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RSA e demenza grave
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Lettera 
14 gennaio 2021 0:00
 
La RSA convenzionata con la Regione Lazio, che accoglie mio zio 90enne (Mantenimento Alto), invalido al 100% e percettore di indennità di accompagno, richiede alla famiglia il pagamento del 50% della retta; il Comune compartecipa alla spesa a carico della famiglia nell'ordine del 10%, in funzione dell'ISEE sociosanitario.
Ho letto, però, che se il soggetto "ricoverato" è malato di Alzheimer o con demenza grave, la retta della RSA dovrebbe essere a completo carico del SSN.
Come agire in caso di sottoscrizione del contratto con la RSA da parte della moglie del beneficiario? Grazie!
Donatella, dalla provincia di RM

Risposta:
se l'inserimento è avvenuto con quota sanitaria a carico del servizio sanitario, il "contratto" firmato dal familiare e il relativo impegno economico può essere risolto. Suggeriamo però di farlo visionare, prima di procedere, ad un legale di vostra fiducia. Con riferimento alla malattia di suo zio, dovreste rivolgervi ad un legale per iniziare una azione giudiziaria al fine di far accertare che l'intera retta di degenza deve essere a carico del servizio sanitario. E prima di iniziarla chiedere una perizia ad un medico legale sulla tipologia di prestazioni erogate a suo padre in struttura (in termini di elevata o meno componente sanitaria), sulla base della documentazione esistente, compresi i diari infermieristici della struttura nella quale è degente.
 
 
 
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