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Congresso Biomed-Ilsi a Tel Aviv: il dinamismo delle biotecnologie
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Articolo di Redazione
2 giugno 2011 11:39
 
L'immaginazione in biotecnologia non ha limiti: proteine chimeriche per distruggere il cancro, stimoli extra-cranici contro l'Alzheimer, anticorpi monoclonali per salvaguardare il pancreas nella crescita del diabete di tipo 1, immagini neuronali per valutare le conseguenze di un trauma cranico... Il congresso Biomed-Ilsi che si e' tenuto lo scorso 23-25 maggio a Tel Aviv, ha permesso ad un certo numero di imprese di biotecnologia, in maggioranza israeliane, di presentare le scoperte delle loro ricerche, di convincere eventuali investitori o dissotterrare accordi per meglio affrontare le ricerche cliniche.
Questo congresso annuale che ha raccolto, per la sua decima edizione, piu' di 6.000 persone, e' il secondo in termini d'importanza dopo BIO, la grande manifestazione organizzata in Usa. Finanziati da capitali pubblici e privati, i biotech intendono fare il punto, a partire da scoperte accademiche, su processi terapeutici innovativi. I lavori presentati sono un indirizzo di ricerca. Non sono tutti al medesimo stadio di avanzamento. Alcuni rivoluzioneranno la pratica medica e, nel caso, favorendo royalty agli investitori. Altri non ce la faranno. Il lancio di una ricerca biotech e' un rischio, una scommessa sul futuro. Secondo la classifica del Institut for Management Development (IMD) su 59 Paesi, Israele e' in cima, proporzionalmente ai propri abitanti, per investimenti in ricerca e sviluppo. Sono diversi gli esempi che spiegano questo dinamismo.
La societa' Biocep basata a Safed, antica citta' d'Israele, ha messo a punto una nuova tecnica di separazione immunomagnetica per estrarre, a partire dal sangue, cellule rare che vi si possono trovare. Prima applicazione: la diagnostica prenatale oggi basata sulla puntura (non senza rischio) del liquido amniotico nell'utero materno. La domanda e' sempre maggiore poiche' in Europa, quasi il 20% di bimbi nasce da donne che hanno piu' di 40 anni. I primi risultati hanno dimostrato la fragilita' di questa nuova tecnica sul sangue materno alla fine del primo trimestre di gravidanza. Un esperimento maggiore e' previsto alla fine di giugno. Biocep spera di sviluppare questo dispositivo per identificare delle cellule staminali nel sangue, si' da poterle utilizzare nella terapia cellulare. Altra applicazione potenziale: il ritrovamento nel sangue di cellule cancerogene, si' da stabilire una diagnostica o di controllare i pazienti trattati. Sono diverse le aziende che reputano questo ambito promettente.
Altro esempio: e' qualche mese che dei ricercatori in neuroscienze dell'Universita' di Tel Aviv hanno scoperto che, per far progredire le funzioni cognitive dei malati di Alzheimer, la stimolazione magnetica extra-cranica esterna su diversi punti ben identificati, combinata con un Memory Training e dei farmaci, e' piu' efficace rispetto al semplice Training e farmaci. Dopo un trattamento di cinque volte a settimana per un periodo di sei settimane, la conseguenza e' che si manifesta un degrado piu' lento delle capacita' cognitive. Risultati che hanno stimolato la societa' Neuronix a creare e sviluppare un “casco” in grado di stimolare queste zone chiavi del cervello e ad avviare altre ricerche cliniche.
La messa a punto di molecole originali contro il cancro e' un'altra sfida che interessa diverse aziende biotech. La societa' Kahr ha acquistato un brevetto da una universita' per produrre proteine chimeriche. Una di queste e' capace, in provetta, di lottare contro il cancro. Essa e' stata prodotta accoppiando una proteina che bloccava lo sviluppo delle cellule cancerogene con un'altra capace di ucciderle. La coppia infernale cosi' formata, sembra che abbia stimolato l'interesse dei rappresentanti di Sanofi per la ricerca di nuovi sviluppi terapeutici. “Sono impressionato dall'espansione biotecnologica in Israele e la loro volonta' di cooperare con le imprese francesi”, ha detto Jacques Biot, amministratore delegato della Sanofi-Aventis.

(articolo di Martin Perez, pubblicato sul quotidiano Le Figaro del 01/06/2011)

 
 
 
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