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 ITALIA - ITALIA - Legalizzazione cannabis. Ddl al Senato del M5S per la ricreativa
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9 gennaio 2019 11:56
 
Sì all'autoproduzione della cannabis a uso ricreativo. Lo prevede un disegno di legge presentato al Senato dal Movimento 5 Stelle. "Partendo, come base, dal lavoro fatto nella scorsa legislatura dall'intergruppo parlamentare, ho depositato in Senato un 'disegno di legge in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati'", annuncia il senatore grillino Matteo Mantero. "Oggi - sottolinea - ci troviamo di fronte ad una situazione nella quale le organizzazioni criminali controllano la produzione la trasformazione e la vendita di ogni tipo di sostanza proibita, i trasformatori e gli intermediari. La stessa Direzione nazionale antimafia sia nel 2016 che nel 2017, nella sua relazione annuale, si è detta 'favorevole alla legalizzazione prendendo atto sulla base di numeri, fatti, indagini e processi in nostro possesso del fallimento delle politiche proibizioniste'". "Anche negli Stati Uniti d'America, sono sempre di più gli Stati che hanno legalizzato la produzione e la vendita della marijuana per uso ricreativo, come il Colorado, Washington, Oregon e Alaska e il distretto di Columbia e anche l'Europa non fa eccezione, oltre alla nota esperienza di Amsterdam, recentemente anche la Spagna, ha visto la progressiva registrazione dei cosiddetti 'Cannabis Club'", osserva ancora Mantero. Scopo del ddl, spiega il senatore M5S, è quello di: "consentire, a determinate condizioni, la coltivazione della cannabis, in forma individuale (fino a 3 piante) o associata (fino a 30 persone e dopo comunicazione alla Prefettura); prevedere la liceità della detenzione di cannabis entro determinate quantità (15 grammi in casa e 5 grammi fuori), oltre a correggere la legge sulle infiorescenze, che ora vengono vendute nei cosiddetti 'shop di cannabis light' per uso tecnico, prevedendone la possibilità di essere vendute per uso alimentare o erboristico (saranno soggette a tutti quei controlli dovuti e legati a quel tipo di attività) e innalzando la percentuale di thc che possono contenere fino all'1%; disciplinare le condotte illecite prevedendo una differenziazione di pena in relazione alla tipologia delle sostanze (droghe pesanti, droghe leggere)".
Secondo Mantero "anche in Italia la legalizzazione della cannabis consentirebbe un risparmio dei costi legati alla repressione penale del fenomeno e riassorbirebbe buona parte dei profitti criminali del mercato nero, che ricordiamolo nel mondo il business complessivo del narcotraffico secondo le stime si attesta a 560 miliardi di euro l'anno, mentre in Italia è stimato in circa 30 miliardi di euro, pari a circa il 2% del Pil nazionale, più della metà del mercato è costituito dalla marijuana e suoi derivati. Questi numeri - prosegue il pentastellato ligure - secondo la Dna 'confermano che la partita del contrasto al narcotraffico rimane decisiva'. Insomma chi si oppone alla legalizzazione, consapevolmente o meno, sta difendendo gli interessi della criminalità organizzata". "Consentire l'autoproduzione di cannabis come pure la regolamentare la produzione e la vendita di infiorescenze della cosiddetta 'light' e consentirne l'utilizzo a scopo ricreativo, - sottolinea Mantero - costituirebbe un'importante tutela della salute pubblica, in quanto si sposterebbe il consumo di cannabis, dal mercato illegale di prodotti potenzialmente nocivi per la salute, a prodotti invece coltivati con rispetto per la salute dell'utilizzatore". "D'altra parte proprio l'esperienza degli Stati che hanno regolamentato in forma legale il mercato della marijuana dimostra che il numero dei consumatori non è affatto cresciuto, né è aumentato l'impatto sociale e sanitario direttamente o indirettamente connesso al consumo. A crescere sono stati solo il reddito legale e il gettito fiscale del mercato legalizzato", conclude il senatore, auspicando "un serio dibattito parlamentare" sul tema.

