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 AUSTRALIA - AUSTRALIA - Nuovo anticoncezionale maschile, meglio della vasectomia: parte sperimentazione
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Notizia 
21 novembre 2022 20:48
 
 Meglio della vasectomia perché senza bisturi e temporaneo, è l’anticoncezionale maschile che l’Australia sperimenterà per tre anni su un piccolo gruppo di uomini, ma in realtà sono in tantissimi a volere che la fertilità sia finalmente una responsabilità condivisa. Tutti i dettagli
 
Un anticoncezionale maschile in grado di bloccare lo sperma per 24 mesi, è la novità che verrà sperimentata per la prima volta in Australia.
Il contraccettivo, a base di idrogel, potrebbe essere un’alternativa a lunga durata rispetto alla vasectomia che spesso è permanente.

LA SPERIMENTAZIONE
I ricercatori dell’Epworth Freemasons di Melbourne – un’istituzione di beneficenza, non governativa e no profit che fornisce una serie di servizi di assistenza ospedaliera e ambulatoriale – sperimenteranno con uno studio lungo tre anni il farmaco, che verrà iniettato nei vasi deferenti che trasportano lo sperma con l’obiettivo di impedirgli di raggiungere i testicoli.
Come dichiarato al Sidney Morning Herald dal professor Nathan Lawrentschuk, urologo dell’Epworth Freemasons e ricercatore principale dello studio, si ritiene che l’effetto dell’idrogel duri circa due anni e che potrebbe poi essere iniettato di nuovo. La sperimentazione verificherà quindi se funziona come contraccettivo maschile non permanente e di lunga durata.
La procedura è poco invasiva e per questo è stata paragonata a una vasectomia senza bisturi e temporanea.

UN PICCOLO STUDIO
Il trial coinvolgerà inizialmente un piccolo gruppo composto da 25 uomini e verrà ampliato a 50 nella prima fase della sperimentazione. La selezione è stata aperta a tutti coloro che hanno dai 18 ai 70 anni, ma la maggior parte dei partecipanti ha un’età compresa tra i 30 e i 40 anni.

L’ENTUSIASMO DEGLI UOMINI E IL BISOGNO DI NUOVE OPZIONI CONTRACCETTIVE
Come nel caso della pillola contraccettiva maschile, di cui Start aveva già scritto un paio di mesi fa, anche questa novità ha raccolto molto interesse da parte degli uomini tanto che Lawrentschuk si è detto “sorpreso e sopraffatto dalle centinaia di uomini australiani che si sono dichiarati interessati a partecipare alla sperimentazione”.
“Siamo rimasti stupiti – ha raccontato il professore -. Abbiamo aperto il reclutamento solo sui social media e la richiesta è stata così alta che abbiamo dovuto chiudere il sito dopo due giorni. Ne sono rimasto incredibilmente affascinato. Avevamo centinaia di uomini che facevano lo screening e abbiamo dovuto chiuderlo”.
Sono sempre di più infatti gli uomini che chiedono maggiori opzioni contraccettive.

UNA QUESTIONE DI PARITÀ DI GENERE
La fertilità è una questione condivisa e, dunque, sia uomini che donne si chiedono perché alla fine la responsabilità debba sempre ricadere solo sulle donne.
Come ha ricordato Lawrentschuk, inoltre, ci sono situazioni in cui una donna non ha molte alternative: “Alcune donne dopo il parto non possono avere contraccezione per ovvie ragioni, ma potrebbero non voler avere un figlio entro un paio d’anni dal precedente e questa sarebbe una buona opzione per loro senza dover prendere la pillola”.
“Se [l’idrogel] avrà successo, potrebbe cambiare le carte in tavola, garantendo che la contraccezione sia una responsabilità condivisa tra le coppie. Non c’è mai stata un’opzione del genere per gli uomini”, ha detto il professore.

SICUREZZA
Molti degli esperti sperano che l’idrogel diventi realmente una possibilità anche perché, a differenza della pillola contraccettiva maschile, non influirebbe sugli ormoni. Inoltre, sebbene questo sia il primo studio a livello globale sugli esseri umani, ricerche simili condotte sugli animali non hanno rilevato gravi rischi o problemi di sicurezza.
“Siamo sicuri che sia molto sicuro. Credo che il rischio maggiore sia che non funzioni” ha concluso Lawrentschuk. Anche Tim Moss, professore di Healthy Male, ha accolto con favore la sperimentazione, ma ha precisato che anche se si dimostrasse che l’idrogel funziona ed è sicuro, realisticamente ci vorrebbero ancora anni per una sua diffusione più ampia.

(Giulia Alfieri su Start Magazinedel 21/11/2022)

 
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