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 AFGHANISTAN - AFGHANISTAN - Tossicodipendenza. Allarme ad Herat
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3 novembre 2013 19:26
 
La provincia di Herat, ritenuta "un'isola di stabilita' e progresso in Afghanistan", ospita in realta' una delle citta' "simbolo" di "una crisi sempre piu' intensa". "L'Afghanistan, a lungo leader globale nella produzione di oppio, e' ora anche divenuto una delle societa' piu' colpite dalla dipendenza". In un reportage da Islam Qala, la citta' al confine con l'Iran, il New York Times traccia un ritratto inedito della provincia occidentale afghana posta in questi anni sotto il comando militare italiano nell'ambito della missione Isaf della Nato. Il numero di persone che fanno uso di droghe in Afghanistan e' stimato in 1,6 milioni di persone, circa il 5,3 per cento della popolazione, "tra le percentuali piu' alte al mondo", scrive il Nyt. Secondo i dati del Bureau of International Narcotics and Law Enforcement Affairs del Dipartimento di Stato Usa, in Afghanistan, a livello nazionale, un nucleo familiare urbano su dieci ha almeno un componente che fa uso di droghe. Nella citta' di Herat, questa percentuale e' di "uno su cinque". Dal 2005 al 2009, sottolinea il quotidiano Usa, secondo l''Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unodc), nel Paese l'uso di oppiacei e' raddoppiato, mettendo l'Afghanistan al pari di Russia e Iran, mentre il numero degli eroinomani he' aumentato del 140 per cento. Da allora, concordano gli esperti, queste cifre sono sicuramente aumentate.
Le risorse che vengono dedicate al problema sono scarse, rileva il Nyt. I fondi messi a disposizione dal governo di Kabul per il trattamento dei tossicodipendenti ammontano a meno di 4 milioni di dollari l'anno, ai quali si aggiungono i circa 12 milioni messi a disposizione daolla comunita' internazionale. Eppure, dall'inizio della guerra nel 2001, gli Stati Uniti hanno speso "oltre 6 miliardi di dollari per sradicare l'industria dell'oppio in Afghanistan". Uno sforzo che "in molte zone e' stato abbandonato", sebbene non in forma ufficiale, perche' rischiava di alienare le simpatie della popolazione locale. "Forse in nessun luogo dell'Afghanistan e' presente un'immagine piu' fosca della dipendenza (da droghe, ndr) rispetto alla provincia di Herat", prosegue il Nyt. Considerata generalmente una "storia di successo", la provincia gode di "un'economia in espansione, di una "societa' relativamente progressista" e di una "capitale vivace" nella quale,a differenza di altre citta' afghane, "le strade e i corsi d'acqua non sono intasati di immondizia". "Ma sotto la superficie, Herat sta affrontando l'emergenza tossicodipendenza piu' grave del Paese". Le autorita' antidroga di Herat sostengono che nella provincia siano presenti dai 60mila ai 70mila tossicodipendenti, anche se, sottolinea il Nyt, "alcuni funzionari della Sanita' ritengono che la cifra sia piu' vicina ai 100mila". E nella capitale della provincia, secondo le stime di un rapporto internazionale, "circa l'8 per cento della popolazione fa uso di droghe". L'aumento delle tossicodipendenze porta con se' una serie di altri problemi, sia sanitari che a livello di criminalita'. Un rapporto del 2010 della Johns Hopkins University ha rilevato che circa il 18 per cento degli individui che a Herat fanno uso di droghe iniettandole per endovena infettati dall'Hiv, rispetto al 3 per cento riscontrato a Kabul.
 
 
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