 Gli alleati di governo della Lega, pero', sono storicamente contrari. "È vero che alcuni nella Lega, come il ministro Fontana o il vicepremier Salvini, si oppongono in maniera pregiudiziale a questa tematica senza probabilmente scendere nei dettagli, senza conoscerla cosi' bene, ma non tutti i rappresentanti della Lega sono cosi' contrari, molti colleghi con cui ho parlato la pensano diversamente", dice Mantero a Radio Capital, "il Parlamento puo' riacquisire la sua centralita' e agire con una maggioranza diversa da quella di governo senza ovviamente compromettere l'equilibrio dell'esecutivo. Il governo potrebbe lasciare l'attivita' legislativa al Parlamento su questa e altre tematiche, come l'eutanasia, e fare un passo indietro politicamente per far cominciare una discussione importante". E se Salvini dicesse che non e' nel contratto? "Non e' nel contratto ma il Parlamento puo' andare avanti", risponde il senatore, "Spero che ci sia l'intelligenza di capire quanto questa tematica avrebbe un impatto positivo, che non e' marginale. Ci possono essere importanti risparmi per le casse dello Stato, e si possono trovare risorse per il vero contrasto alla criminalita' organizzata e alle droghe che sono veramente pericolose. Di fatto chi si oppone a questa legalizzazione, o meglio depenalizzazione, fa un danno alla salute pubblica e un enorme favore alla criminalita' organizzata. Spero che il ministro dell'interno, che e' quello che deve contrastare la criminalita' organizzata, ci faccia un ragionamento".

"In Italia consumare cannabis non è un reato, lo è invece auto produrla, coltivandosela sul balcone o in giardino. Ed è un reato per cui si rischiano fino a 6 anni di carcere. È come se lo Stato dicesse: 'puoi fumarti uno spinello, l'importante è che lo acquisti al mercato nero'. In altre parole, non solo lo Stato protegge ma addirittura promuove l'acquisto al mercato nero. Per questa ragione consentire la coltivazione per uso personale è il primo atto necessario per superare questo paradosso", lo dichiara in una nota Antonella Soldo, Tesoriera di Radicali Italiani. 
"Bene, dunque, la proposta di legge del senatore Mantero, che inviteremo presto a far parte di un nuovo intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis: ricordiamo infatti che dall'ottobre del 2016 giace in parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare che come Radicali Italiani e Associazione Coscioni, insieme a numerose organizzazioni, abbiamo presentato  per la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione dell'uso di tutte le altre sostanze. Discuterla è una necessità per aprire in parlamento un dibattito non più rinviabile su una grande questione aperta nel paese, dal punto di vista sociale, della giustizia, della salute e della libertà dei cittadini. E per rispettare la volontà di decine di migliaia di cittadini che con la loro firma hanno chiesto al legislatore di assumersi le proprie responsabilità", conclude Soldo.

Il 16 novembre 2016, l’Associazione Luca Coscioni e Radicali Italiani hanno depositato alla Camera dei Deputati 68mila firme in calce a una proposta di legge d’iniziativa popolare sostenuta da decine di organizzazioni che propone la regolamentazione della produzione consumo e commercio della cannabis e dei suoi derivati anche per fini non medico-scientifici” scrive Marco Perduca che per l’Associazione Luca Coscioni ha coordinato la campagna Legalizziamo.it.
“Il testo sottoscritto da migliaia di italiani va oltre le ottime proposte della scorsa legislatura oggi ripresentate dal Senatore Matteo Mantero arrivando a depenalizzare totalmente l’uso e la detenzione di tutte le sostanze proibite creando un meccanismo che automaticamente vuoterebbe le carceri di coloro che attualmente sono detenuti per violazione del Testo Unico sulle droghe del 1990 e che contribuiscono a far dell’Italia un sorvegliato speciale del Consiglio d’Europa per via dei trattamenti inumani e degradanti inflitti ai detenuti nel nostro paese”.
La proposta di legge d’iniziativa popolare rafforza inoltre “l’accesso terapeutico alla cannabis e liberalizza la coltivazione domestica per fini di consumo personale o sociale”.
La proposta di legge presentata alla Camera oltre due anni fa fu unita alle altre che prevedevano la legalizzazione della cannabis nella XVII Legislatura, il cui iter venne bloccato a seguito di uno stralcio che portò avanti solo la parte terapeutica. Il testo fu adottato dalla Camera ma non arrivò in Senato. Secondo La legge prevede che una proposta normativa d’iniziativa popolare sia valida per due legislature quindi anche la nostra va aggiunta ai testi depositati in questi mesi. Al momento le Commissione Giustizia e Affari Sociali della Camera non hanno deciso di iscrivere all’ordine del giorno la proposta o le altre che son state presentate dall’inizio della XVIII Legislatura.

