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Civiltà nelle carceri. Sigaretta elettronica: progetto pilota a Firenze? Invito a Regione Toscana, Prap e direzioni istituti penitenziari
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Comunicato di Vincenzo Donvito, Massimo Lensi *
24 luglio 2018 7:02
 
 Le carceri italiane tornano a essere gravemente sovraffollate, e la prima emergenza da affrontare è quella sanitaria. Un detenuto su due, secondo le rilevazioni della Agenzia Sanitaria della Regione Toscana, soffre di almeno una patologia; tra le affezioni più diffuse i disturbi psichici e subito a ruota quelle dovute al fumo di tabacco, attivamente consumato o passivamente subito.

Ci sembra necessario e urgente chiedere che sulla malattia in carcere le istituzioni inizino seriamente a occuparsi di prevenzione e riduzione del danno. Il consumo di sigarette, per esempio, può essere combattuto introducendo la sigaretta elettronica tramite il “sopravvitto” (l’acquisto di beni di consumo in carcere). Il DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) ha autorizzato la e-cig negli istituti penitenziari già nel dicembre 2016. Da allora però nulla si è fatto. Chiediamo perciò alla Regione Toscana, al Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, e alle direzioni del carcere di Sollicciano e del Gozzini (Solliccianino) di considerare la possibilità di attivare un progetto pilota che per promuovere l’uso della sigaretta elettronica al posto delle sigarette nelle carceri fiorentine. Per parte nostra, ci rendiamo disponibili a illustrare le esperienze già fatte in altri Paesi con buoni risultati (1)

Affrontare le problematiche del carcere è spesso difficile, ma a volte anche con piccole iniziative come questa si possono ottenere ottimi risultati e favorire la costruzione di un ponte di umanità e di civiltà tra il carcere, come luogo della pena, e il mondo fuori.

1 – qui un nostro precedente articolo in merito

* Massimo Lensi è fondatore dell'associazione "Progetto Firenze"
 
 
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