Salve, in considerazione del periodo di "lock-down", del "pericolo di contagio" e che il consumatore ha diritto al rimborso della quota parte di abbonamento del quale non può usufruire, vi chiedo assistenza su come recedere dal contratto (stipulato nel 2018 cartaceo) di palestra inteso annuale, con addebito sul conto corrente e che si è "rinnovato automaticamente" il 28/2/2020... (di cui non ricordo ma forse c'è una clausola tacita da disdire prima).
Vedendo infatti che già il 9/3/2020 la suddetta palestra ha chiuso ogni attività e che in questi mesi non mi ha letteralmente comunicato alcunchè per email o SMS, ho provveduto già di mio a bloccare l'addebito.
Da ieri 25/5/2020 la palestra ha riaperto con attività contingentate, prenotabili, limitati a 90 minuti di fruizione, esclusione della doccia e altri spazi in comune tipo sauna e idromassaggio.
Allo stato attuale dunque, tralasciando la loro mancanza di comunicazione o rassicurazione sui prelievi bancari mensili automatici, si constata che le condizioni di fruizione abbonamento "OPEN" del servizio definito non sono più le medesime accordate dal 2018 e nemmeno quelle al cosiddetto "rinnovo" di fine Febbraio 2020 per i resto dell'anno (di cui non ho copia cartacea ma che mi hanno ribadito oggi): motivo per il quale intendo recedere dal contratto stesso.
Pur se alcuni operatori propongono ai consumatori di “congelare” gli abbonamenti per poi riprenderli a emergenza finita, è un’opzione che non mi interessa (anche per il rischio della chiusura definitiva del centro o per il rischio contagio o per l'indefinibilità del tempo di tali misure limitative).
Vi allego la copia del contratto 2018 nella speranza che riusciate ad aiutarmi a scrivere la raccomandata A/R per esercitare questo diritto.
Grazie
Diego, dalla provincia di RM

Risposta:
lei può recedere o mettersi d'accordo per riduzione dei costi, a sua decisione. Qui le informazioni del caso e come procedere: https://www.aduc.it/comunicato/coronavirus+palestre+che+riaprono+rimborsi_31225.php