 Il disegno di legge del senatore M5s Matteo Mantero "mi sembra minimale rispetto al fenomeno ma è certamente positivo di fronte all'attuale quadro che vede un atteggiamento poliziesco di fronte ai consumatori di cannabis". Così Rita Bernardini, coordinatrice della Presidenza del Partito Radicale ed ex deputata, commenta all'Adnkronos la proposta del senatore Mantero che prevede la coltivazione domestica di cannabis individuale fino a 3 piante e la detenzione di 15 grammi in casa e 5 fuori. "Ben vengano tutte le proposte di apertura rispetto all'ottusità del proibizionismo che c'è oggi" continua Bernardini che non ha mai nascosto di coltivare piante di cannabis sul suo terrazzo. "Una lotta antiproibizionista che nasce dai tempi di Marco Pannella e che continua ad andare avanti. Ne ho fatte decine di lotte - spiega - e tutte autodenunciate" afferma, ponendo l'accento sulla necessità di "iniziare a discutere una seria proposta di legalizzazione delle sostanze stupefacenti in genere". "Oggi nel mondo sono sempre di più gli Stati che vogliono legalizzare le sostanze stupefacenti, il Canada ad esempio. Dobbiamo tenere presente - sottolinea Bernardini - che anche secondo la direzione nazionale antimafia occorre legalizzare la cannabis perché non riescono ad affrontare un fenomeno diffuso tra 5 milioni di consumatori in Italia, che foraggia le mafie. E' infatti l'affare più remunerativo che esiste per la criminalità organizzata. Il proibizionismo fa un regalo alla mafia. Noi non siamo per la liberalizzazione ma per la regolamentazione dell'uso della cannabis ecco perché - conclude - credo sia necessario iniziare a discutere una seria proposta di legalizzazione".

 "Una proposta semplicemente irresponsabile. Anziché farneticare per motivare il suo disegno di legge il senatore Mantero dovrebbe fare un giro delle scuole italiane per constatare che la realtà è diversa da quella che lui disegna. Confido che gli alleati di governo tengano ferma la loro ferma opposizione alla legalizzazione della cannabis". Lo scrive in un post su Facebook il deputato di Forza Italia Roberto Novelli. "Confesso, ho sempre contrastato, e sempre contrasterò la legalizzazione della cannabis, ma respingo al mittente le accuse del senatore Mantero: da parte mia nessun regalo alla mafia, ma solo l'orgoglio per una battaglia di cultura e legalità. La marijuana è una droga - e non si parli di differenze tra leggere e pesanti - ed è eticamente inaccettabile che lo Stato permetta e incentivi la sua diffusione. Permettere la coltivazione in proprio inciderà minimamente sul mercato, ma in compenso farà passare il terribile messaggio che una 'canna' non fa male. Non è accettabile, non da chi crede in uno Stato che contrasta la diffusione delle droghe, tutte, senza eccezioni, che punisce chi spaccia e aiuta chi è caduto nell'uso. Secondo Mantero schierarsi contro la legalizzazione è impopolare: ebbene, non me ne frega. Preferisco avere un voto in meno ma sapere che un giovane in più non si droga", conclude Novelli.

 "Non ci sono droghe di serie A e B. Sono tutte pericolose e su un tema cosi' importante non ci si puo' limitare a un dibattito parlamentare, serve un referendum". Lo afferma Stefano Pedica del PD in merito al ddl presentato dal senatore del M5s Matteo Mantero che prevede, tra l'altro, la possibilita' di coltivare in casa fino a 3 piantine di marijuana. "Una droga non puo' definirsi leggera o pesante, una droga e' una droga e basta - aggiunge Pedica -. Dietro il proibizionismo non c'e' nessuna ipocrisia. Bisogna solo pensare alla salute".

