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ACCANIMENTO TERAPEUTICO. UNA LEGGE PER DEFINIRLO E' ASSURDA
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Comunicato 
7 febbraio 2007 0:00
 

Firenze, 7 Febbraio 2007. Siamo d'accordo con il senatore Ignazio Marino quando sostiene che sia impossibile definire per legge il concetto di accanimento terapeutico. Solo il paziente puo' stabilire se sul suo corpo vi e' o meno accanimento terapeutico. Fare una legge che definisca l'accanimento equivarrebbe a stabilire per legge quali pietanze sono gustose e quali no. Il gusto, come la sofferenza e la nozione di accanimento terapeutico, appartiene innanzi tutto alla sfera individuale. Solo uno Stato con velleita' totalitarie puo' imporre per legge valutazioni che solo l'individuo puo' fare per se stesso.
A coloro che chiedono una legge per consentire ai medici di operare con serenita', ribadiamo questo elementare principio: quando il medico segue la volonta' del paziente (come prevede l'articolo 32 della Costituzione e dal Codice deontologico) non dovrebbero esserci motivi per non agire con serenita'.

Pietro Yates Moretti,
Notiziario "Vivere & Morire" (www.aduc.it/dyn/eutanasia)
 
 
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