverà in Parlamento, con un'interrogazione del Partito Democratico che dovrebbe richiedere la calmierazione dei prezzi (1).

Ve l’immaginate calmierare i prezzi delle bottigliette d’acqua? Quanto sarà il calmiere per la San Benedetto, o la San Pellegrino o la Panna o la Ferrarelle e così via? Se il calmiere dovesse indurre i produttori ad ammorbarci con meno pubblicità sulla Rai, visto che a differenza delle emittenti non di Stato per vederla paghiamo anche il canone, forse ne avremmo un giovamento, ma garantito che accadrebbe il contrario.

Mentre il Comune di Firenze se ne frega della sete e del caldo essenzialmente dei turisti perché l’unico fontanello pubblico che ha è quello in piazza Signoria… con i 3,50 in via Calzaioli o in piazza Strozzi o Pitti, paghiamo non tanto per l’arricchimento di commercianti avidi, ma perché quelli che hanno botteghe più altolocate, e  che pagano affitti da capogiro, adeguano i prezzi ai loro costi.

Firenze, centro storico, è una città fantasma. Popolata solo da turisti che incontrano altri turisti, come fosse Disneyland. Il fantasma, soprattutto di qua d’Arno, esiste non per la casualità della vita, ma per scelte dell’amministrazione: i residenti scappano dal centro, i servizi vari sono quasi esclusivamente per turisti “mordi e fuggi” o ricchi, le abitazioni sono occupate solo da contratti di pochi giorni (Airbnb, come si dice oggi), non esistono più negozi se non per turisti. Se compri una schiacciata con la finocchiona a 5 euro, dopo un’ora di fila a vinaini sponsorizzati dallo stesso Comune che li spaccia come alternativi al turismo di massa, devi ritenerti fortunato.

In questo squallido circo di infimo ordine si inserisce il deputato/segretario del maggior partito della città e della Regione che dice che vuol calmierare i prezzi delle bottigliette d’acqua.

Il nostro onorevole non ha capito nulla: chi semina vento raccoglie tempesta.

Il vento è la cacciata dei residenti, i prezzi assurdi del mercato immobiliare, la mancanza di servizi, l’obbligo per i turisti ad essere più invasivi di quanto già non lo siano, grazie ad assenza di servizi igienici, aree di sosta e rinfresco e, soprattutto, mancanza di contatto con una città di persone, abitudini e usanze.
La tempesta è anche la bottiglietta a 3,50… che se dovesse costare 1,50 per un prezzo calmierato, vedrebbe risvolti economici ancor più drammatici, come accade in tutte le economie dove al libero mercato si sostituisce lo Stato mucca.

Caro onorevole/segretario, dovrebbe lavorare (ed è al Parlamento anche per questo) nell’ambito del libero mercato, favorendo concorrenza e qualità e non intervenire come un arcangelo vendicatore contro i commercianti cattivi. Ci stia a sentire, noi Aduc non siamo mai teneri coi bottegai, ma è colpa sua se oggi vendono le bottigliette a 3,50 euro.

1 - a cura dell’on. Emiliano Fossi che è anche segretario regionale in Toscana dello stesso partito.

Qui il video sul canale YouTube di Aduc
 
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