Gentile Aduc,
ad un mio parente è arrivata una raccomandata "contestazione ticket non pagato (D.M. 11/12/2009) Autocertificazione anni 2015,2016,2017".
In pratica risulterebbe da verifiche effettuate dal Sistema Tessera Sanitaria, banche dati dell'Agenzie delle Entrate, del Ministero del Lavoro e dell'Inps un esito negativo sull'autocertificazione di esenzione per reddito rilasciata dall'Azienda Sanitaria Locale.
Questa esenzione E01 è stata assegnata automaticamente, nel 2015 non aveva meno di 65 anni e reddito come da requisiti, quindi non si comprende questa richiesta di pagamento da adempiere entro 20 giorni dalla ricevuta della raccomandata.
Non viene spiegato nulla, cioè come si è arrivati a tale cifra.
Inoltre dopo gli step per invio controdeduzioni c'è scritto "sono a carico del cittadino le spese di istruttoria stabilite in € 25,00 per ogni annualità contestata, relative alle sole controdeduzione non accolte dall'Azienda".
Nel 2024 vengono verificati i redditi del 2015,2016 e 2017, relativi crediti non sono prescritti? comunque i requisiti c'erano andranno dimostrati recuperando la dichiarazione dei redditi.
Non capisco perchè scrivano "i controlli hanno evidenziato l'incongruenza della situazione reddituale del nucleo familiare con quella autocertificata" ma non dimostrano nulla. Poi non è arrivato nulla dall'Agenzia delle Entrate.
Credo fermamente che sia un palese errore dei loro sistemi, possibile che debba andare a ricontrollare documenti da 7 a 9 anni fa!?! Come bisognerebbe procedere?
Inoltre la stessa azienda sanitaria ha aggiornato un'esenzione per patologia in ritardo, rispettando la banca dati esenzione nazionale solo dopo sollecito da parte mia e contatti con Ministero della Salute, io che ho pagato per esami che andavano riconosciuti per patologia potrei chiedere il rimborso?
Vi ringrazio per il cortese riscontro.
Nadia, dalla provincia di PZ
Risposta:no, non sono prescritti, in quanto la prescrizione è decennale. Dovrà quindi lei agire per difendersi. La prima cosa da fare, una volta che può dimostrare la sua "innocenza", è rispondere con una lettera
raccomandata A/R o PEC di messa in mora
Se non ottiene risposte soddisfacenti, potrà rivolgersi al
Difensore civico