Il pubblico ministero della Corte penale internazionale (CPI) si è opposto alla richiesta del governo filippino di non riprendere le indagini sulla guerra alla droga dell'ex presidente Rodrigo Duterte.

Nella sua presentazione alla CPI, l'amministrazione Marcos ha affermato che il tribunale è privo di giurisdizione, i presunti crimini non sono sufficientemente gravi da giustificare ulteriori azioni e il governo ha indagato e perseguito i presunti crimini o lo sta attualmente facendo.

"[L]'accusa sostiene rispettosamente che nessuno di questi argomenti ha valore", ha affermato il procuratore della CPI Karim Khan nella sua risposta.
Khan ha anche ribadito la sua richiesta che la Camera preliminare della CPI ordini la ripresa delle indagini.

"[Il] governo filippino non ha dimostrato - anche con le sue ulteriori osservazioni - di aver condotto o sta conducendo indagini o procedimenti giudiziari nazionali che rispecchino sufficientemente l'indagine autorizzata dalla Camera", ha affermato.
“Il GovPH sostiene che il suo sistema di giustizia penale generalmente funziona bene e che alcuni meccanismi amministrativi e di altro tipo possono sfociare in procedimenti penali. Tuttavia, nulla nelle osservazioni né nelle centinaia di pagine dei relativi allegati dimostra che i procedimenti penali siano stati effettivamente condotti o siano in corso al di là di un numero esiguo di casi.

Sebbene il governo filippino abbia fornito aggiornamenti su un "piccolo numero" di procedimenti penali, i casi motivati ??rimangono "pochissimi rispetto al numero totale di presunti omicidi, concentrati in modo schiacciante su agenti di polizia di basso rango e autori di reati fisici, senza alcun apparente indagine su autori di alto livello e inquadrata in termini di "casi isolati" senza indagine su modelli di condotta più ampi o politiche sottostanti", ha aggiunto il pubblico ministero.

L'anno scorso, la CPI ha autorizzato un'indagine completa sulla guerra alla droga, affermando che sembrava essere un attacco illegittimo e sistematico ai civili.

Duterte ha ritirato le Filippine dallo Statuto di Roma del tribunale dell'Aia nel 2018, dopo che era stato avviato un esame preliminare delle accuse di abuso nel corso della campagna antidroga.

Il suo successore, il presidente Ferdinand "Bongbong" Marcos Jr., ha escluso il rientro.

(GMA News del 27/09/2022)

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