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Retta RSA prima e dopo il riconoscimento d'invalidità
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Lettera 
17 gennaio 2013 0:00
 
Buongiorno, vorrei sapere come può succedere che un paziente ricoverato in una RSA nella Regione Lazio, che paga una compartecipazione alla spesa della retta calcolata come di legge regionale sull'ISEE "più vantaggioso al paziente" in alcuni casi quindi, quello del nucleo familiare, spesso perché con invalidi a carico( moglie o figli), nel momento in cui gli viene accertata e accordata l’invalidità, e non sempre con accompagno, la retta della RSA viene automaticamente calcolata dal Comune di Roma sull’ISEE del solo paziente, non più su quella più conveniente al paziente, portando la retta RSA, se questo supera i 13.000 euro annui, (e si fa presto) al totale della spesa alberghiera ( in genere non meno di €1.500 (il 50% della retta, l’altro 50% è a carico dello stato in quanto spesa sanitaria). I familiari che vivevano dell’unico reddito (quello del paziente), che prima riuscivano a campare con ciò che avanzava dalla quota di compartecipazione alla retta RSA calcolata sull’ISEE del nucleo familiare, dopo il riconoscimento dello stato dell’aggravarsi delle condizioni del paziente, che viene a ricevere l’invalidità (ma in alcuni casi avendo già una pensione non i 278 euro ma solo il riconoscimento, e non sempre si vede accordato l’accompagno), si trovano d’improvviso senza alcun reddito. Di fatto una legge, la 98 del 2007 (mi pare) che andava incontro alle famiglie per la quale nel momento in cui il paziente viene riconosciuto invalido il calcolo dell’ISEE deve essere quello personale (non gravando perciò sulla famiglia) non tiene conto dei casi in cui il reddito del paziente è di fatto l’unica entrata dell’intera famiglia? E’ legale tutto questo? pensate che si possano ravvisare discriminazioni nei confronti dei familiari a carico, trattati in modo differente prima e dopo l’invalidità (che dovrebbe essere un’aggravante e quindi presupporre un aiuto in più al paziente) e trattati in modo differente dai familiari di chi invece non ha un proprio reddito e che giustamente non peserà sulle spalle dei propri familiari? Capisco che questi casi sono in numero molto minore a quelli che da questa legge regionale traggono un giusto e civile vantaggio, ma pensate che possa essere giusto chiedere che chi ha dei familiari a carico, spesso invalidi, possa calcolare la compartecipazione alla retta RSA sull’ISEE del nucleo familiare? a chi queste famiglie possono rivolgersi per far valere il proprio diritto alla sopravvivenza? penso e spero che la vostra risposta possa servire a molte altre famiglie,grazie,
Elena, da Roma (RM)

Risposta:
il nostro consiglio e' di chiedere una revisione della retta, evidenziando le incongruenze fra le due modalita' di calcolo e la sostanziale diseguaglianza e disparita' di trattamento da lei evidenziate.
 
 
 
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