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 ITALIA - ITALIA - Cannabis: Cappato, con Referendum superiamo veti dei partiti
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Notizia 
28 ottobre 2021 10:56
 
"Davanti alla debolezza del Parlamento, anche sul tema della cannabis, cosi' come su quello dell'eutanasia, il referendum e' l'unico strumento che puo' permettere di superare i veti incrociati dei partiti (come quello che ha appena affossato il ddl Zan) e finalmente dare la parola ai cittadini", hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretario e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, presenti questa mattina al deposito in Cassazione delle 630.000 firme raccolte per il Referendum Cannabis. "I referendum consentono al popolo italiano di decidere dove i partiti non sono arrivati a decidere - ha aggiunto Cappato davanti alla Cassazione -. Non sara solo un fatto italiano, questo referendum sara' una occasione di ragionevolezza. E' ragionevole non intasare i tribunali, non affollare le carceri, non distrarre le energie delle forze dell'ordine per una guerra stupida, persa, che aiuta la mafia". "L'Associazione Luca Coscioni nel 2016 aveva depositato una proposta di legge di iniziativa popolare, mai discussa fino ad ora, sulla regolamentazione della produzione, del consumo e del commercio della cannabis e suoi derivati - hanno sottolineato gli esponenti dell'Associazione Luca Coscioni - . Oggi ha messo a disposizione la piattaforma per la raccolta delle firme online costruita per il Referendum Eutanasia Legale, per raggiungere un importante obiettivo che fa parte della nostra storia, costituendo il Comitato Promotore con Marco Perduca e assicurando le risorse per il compimento di questo successo tutt'altro che facile e sicuro". "Su questo tema l'Associazione Luca Coscioni continuera' a lavorare, anche con proposte per superare gli ostacoli alla prescrizione della cannabis terapeutica e alla mancanza dei prodotti autorizzati su tutto il territorio nazionale; per promuovere studi sulla cannabis, ricerche, sperimentazioni istituzionali e indipendenti anche con altre piante e sostanze oggi proibite per consentire nel nostro Paese esperienze terapeutiche ad oggi possibili in altri Paesi", hanno concluso Gallo e Cappato.
(ANSA)

 
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