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Acquisti alimentari: i diritti dei consumatori
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Articolo di Sara Astorino
27 marzo 2024 10:44
 

Quando parliamo della spesa che ogni famiglia effettua presso un supermercato o altri negozi si fa riferimento e si parla del caro vita. Ma c’è un altro aspetto che, invece, dovrebbe  essere affrontato più spesso: i diritti dei consumatori nel momento in cui procedono all’acquisto di beni alimentari.
E molto meglio conoscerli e non sottovalutarli per poter, all’occasione, farsi valere.

Il prezzo esposto
Il negoziante è vincolato al prezzo esposto, anche se sbagliato.
Capita, abbastanza frequentemente, che nei supermercati un bene rechi un prezzo esposto
inferiore ma alla cassa venga battuto un prezzo più alto. In questi casi si ha diritto a vedersi applicato il prezzo esposto, quello più basso. 

Consumazione al tavolo o al banco
La differenza di prezzo tra le due tipologie di consumazioni deve essere ben visibile nel locale in cui si consuma e/o sul menù.
Se la consumazione al tavolo non è ben visibile, nel caso, si ha  diritto di vedere applicata la tariffa del banco.

Bene acquistato senza rendersi conto della scadenza
Capita che si acquisti un prodotto alimentare senza far caso alla data di scadenza. Giunti a casa ci si rende conto dell’errore.
Che fare?
Muniti di scontrino,si  ha diritto a vedersi restituire il prezzo del prodotto scaduto o la sostituzione dello stesso.
Malessere derivante dall’ingestione di prodotti scaduti o avariati
Capita che l’errata conservazione di un prodotto provochi, dopo il consumo, uno stato di malessere. Si potrà, oltre al rimborso di quanto pagato, chiedere il risarcimento del danno.
Con la dimostrazione dell’acquisto (scontrino o simile), occorrerà provare documentalmente sotto il profilo medico le conseguenze dannose subite, tramite un certificato o tramite testimoni.

Peso prodotto non veritiero o non convincente
Quando si ha il sospetto che il peso del prodotto possa non essere veritiero, si può pretendere l’apertura della confezione e la pesatura. Se il peso netto risultasse inferiore, si ha diritto alla differenza di quanto pagato in più. E’ bene ricordare che, avendo aperto la confezione, non si potrà più rifiutare l’acquisto. Non solo, ma la legge 690/78 stabilisce la tolleranza per l'errore di peso: al massimo un quinto del peso indicato.

Come farsi valere
In prima istanza ci si può rivolgere al commerciante in modo informale (in presenza, telefonata, mail), ma se si dovessero trovare delle resistenze, occorrerà procedere a rivendicare i propri diritti tramite una raccomandata A/R o Pec di messa in mora.

Se si avesse bisogno di consulenza/aiuto, Aduc ha uno specifico servizio in merito


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