testata ADUC
WELBY. BASTA IPOCRISIE. E' UN CASO DA MANUALE DI EUTANASIA PASSIVA VOLONTARIA
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
2 gennaio 2007 0:00
 

Firenze, 2 Gennaio 2007. Cosi' spesso in questi giorni si e' sentito dire da piu' parti che la morte di Piergiorgio Welby non e' un caso di eutanasia, ma di sospensione delle cure. Lo hanno detto medici, giornalisti e numerosi politici che hanno appoggiato la battaglia di Welby. Parrebbe quindi che la battaglia non sia stata per l'eutanasia. Welby l'aveva chiamata cosi', ma forse si era sbagliato. Anzi, par di capire che il termine eutanasia debba essere rimosso dal dibattito sulla liberta' terapeutica per non creare confusione.
Eppure la confusione la creano proprio coloro che continuano a cercare nuove -e improbabili- acrobazie semantiche pur di non passare da sostenitori della "dolce morte". Forse perche' questo potrebbe rompere il delicato equilibrio -basato sul silenzio- raggiunto sui temi "sensibili" nella coalizione di maggioranza. Si rischierebbe forse di far cadere un Governo, o peggio ancora attirare una condanna del Vaticano su di se'.
Cosi' la parola "eutanasia" -e soprattutto il dibattito sulla logicita', umanita', eticita' di chiedere un aiuto attivo ed efficace a morire senza soffrire piuttosto che uno passivo- viene lasciata alla merce' di coloro che quotidianamente la equiparano all'omicidio.
E allora diciamo quello che in fondo sappiamo tutti. Quella di Piergiorgio Welby e' un classico esempio di eutanasia, ed in particolare di "eutanasia passiva volontaria", in quanto si e' lasciato che sopraggiungesse la morte a seguito della sospensione di un trattamento vitale su sua esplicita richiesta. Sfidiamo chiunque a trovare nei dizionari italiani e stranieri, oltre che nelle pubblicazioni scientifiche internazionali, una definizione di "eutanasia passiva" che non includa il caso Welby.
Temiamo che questa voglia di riscrivere il significato che da cento anni ha questa parola, confinandola ai soli casi di eutanasia attiva, abbia un solo scopo possibile: allontanare, demonizzare e censurare il dibattito sulla "dolce morte".

Pietro Yates Moretti
Consigliere Aduc e responsabile del notiziario "Vivere & Morire" ( www.aduc.it/dyn/eutanasia), dedicato ai temi dell'eutanasia, del testamento biologico e della liberta' terapeutica
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS