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 VATICANO - VATICANO - Legalizzare le droghe? Il problema è un altro....
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Notizia 
26 novembre 2018 14:58
 
Contro la droga, meglio l'approccio duro o quello morbido? "Proibire o liberalizzare, punire solo lo spacciatore oppure anche il consumatore, curare con un metodo restrittivo ovvero puntare alla riduzione del danno? Devono decidere gli esperti, la Chiesa non vuole fornire ricette pronte, ma vuole affrontare questi temi perché, come sottolinea spesso Papa Francesco, l'uomo ha una dimensione integrale: fisica e spirituale, scientifica e morale, medica e psicologica". E' quanto spiega all'AdnKronos monsignor Segundo Tejado, sottosegretario del Dicastero vaticano per lo sviluppo umano integrale. "L'ultimo decennio sta facendo registrare un aumento delle dipendenze: sia quelle dalle droghe 'classiche', che quelle dell'era contemporanea - osserva l'esponente vaticano - Ma se integrale è la dimensione umana, allora deve essere integrale anche l'approccio ai problemi, alle necessità, alle crisi e ai drammi dell'uomo, come nel caso delle dipendenze: siano esse dalla droga o dall'alcol, dal gioco d'azzardo o dalla pornografia e da internet. Serve l'intervento terapeutico e quello spirituale, medico e psicologico, morale e sociale". Per monsignor Tejado, in ogni caso, "non è bene, anche dal punto di vista scientifico, separare le droghe cosiddette pesanti da quelle che si definiscono droghe 'leggere', non è così: come avvertono gli esperti che lavorano nel settore, si registra una forte correlazione fra le due categorie e spesso il confine è molto labile e facilissimo da superare".
 
 
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