Il disegno di legge per consentire la coltivazione domestica di cannabis "è una proposta che non passerà mai. Non credo andrà da nessuna parte". Così all'Adnkronos il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che coglie occasione per chiedere "alla Lega, che sta al governo con questa gente che vuole legalizzare la cannabis, di spiegare bene loro che è una proposta impraticabile". "Matteo Mantero? Non so chi sia", afferma Gasparri sottolineando la contrarietà di Forza Italia alla proposta: "Queste proposte sono diseducative, minimizzano i danni della cannabis e incoraggiano comunque, con una propaganda irresponsabile, all'uso delle droghe. Questa proposta - rimarca - non passerà mai. Possono anche evitare di stamparla così non sprecano la carta", conclude.

"Se fa male perché legalizzare la cannabis? E' una contraddizione. No a qualsiasi shop di droga, a qualsiasi utilizzo, a qualsiasi modalità di assunzione. Lo diceva già Borsellino: è da dilettanti di criminologia pensare che la legalizzazione della cannabis possa limitare l'attività della criminalità organizzata finalizzata allo spaccio". Lo dice all'Adnkronos il responsabile comunicazione e prevenzione di San Patrignano Antonio Tinelli in merito al disegno di legge presentato dal M5S sulla legalizzazione della cannabis. "Alcuni dati: l'Italia è il terzo paese europeo per uso di cannabis, il 30% dei ragazzi su 1.300 ospiti della nostra comunità riconosce che la cannabis è la droga da cui è principalmente dipendente; nel 92% dei casi è la porta d'ingresso per l'uso di altre sostanze". "Negli ultimi anni - spiega Tinelli - abbiamo registato una concentrazione del principio attivo di 10-15 volte superiore a quello contenuto nella cannabis fumata 40 ani fa, questo perché il mercato esige oggi prodotti sempre più potenti e costi sempre più bassi. Tutto ciò ha fatto registrare un tragico aumento dei minori in comunità (+70% negli ultimi 3 anni) e un crollo vertiginoso dell'età media dei consumatori: il primo contatto a soli 14 anni". La proposta del M5S "è uno sdoganamento pazzesco, tende ad abbassare enormemente la percezione della pericolosità. Ma come si può chiamare 'ricreativo' l'uso di una sostanza che ormai da un punto di vista scientifico è ampiamente dimostrata la sua pericolosa, specie se assunta in una fase di sviluppo psicologico in cui ne determina e ne condiziona fortemente la stabilità? Credo che ci siano altre priorità da risolvere in questo Paese - conclude - Voglio ricordare che la prevenzione è il primo passo per ridurre la diffusione delle droghe. A questo proposito, siamo soddisfatti che questo governo, dopo anni di silenzio, abbia investito 7 milioni di euro spalmati in tre anni".

 "Le proposte sulla legalizzazione dell'uso della cannabis non sono concordate. Si tratta infatti di un tema che non e' nel contratto del governo e che non e' nell'agenda della Lega. Ci sorprende quindi che vengano presentati disegni di legge che sembrano piu' provocazioni che altro". Cosi' il ministro per la Famiglia e le Disabilita' Lorenzo Fontana.

 "Vi stanno prendendo in giro anche questa volta. In queste ore si è molto discusso della proposta di Mantero dei 5 stelle sulla cannabis. Proposta scritta abbastanza male che prevedeva una specie di liberalizzazione: 3 piante a testa con un thc sotto l'1%. Poco dopo un altro deputato dei 5 stelle ne ha presentate altre due, questa volta sponsorizzate dal blog. Sempre liberalizzazione, sempre molto vaghe". Così la deputata del Pd, Giuditta Pini. "Poi è arrivato il Ministro Fontana che ci ha riportato alla realtà: non si discuteranno nemmeno le leggi. Non è nel contratto. Questo è quello che sono: cioccapiatti inconcludenti in conflitto perenne tra loro che usano temi seri per distrarre sulle loro divisioni. Intendiamoci: se le leggi verranno discusse io ci sarò, anche se sono sempre stata e sempre sarò contraria alla liberalizzazione, cercherò di proporre un monopolio e la legalizzazione. Ma va bene comunque", aggiunge. "La verità però, temo, è quello che stiamo già vivendo in commissione sulla cannabis light. Nessuna volontà di fare passi avanti, ma il perenne tentativo di criminalizzare chi fuma erba e il continuo tentativo di fare passi indietro", conclude.

 
 
 
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