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Pagamento retta casa di riposo per malato oincologico terminale
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Lettera 
15 marzo 2018 0:00
 
Buongiorno.
Msono un insegnate di scuola primaria, coniugato con una figlia piccola e vivo a Roma. I miei genitori vivono in Toscana. Mia madre, 77 anni, è da sempre invalida civile (L.104, art.3, comma 3) e mio padre, 82 anni, è, purtroppo, ormai, in fase molto avanzata per un carcinoma nel cavo orale, ritenuto inoperabile. Mia padre sta progressivamente perdendo lucidità anche, credo, a causa della morfina e di altri farmaci assunti. Lunedì 9 marzo verrà ricoverato, per un mese, in una struttura residenziale del Comune e credo di aver capito, secondo quanto riferitomi da mia madre, che le abbiano fatto firmare molte carte, tra le quali un documento vincolante rispetto al pagamento della struttura. Dico credo, perchè io non sono a Massa perchè sono stato operato cinque giorni fa per la rottura del tendine di Achille e, adesso, mi trovo a casa a Roma, del tutto immobilizzato.
Aggiungo che mio padre è un operaio, con 1200 euro di pensione e mia madre una casalinga con pensione di invalidità e accompagnamento di circa 750 euro al mese.
Il mio stipendio da insegnante, qui a Roma e con una figlia piccola, mi fa arrivare con difficoltà in fondo al mese per cui non so come far fronte a eventuali richieste da parte della struttura del Comune. Quello che vorrei sapere è come poter affrontare questa situazione, quali eventuali diritti poter far valere, come poter dimostrare l'estrema difficoltà nel sostenere le spese che mi vengono prospettate e se, magari con un patrocinio legale, posso essre esibiti precedenti di sentenze relativi a situazioni analoghe.
Già ho un'enorme difficoltà a provare ad aiutare mia madre, in qualche modo, a vivere con la sua pensione, ma il dover sostenere ulteriori spese diventa davvero difficilissimo e non so come fare.
Il mio stipendio è di circa 1400 euro al mese decurtato, però, degli importi relativi a varie spese (la rata dell'auto, un prestito INPDAP e tutte le spese per l'ambito scolastico)per cui, immaginando di cercare di aiutare mia madre a Massa non so dove trovare altre risorse.
Inoltre, e da ultimo, è possibile recedere dal "contratto di oispitalità" senza che questo comprometta la permanenza in struttura di mio padre? Devo, necessariamente, far ricorso ad un legale? Che cosa posso fare?
Grazie per tutta la disponibilità che vorrete offrirmi per una situazione così penosa e difficile, che mai avrei immaginato di dover affrontare...grazie.
Buon lavoro
Sandro, da Roma (RM)

Risposta:
non ci spiega se l'ingresso in struttura sia avvenuto privatamente (e quindi con l'intera quota a carico dell'utente) o tramite i servizi sociali con pagamento del 50% della retta a carico del servizio sanitario. Ciò perchè nel primo caso il "garante" che ha firmato non può sottrarsi all'obbligo, o meglio, può revocare il proprio impegno ma ci si espone alla dimissione dell'ospite. Nel secondo caso invece l'eventuale posizione di garante richiesta a sua madre è a nostro avviso illegittima, e può in qualsiasi momento revocare l'impegno al pagamento. In entrambi i casi nulla può essere richiesto direttamente a lei, che è soggetto terzo.
 
 
 
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