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 BELGIO - BELGIO - Prostituzione. Primo Paese al mondo con contratto regolare
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Notizia 
2 dicembre 2024 11:15
 
In Belgio, il mestiere più antico del mondo è ormai un lavoro a tutti glli effetti. Da domenica 1 Dicembre, primo dicembre, grazie all'entrata in vigore di una legge adottata a maggio dal Parlamento belga , i diritti delle lavoratrici del sesso saranno regolati da un contratto di lavoro. Dopo aver depenalizzato la prostituzione nel 2022, il Belgio diventa il primo Paese al mondo a garantire uno status reale alle persone che la praticano.

Durante questi due anni c’è stata una sorta di confusione: il lavoro sessuale era tollerato ma non riconosciuto. "In precedenza, chiunque assumesse qualcuno per svolgere attività sessuale era un magnaccia secondo la legge", ha riassunto Daan Bauwens, direttore dell'Unione delle lavoratrici del sesso (Utsopi), ai media belgi RTL info . Ma la legge non è stata applicata. Ciò significa che era la porta aperta allo sfruttamento. D’ora in poi sarà legalmente possibile assumere una persona rispettando gli standard minimi”.

Questa legge garantisce ai lavoratori e – soprattutto, poiché rappresentano la stragrande maggioranza del settore – alle lavoratrici del sesso gli stessi diritti degli altri dipendenti : accesso all’assicurazione sanitaria, diritto alla disoccupazione, contributi pensionistici, congedo retribuito, congedo di maternità… Il testo intende di “ricordare l'importanza, tanto più grande in questo settore, del libero consenso del lavoratore” : “Spetta a lui acconsentire o meno ad un atto sessuale, qualunque siano le modalità o gli accordi precedentemente concordati con il cliente o il datore di lavoro."
Santifica quattro libertà fondamentali: il diritto di rifiutare un cliente, il diritto di rifiutare determinati atti sessuali, il diritto di interrompere o cessare l'attività in qualsiasi momento e il diritto di imporre le proprie condizioni all'attività o all'atto sessuale vale a dire indicare a un cliente quali atti è pronto a compiere e a quali condizioni.

“Condizioni rigorose”
I datori di lavoro dovranno ottenere la previa approvazione “con condizioni rigorose in termini di salute e sicurezza sul lavoro”, in particolare una dimensione minima dei locali, la fornitura di protezioni, condizioni igieniche dignitose, o anche la presenza permanente di un "pulsante di emergenza", consentendo "alla prostituta di contattare immediatamente una persona di riferimento". In assenza di approvazione, chi assume una prostituta non può “essere considerato un datore di lavoro ai sensi di questa legge” e può quindi “essere eventualmente perseguito per sfruttamento della prostituzione ai sensi del codice penale”.
“Questa legge è un passo storico nella lotta per i diritti delle lavoratrici del sesso”, ha affermato Utsopi. In maggio, dopo l’adozione della legge, Daan Bauwens ha spiegato a Libération che un certo numero di questioni, “in particolare quelle legate al salario minimo e alla retribuzione di prestazione” restano ancora da risolvere, e che saranno “da parte di futuri lavoratori collettivi”. accordi, che verranno creati e negoziati”.

(Libération del 01/12/2024)

 
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