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Bonus genitori separati e divorziati. Tanta puzza per così poco che è quasi nulla
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Articolo di Sara Astorino
13 febbraio 2024 16:05
 
 
Il bonus genitori separati e divorziati che discrimina tra genitori bravi e cattivi


A partire dal 12 Febbraio 2024 sino al 31 Marzo 2024 sarà possibile presentare, tramite il portale INPS utilizzando lo SPID, la domanda per ottenere il bonus destinato ai genitori separati e divorziati.

La misura annunciata dall’INPS, con proprio messaggio n. 614 del 09 Febbraio 2024, rientra tra le misure previste dal decreto sostegni.

La domanda potrà essere presentata sino al 31 Marzo 2024 ma, a differenza di quanto accaduto sinora, nessuna rilevanza ha la data di presentazione della domanda poiché non verrà seguito nessun criterio cronologico, visto che il bonus non è destinato a tutti i genitori separati e divorziati ma solo ad un numero ristretto.

CHI ACCEDE AL BONUS
Il primo requisito per accedervi è non avere un reddito annuale superiore a 8.174,00 euro. Ma se questa non fosse di per sè una restrizione notevole, il bonus è destinato solo a genitori separati e divorziati nel caso in cui l’altro genitore (quello tenuto al versamento del contributo al mantenimento dei figli),  abbia cessato, ridotto o sospeso a causa dell’emergenza pandemica Covid19 la propria attività lavorativa a partire dall’8 marzo 2020 per una durata minima di 90 giorni. 
Esso è previsto anche nel caso un cui nello stesso periodo il genitore abbia subito una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto a quello percepito nel 2019.

Anche sull’importo non vi sono delle quantificazioni certe ma solo l’imposizione di un tetto massimo pari ad € 800,00, corrisposto in un’unica soluzione, e pari all’importo non corrisposto dell’assegno di mantenimento per un massimo di 12 mensilità.

La disponibilità del fondo ammonta a 10miliori di euro e l'erogazione avverrà solo dopo che l’INPS avrà svolto le necessarie verifiche. 

L’impressione è che questo bonus sia destinato a fare “molto rumore per nulla” per diverse ragioni.
Sono moltissimi i genitori che versano in stato di bisogno a seguito di una separazione o di un divorzio.
Le difficoltà economiche non riguardano solo i genitori collocatari prevalenti (ovvero quelli che hanno ottenuto l’assegnazione della casa coniugale) che spesso non ricevono, o ricevono a singhiozzo o in misura ridotta, il contributo al mantenimento, ma anche i genitori non collacatari che spesso versano in condizioni di assoluta indigenza, basti pensare che i padri separati rientrano tra i nuovi poveri.
Inoltre, perché il bonus viene riconosciuto solo ai genitori separati e divorziati se lo scopo dichiarato è quello di “garantire la continuità dell’erogazione dell’assegno di mantenimento”?
Così facendo tutti i figli nati da una convivenza more uxorio, ovvero da genitori non sposati, non godono della stessa tutela destinata ai figli nati in costanza di matrimonio anche se, in entrambi i casi, il contributo al mantenimento è garantito dalla Legge.


Qui il video sul canale YouTube di Aduc

 
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