In caso di collasso globale della societa', eventualita' che potrebbe realizzarsi in un futuro non cosi' lontano, i Paesi con piu' probabilita' di salvarsi sono Nuova Zelanda, Islanda, Regno Unito, Australia e Irlanda. E' quanto sostenuto dai ricercatori del Global Sustainability Institute alla Anglia Ruskin University, il cui studio e' stato ampiamente ripreso dalla stampa britannica. Secondo gli esperti, la combinazione di distruzione dell'ecosistema, risorse limitate e crescita della popolazione, potrebbe portare la Terra e la sua umanita' al punto di rottura nel giro di "pochi decenni"; l'interconnessione e la dipendenza economica tra le nazioni farebbe da moltiplicatore. In caso di crollo, a fare la differenza sarebbe la capacita' di produrre cibo per la popolazione, di proteggere i propri confini da migranti indesiderati e di mantenere la rete elettrica e una certa capacita' produttiva. In base a tali criteri, le piu' resilienti sono le isole situate in regioni temperate con popolazione circoscritta, a cominciare da Nuova Zelanda, che ha le migliori potenzialita' a causa delle possibilita' di produrre energia geotermica e idroelettrica, abbondante terra coltivabile e bassa densita' umana. (AGI)
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