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Aeroporto Firenze. La novella degli stenti blocca il progresso
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8 settembre 2023 11:27
 

Il miglioramento dell’aeroporto Vespucci di Firenze è diventata la novella degli stenti. Ogni volta che c’è una novità che fa sperare i sostenitori della nuova pista parallela all’autostrada, la buriana riparte… e non sono quattro ecologisti da strapazzo che magari si mettono di traverso alla pista. Dopo l’ok del ministero alla procedura di Via-Vas, gli agguerriti, e non isolati, Sindaci dei comuni della Piana (Sesto e Calenzano in particolare) tornano all’attacco e, ammesso e non concesso, che la loro opposizione abbia successo, una cosa è certa: per la nuova pista, per almeno i prossimi dieci anni, non succederà nulla di fattivo.

E intanto all’aeroporto di Peretola i problemi legati alla sua attuale ubicazione continuano e si aggravano. Oltre alla pista troppo corta c’è un problema che negli ultimi mesi è diventato gigantesco, il rumore. Ufficialmente gli aerei non dovrebbero atterrare dopo le 23, ma spesso sono in ritardo e atterrano lo stesso: negli ultimi mesi il caos in Italia e in Europa per questioni di eventi atmosferici estremi e per quantità di passeggeri, è diventato costante.

Quindi: problemi lillipuziani da una parte, problemi di equilibrio ecologico e urbano dall’altra. e le menti e le risorse politiche, tecniche e scientifiche che perorano la pista parallela si accapigliano con altrettanti menti e risorse che sono contrari.

Chi paga? L’utente dei servizi e, più in generale, l’economia della zona.

Non è forse il caso di darci un taglio? E cominciare con urgenza a concepire un nuovo aeroporto, a partire magari dall’ampliamento del Galilei di Pisa e alla realizzazione di collegamenti veloci tra le due città? Certo, ci vorranno soldi e tempi lunghi, ma sembra che potrebbero essere molto più vantaggiosi del reiterarsi senza fine dell’attuale situazione.

E’ bene ricordare che, quando il Vespucci a Firenze era solo una pista per club, al binario 5 della stazione SMN si faceva il check in (bagaglio incluso) per imbarcarsi al Galilei di Pisa dopo aver preso un treno che portava a destinazione in tre quarti d’ora. Questo accadeva diverse decine di anni fa… possibile che ora i tempi non potrebbero essere diversi…  con tutti i dovuti accorgimenti tecnici e investimenti alla bisogna? Del resto, non ci vuole una mezz'ora oggi con tram da SMN a Peretola?

Occorrerebbe pensare - come si dice a Firenze - “alla grande” e non di candidarsi a gestori e alfieri dell’aeroporto di Lilliput e relative contese ormai fini a se stesse.

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