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 ITALIA - ITALIA - Le droghe più usate dagli ospiti di San Patrignano
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24 giugno 2020 8:54
 
La cocaina resta la sostanza più usata e l'eroina è sempre più fumata. La spesa media delle famiglie italiane per sostanze stupefacenti è di 586 euro. Quasi un nuovo entrato in comunità su quattro lascia a casa un bambino. E' la fotografia scattata dall'Osservatorio sulle tossicodipendenze di San Patrignano. L'attuale indagine è relativa alle 460 persone con cui la comunità è entrata in contatto nel 2019, fra gli ingressi nella struttura di preaccoglienza di Botticella e nella comunità stessa. La sostanza più utilizzata, ancor più di un anno fa, è la cocaina (92,8% contro 88,5% del 2018), seguita dai cannabinoidi (85,6%). L'uso di eroina invece diminuisce ancora (40,6% contro il 47% dell'anno prima e il 57% di due anni fa), seguita dall'ecstasy (34,1%), ketamina (27,8%), allucinogeni (20,9%) e anfetamine (19,6%).
La cocaina non solo risulta la sostanza più utilizzata, ma anche per uso primario, vale a dire come sostanza da cui la persona dipende, equivalente al 51% dei casi, mentre l'eroina è la seconda dipendenza primaria pari al 35,4%. Se la cocaina è per lo più inalata (96,7% fra chi la utilizza), resta alta anche la percentuale di uso inalatorio dell'eroina (come lo scorso anno 87% fra gli utilizzatori), mentre cala l'uso per via iniettiva (57,7%). L'uso della siringa pare in calo rispetto al passato, pari al 26,3% del totale. Cresce quasi di un punto, la percentuale di poliassuntori, pari all'85,8% dei neoentrati. Fenomeno da non sottovalutare infine quello della dipendenza da alcol, pari al 43,7%. ''Negli ultimi 10-15 anni si sta osservando in maniera graduale un cambiamento nell'epidemiologia dell'uso di DROGhe - sottolinea Antonio Boschini, responsabile terapeutico di San Patrignano -. La cannabis è sempre la prima sostanza con cui si entra in contatto, con un'età media di 14-15 anni. Poi segue un periodo di sperimentazione delle DROGhe sintetiche, nel contesto delle discoteche o dei rave, dai 16 ai 18 anni. Successivamente si entra in contatto con DROGhe come cocaina e eroina. Quasi tutti coloro che entrano a San Patrignano hanno fatto uso di cocaina e di cannabis. E' cresciuto l'uso problematico di alcol, supera il 40%, e quasi tutti oggi sono persone con più di una dipendenza''.
Preoccupante il dato secondo cui l'età media del primo contatto con le sostanze stupefacenti resta di 15 anni e per l'87% delle persone è avvenuto entro i 20 anni. Un primo contatto che si abbassa a 14 anni quando si parla di cannabis per alzarsi a 18 quando si parla di cocaina ed eroina inalata. ''Temiamo che il problema delle dipendenze possa crescere ulteriormente in questo momento e pesare sempre più sulle famiglie - spiega il presidente della comunità Alessandro Rodino Dal Pozzo -. Ad oggi la spesa media familiare per le sostanze è pari a 586 euro, calcolato sulla base dei 15,3 miliardi annui spesi in Italia in sostanze illegali, dati della Relazione al Parlamento, suddivisi fra le oltre 26 milioni di famiglie italiane, dati Istat 2018. E' una cifra spropositata che se confermata anche in questo anno diventerà un ulteriore macigno sulle casse delle famiglie. Per questo ritengo che l'attività della nostra e di tutte le comunità e i servizi oggi è quanto mai indispensabile, per limitare quanto più un'emergenza, quella della tossicodipendenza, di cui in questo periodo si è parlato poco, ma che è quanto mai attuale''.
Analizzando i dati degli ingressi del 2019, a chiedere aiuto alla comunità sono state 82 ragazze (17,8%) e 378 ragazzi (82,2%), con un'età media complessiva di 30 anni. Trenta gli ingressi dei minorenni (12 ragazze e 18 ragazzi), ma i giovani continuano ad essere tanti, dato che sono 267 gli under 30, mentre sono 60 gli over 40 (il più anziano un uomo di 52 anni). La prima regione di provenienza di queste nuove persone accolte è l'Emilia Romagna (81), a cui seguono la Toscana (49), Lombardia (44), Lazio (40) e Campania (32). Seguono poi le altre regioni: Marche (29), Sicilia (28), Veneto (27), Sardegna (22), Puglia (18), Piemonte (14), Liguria (13), Abruzzo (12), Umbria (11), Friuli Venezia Giulia (9), Trentino Alto Adige (6), Calabria (4), Basilicata (2), Molise (2). Il problema della tossicodipendenza che continua a colpire indirettamente anche tanti bambini, visto che dei 460 entrati, ben 103 (il 22,4%) hanno lasciato a casa almeno un figlio. Se i padri sono 84 e le 19 madri, solo una di queste ha potuto intraprendere il percorso di recupero assieme al suo bambino. 
 
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