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 ITALIA - ITALIA - Eutanasia - caso dj Fabo. Gallo/Coscioni: prevalga certezza del diritto
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12 luglio 2017 7:41
 
"Anche questa volta, come nel caso Welby, si confrontano, all'interno della magistratura, due posizioni, l'una che interpreta i valori costituzionali ed europei in senso progressista e l'altro in senso conservatore. Auspichiamo che, nel prosieguo del giudizio, la certezza del diritto, al di là delle posizioni interpretative, possa prevalere, come appunto è avvenuto nel caso Welby". Lo dichiara Filomena Gallo, avvocato, segretario dell'Associazione Luca Coscioni, all'indomani della bocciatura da parte del gip di Milano alla richiesta di archiviazione nei confronti di Marco Cappato, l'esponente radicale accusato di aiuto al suicidio per la morte di Dj Fabo. "Duole apprendere della mancata presa in considerazione da parte del Giudice delle indagini preliminari del dubbio di costituzionalità evidenziato dai pm milanesi e dalla difesa in riferimento all'articolo 580 cp", continua.
"I pm milanesi - spiega - avevano evidenziato l'irrazionalità palese della norma scritta in epoca fascista che non tiene conto della Carta costituzionale e del diritto internazionale e non prevede cause di esclusione della punibilità e dunque l'irrilevanza penale dell'agevolazione al suicidio assistito per persone nello stato di Fabiano". "Oggi - conclude - ci troviamo inoltre dinanzi ad un legislatore che pare ignorare un dato reale di persone malate che per esercitare una propria libertà di autodeterminazione sono costrette a rivolgersi a strutture in Svizzera. Inoltre l'aiuto materiale richiesto, a familiari o persone vicine, e necessario all'esercizio di tale libertà e in Italia è punito con una pena fino a 12 anni di carcere, come nel caso di Marco Cappato che ora dovrà affrontare un giudizio".
 
 
 
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