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Spagna. L'Andalusia sta per completare le proprie linee di cellule staminali
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Articolo di Reyes Rincon
17 aprile 2008 0:00
 
I ricercatori del programma andaluso di terapia cellulare e medicina rigenerativa sono molto vicini a ottenere proprie linee di cellule staminali. Studiosi della Unidad Genetica, de Reproduccion y Medicina Fetal dell'ospedale Virgen del Rocio di Siviglia, con il sostegno di Camiber (Centro andaluso di biologia molecolare e medicina rigenerativa), hanno conseguito, per la prima volta, dei risultati preliminari promettenti in tre sperimentazioni tese a sviluppare linee di cellule staminali embrionali umane, che sono considerate la materia prima per la medicina rigenerativa.
Finora gli esperti andalusi hanno lavoravato su 14 linee cellulari importate dall'Istituto Karolinska di Stoccolma, da Stati Uniti, Catalogna e Valencia. Ma una delle principali sfide perseguite e' stata quella di crearne delle proprie. I lavori, che ora sembrano dare frutti, fanno parte di un progetto di ricerca finanziato dall'Assessorato della Sanita' attraverso il programma di terapia cellulare e medicina rigenerativa 2006.
I precedenti di questo tipo di ricerca indicavano che per ottenere una linea cellulare stabile occorre provare con una media di 200 blastocisti (embrioni a uno stadio iniziale dello sviluppo). Gli studiosi del programma andaluso hanno iniziato a gennaio di quest'anno con 12 pre-embrioni donati da coppie che si erano sottoposte alla fecondazione in vitro. Dei 12, tre hanno sviluppato una linea stabile fino a oggi, cio' che e' considerato un grande successo. "L'efficacia e' altissima. Abbiamo usato un numero molto piccolo di embrioni e fin dall'inizio hanno funzionato molto bene", spiega Guillermo Antinolo, direttore del Piano di genetica dell'Andalusia e dell'unita' di genetica del Virgen del Rocio. Due degli embrioni sono arrivati gia' alla loro dodicesima settimana e il terzo alla nona.
Per confermare la stabilita' della linea cellulare occorrono 40 settimane, ma i ricercatori andalusi si mostrano ottimisti con i loro primi risultati. "Tutto sembra indicare che siano linee molto stabili e consistenti", nota Antinolo. Le linee cellulari sono formate da cellule stabili, vale a dire, che conservano le loro caratteristiche originali anche se vengono sottoposte a dei cambiamenti. Sono cellule capaci di dividersi in continuazione e sono definite pluripotenti, in grado cioe' di formare qualsiasi tessuto. Con esse si spera di poter rigenerare tessuti danneggiati da malattie com Parkinson, Alzheimer o lesioni cardiache. "Sara' un passo molto importante per il progetto andaluso, e dobbiamo ricordare sempre che tutto cio' non sarebbe possibile senza quella societa' civile stupenda che abbiamo". "Una delle chiavi del nostro lavoro e' il contributo delle coppie che hanno donato i loro embrioni".
Nelle settimane che restano prima di poter dare per acquisito il risultato del progetto, i ricercatori cominceranno a provare il risultato su un modello animale. "E a partire da li' continueremo a lavorare per acquisire i criteri necessari e fare i controlli per verificare se la stabilita' si mantiene". Se "fruttificano", le linee cellulari verranno depositate nella banca delle cellule di Granada, che e' il nodo centrale della Spagna per fornire ai ricercatori questo materiale.
Visti i buoni risultati ottenuti, l'equipe di Antinolo iniziera' in settimana a lavorare con embrioni del programma di diagnosi genetica preimpianto, quelli colpiti geneticamente da determinate malattie come la distrofia muscolare di Duchenne o la fibrosi cistica. L'obiettivo e' di ottenere linee di cellule anche partendo da loro. "Queste malattie finora non dispongono di un modello di tessuto vivo vicino agli umani, ma solo di animali, cio' che pone problemi poiche' il modello umano e' piu' complesso e, soprattutto, diverso", avverte il ricercatore. L'ottenimento di cellule da questi embrioni permettera' di conoscere i meccanismi del difetto responsabile della malattia, e di elaborare terapie per combatterlo e anche frenarlo.
 
 
 
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