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RSA Firenze
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Lettera 
16 ottobre 2020 0:00
 
Oggi ho appreso che una nuova ordinanza, pone dei limiti alla possibilità di fare visita a mia madre Maria Zefola, che risiede in una RSA a Firenze, da mesi, mi concedevano (per emergenza COVID) una mini visita di mezz'ora a settimana, questo dopo essere stato per almeno tre mesi nell'impossibilità assoluta di poterle fare visita (causa emergenza COVID).
Potrei gentilmente sapere, chi dovrebbe tutelare anche l'interesse dei parenti, di chi risiede in queste strutture, nonostante la situazione di emergenza?
Non ci sono casi eccezionali, entro i cui limiti fosse possibile, ricorrere, con le dovute precauzioni, all'alleggerimento di questi divieti così categorici?
La salute dei nostri cari, dipende anche dalla possibilità di avere dei contatti, con i propri parenti.
Anche la nostra vita, sottoposta a questi limiti e restrizioni ne risente in modo negativo.
Quindi ad un abnorme sforzo emotivo ed economico al quale siamo chiamati facendo vivere (per assoluta ed oggettiva necessità) i nostri cari in tali strutture, si unisce il fatto che viviamo sopraffatti e attanagliati da questa condizione di impedimento!
Massimo, dalla provincia di FI

Risposta:
le disposizioni del DPCM sul punto delegano interamente ai responsabili delle RSA la facoltà di concedere ai parenti dei pazienti la possibilità di fare loro visita.
Non esiste al momento alcuna deroga nè possibilità ulteriori rispetto all'organizzazione della singola struttura.
 
 
 
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