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 ITALIA - ITALIA - Conferenza nazionale droghe 'autoconvocata'
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11 novembre 2019 16:16
 
Mentre da Roma si attende ancora un segnale in merito alla Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze (attesa per legge entro giugno di ogni anno) e sulla Conferenza nazionale sulle droghe, in ritardo di ben 10 anni rispetto a quanto stabilito dal legislatore, il mondo delle associazioni da' una lezione alla politica e mantiene la promessa: la Conferenza nazionale "autoconvocata" per la riforma delle politiche sulle droghe si fara'. L'appuntamento e' per il 31 gennaio e 1 febbraio 2020, presso la sala convegni della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano. Una due giorni che si preannuncia, come dicono gli stessi organizzatori nel titolo della Conferenza, una "prova generale per un governo alternativo". I primi promotori dell'iniziativa sono A Buon Diritto, Arci, Associazione Antigone, Associazione Freeweed, Associazione Luca Coscioni, Cgil, Cnca, Conferenza dei Garanti delle persone private della liberta', Comunita' di San Benedetto al Porto, Forum Droghe, Itanpud, Itardd, l'Altro Diritto, la Societa' della Ragione e Lila, ma il "Cantiere di programmazione di iniziative" che portera' alla Conferenza autoconvocata attraverso appuntamenti e incontri, anticipa una volonta' di coinvolgere sempre piu' soggetti che si occupano di droghe e dipendenze. Per l'occasione, e' stato realizzato anche un sito web (www.conferenzadroghe.it) dove e' possibile registrarsi alla Conferenza, ma anche rimanere aggiornati sulle iniziative, i laboratori e i seminari preparatori all'appuntamento di Milano. "Sono passati trent'anni dall'avvio in Italia della politica di "guerra alla droga", rappresentato, normativamente e simbolicamente, dalla svolta punitiva dei primi anni novanta - spiegano gli organizzatori sul sito -. Trent'anni di fallimenti nel governo del fenomeno, occultati dalla retorica proibizionista e dalla totale assenza di qualsiasi valutazione delle politiche messe in campo". Trent'anni di "politiche imperniate sul contrasto penale e la criminalizzazione/patologizzazione di qualsiasi forma di consumo", trent'anni "in cui il discorso istituzionale ha oscillato da allarme ad allarme, rimanendo ancorato al vecchio obiettivo retorico del "mondo senza droga, ce la possiamo fare": senza prendere atto che tale prospettiva "guerriera", lanciata a livello Onu nel 1998, e' messa in discussione perfino in quella sede. E fingendo di non sapere che si tratta di un fenomeno strutturale delle nostre societa'", continuano gli organizzatori. Trent'anni segnati anche dalla vittoria del referendum del 1993 (abrogativo delle norme piu' punitive della legge antidroga) e dalla cancellazione della legge Fini Giovanardi da parte della Corte Costituzionale nel 2014 che tuttavia non hanno avuto un riverbero significativo sull'interesse della politica sul tema. Tutto questo, pero', non ha fermato il mondo delle associazioni che hanno continuato a portare avanti esperienze e ricerche. Ora, pero', sottolineano gli organizzatori della Conferenza autoconvocata, e' necessario un vero e proprio cambio di rotta. Secondo i promotori dell'appuntamento di Milano, "e' improrogabile una riforma della legge antidroga (Dpr 309/90) che preveda la completa depenalizzazione e decriminalizzazione di tutte le condotte legate al consumo personale e la ridefinizione e riscrittura del sistema dei servizi e degli interventi capace di integrare definitivamente il modello della Riduzione dei Danni e dei Rischi, superando i modelli patologici e colpevolizzanti, e stabilendo gli standard nazionali, qualitativi e organizzativi, per rendere uniformi i sistemi regionali e stabili i vincoli di spesa". Allo stesso tempo, pero', e' "necessario allargare lo sguardo alla dimensione internazionale, e aprire un dibattito serio anche in Italia sulle novita' degli ultimi anni". Percorsi di riforma e di confronto che "non sono piu' rinviabili", sottolineano gli organizzatori. "Solo l'immobilismo istituzionale che scontiamo da vent'anni non ne e' consapevole e ha ostacolato, tra l'altro, lo sviluppo del dibattito parlamentare sulle diverse proposte di legge di riforma presentate negli anni - continuano i promotori -. Non e' un caso che dal 2000 i governi non convocano la Conferenza nazionale, prevista dalla legge, e dal 2010 lasciano il paese privo di un Piano Nazionale sulla droga, ne' rendono attuabili gli interventi Riduzione del Danno nonostante siano sanciti come un diritto dai nuovi Lea". Per questo, la Conferenza nazionale autoconvocata avra' lo scopo di "elaborare precise indicazioni e proposte per una decisa inversione nelle politiche nazionali sulle droghe".
(Dire, redattore sociale)
 
 
 
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