Proibire il ricorso alla donazione di ovuli e sperma per la fertilizzazione in vitro e' ingiustificato e costituisce una violazione dei diritti garantiti dalla convenzione europea per i diritti dell'uomo. Lo hanno stabilito oggi i giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo.
La Corte di Strasburgo ha condannato le autorita' austriache perche', la legge nazionale che regola la procreazione assistita, non consente di ricorrere alla donazione di sperma per la fertilizzazione in vitro e alla donazione di ovuli in genere.
Per le due coppie, che si sono rivolte alla Corte nel 2000, la fecondazione in vitro con donazione di sperma o ovuli era l' unica soluzione per poter procreare. Secondo i ricorrenti, nel proibire loro tale possibilita', le autorita' austriache hanno violato il loro diritto al rispetto della vita familiare e quello a non essere discriminati.
E i giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo hanno dato loro ragione stabilendo tra l'altro che gli Stati non sono obbligati a legiferare in materia di procreazione assistita ma se lo fanno tale legge deve essere coerente e prendere in considerazione i differenti interessi legittimi.