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 ITALIA - ITALIA - Legalizzazione cannabis. Murale per la lotta di De Benedetto
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24 giugno 2022 7:08
 
 È stato inaugurato ieri a Roma, il murale che Meglio Legale e Associazione Luca Coscioni hanno dedicato alla figura di Walter De Benedetto, paziente simbolo della lotta per la legalizzazione della cannabis. Realizzato dallo street artist Alessandro Tricarico - noto per le sue opere realizzate con stampe di grandi dimensioni volte a lanciare messaggi che possano giungere a un pubblico eterogeneo di persone - l’opera è realizzata a Roma, in via Giuseppe Mirri, 23 grazie alla ditta Elettroforniture Borghini che ha gentilmente messo a disposizione la parete. Un poster di 7 metri per 10 metri raffigurante De Benedetto, da una fotografia di Niccolo Celesti per canapamedica.it

«Con le mie opere racconto storie, alcune come quella di Walter squarciano il velo di ipocrisia di questo paese» ha detto Alessandro Tricarico, autore dell’opera, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione a cui hanno preso parte Antonella Soldo (Meglio Legale); Marco Cappato (Associazione Luca Coscioni); Marco Perduca (Associazione Luca Coscioni); Riccardo Magi (+Europa) e Caterina Licatini (Movimento 5 Stelle).
«Walter non ha mai preteso di essere un modello da seguire. La sua immagine racconta la storia di una umile tenacia, di chi ha portato nel cuore e nel corpo malato non il peso di un sacrificio da eroe, ma la gioia di una persona comune che cerca la libertà” ha detto Marco Cappato, leader dell’Associazione Luca Coscioni, nella conferenza stampa di presentazione del murale.

«La decisione di dedicare questo murale a Walter De Benedetto, il paziente simbolo della lotta al proibizionismo che da poco ci ha lasciati, nasce dalla necessità di ricordare la sua storia e quella di molti cittadini. Il percorso avviato con il referendum non può fermarsi. La decisa risposta dei cittadini in quell'occasione ha indicato una cosa sola: che su questo tema c'è una richiesta di cambiamento. È una richiesta forte, che non si può fingere di non vedere. Andremo avanti finché le leggi sulle droghe non saranno più giuste e finché non invertiremo il paradosso che a finire in carcere sono ragazzini, consumatori o al massimo piccoli spacciatori lasciando fuori i grandi trafficanti» - ha detto Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio Legale.

«L’opera dedicata a De Benedetto deve essere un monito al Parlamento perché è assurdo che un paziente finisca a processo per aver coltivato la terapia che lo stato non riesce a garantire. Il PdL sulla coltivazione domestica è un primo passo necessario, è arrivato Aula ed è il momento di votarlo. È stato discusso ed emendato, i partiti non hanno più scuse, con il loro voto dimostreranno da che parte stanno» - ha detto Riccardo Magi, deputato di Più Europa e primo firmatario della PdL su coltivazione domestica di cannabis.
 
Venuto a mancare il 9 maggio scorso, De Benedetto era affetto da artrite reumatoide da oltre 35 anni. Negli ultimi anni aveva deciso di coltivare cannabis per supplire alle mancanze del Sistema Sanitario che non gli garantiva la terapia, nonostante la regolare prescrizione. Costretto ad affrontare un processo per detenzione di sostanza stupefacente, con la sentenza dello scorso aprile 2021, era stata sancita la sua non colpevolezza: l’utilizzo della cannabis era stato dichiarato strettamente legato ai fini terapeutici. 
 
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