Rosi, con tanto rispetto, un conto è quanto domandi,altra
cosa è quanto affermi.
8 febbraio 2009 0:00 - rosl
Inizio il mio personale commento dicendo che Eluana è la
figlia d'Italia, perché la sua situazione, è presente
a tutti noi e soprattutto, fa parte di tutti noi, come fosse
membro di ogni famiglia italiana!! Per noi tutti, è rimasta
la ragazza di 20 anni, (l'eta' in cui ha subito quel
terribile incidente, - l’età piu' bella per una
giovane e bella ragazza come Eluana),e oggi, si porta dietro
le conseguenze di una bruttissima disgrazia, quella di aver
subito un gravissimo incidente che la costringono a
rimanere immobile su un lettino di ospedale per tutti questi
lunghi anni...., circondata, comunque, continuamente da
persone che Le vogliono sicuramente molto bene. Eluana,
oltre all’affetto, ha bisogno di poco, non è attaccata a
macchinari particolari (almeno da quello che ho potuto
capire) e non solo, respira in modo autonomo, non riesce a
parlare e a comunicare, ma chissà quante cose ci vorrebbe
dire.....!!!! il solo fatto che apre gli occhi di giorno e
li chiude di notte , è SICURAMENTE UN SEGNO MOLTO FORTE E
SOPRATTUTTO IMPORTANTE, questo significa senza ombra di
dubbi, che Eluana, in qualche modo, è consapevole delle sue
condizioni, ed è una ragazza VIVA E FORTE!!! UNA RAGAZZA
CHE VUOLE ANCORA TRASMETTERCI IL VALORE DELLA VITA,
PERCHE’, per continuare a vivere ha solo bisogno di
nutrire il suo corpo mangiando e bevendo, “la sua ora non
era ancora arrivata”, e quindi bisognava solo fare la
volontà di DIO! Ognuno di noi, abbiamo bisogno di
mangiare e bere, se questo viene a mancare, qualsiasi essere
umano, non potrebbe mai sopravvivere, neanche io, neanche i
miei figli, nessuno al mondo potrebbe vivere se non si
mangia e non si beve!!!! Durante questi giorni, non
ho mai smesso di pensare Eluana, e a cosa andrà incontro
una volta tolto cibo ed acqua, e mentre noi parliamo e
consideriamo i fatti, intanto...…per lei...passano i
minuti...., passano le ore...., passano i giorni ….e la
speranza che Eluana...possa farcela, diventa molto difficile
Ho tanta rabbia, e sono profondamente dispiaciuta
…..capisco benissimo il grande dolore dei genitori,
anch’io sono una mamma……ma non approvo
l’interruzione alimentare, questa ragazza rimarrà sempre
presente nel mio cuore!!!!! Da Milano - rosl.mamma di
due ragazzi (i quali sono la mia vita!!!)
7 febbraio 2009 0:00 - alfonso scala lombardo
Egregio dottore, a me basterebbe una semplice leggina con la
quale si stabilissero norme per la stesura di un testamento
biologico da riservare esclusivamente a coloro, tra i quali
il sottoscritto, decidessero liberamente sugli istanti
finali della propria esistenza. Non vedo la necessità di
"obbligare ogni cittadino..." La saluto e la
ringrazio del suo puntuale, interessante intervento.
7 febbraio 2009 0:00 - Alberto
Ho letto e mi sono documentato abbastanza sul caso Eluana ed
è doveroso per tutti noi cercare di capire, capire e
capire. Ritengo di dover esprimere soltanto tutta la
mia solidarietà alla famiglia Englaro per offrirle un
sommesso e modesto sostegno morale. L'esempio di
rettitudine dimostrato dal padre, che costituisce un
insegnamento per tutti coloro che non hanno mai vissuto una
tale tragedia, merita un ringraziamento a parte.
Alberto
7 febbraio 2009 0:00 - Silva
Non ho letto nessuno dei commenti che mi precedono....
scusatemi! Ma sta sera volevo comunicare una cosa al
papà di Luana. Beh grazie. Tutta questa vicenda mi ha
fatto riflettere molto, mi ha fatto discutere e pensare, non
sono certa arrivata a stabilire cosa sia giusto o sbagliato,
non ho le facoltà per stabilirlo, sono solo un essere
umano, ma posso dire che Luana (grazie a lei) mi sta facendo
... non mi viene altra parola, riflettere.
12 ottobre 2008 0:00 - Diego Fabbris
Da come ho capito sulla situazione della Luana, di giorno
apre gli occhi e di notte li chiude, questa cosa fà
pensare, non solo che la vita è presente, ma che sia
presente anche la conscienza di rendersi conto della propria
condizione. A causa dell'incidente, si è inceppato
un circuito interno e la sua vita non riesce ad uscire da
quello stato, come una persona chiusa in una gabbia
insonorizzata, dalla quale non può trapelare la sua voce e
quindi, la richiesta di aiuto. Come possiamo aiutarla?
Se è ancora viva? Bisogna assolutamente che il padre o
qualcun altro (dov'è la madre?), reciti
ininterrottamente vicino a lei, la seguente preghiera;
NAM-MYOHO-RENGE-KYO. Questa meravigliosa Legge
buddista, che costituisce il Bene supremo, ha il mistico
potere di rivitalizzare e trasforma il veleno in
medicina. Dal momento che lei stessa non può
recitarla, lo deve fare una persona a lei vicina.
Inoltre bisogna bandire altri tipi di fedi religiose, è
vietato il "miscuglio", quindi, via santini,
crocifissi e rosari. Per chiarimenti, mi si contatti
alla mia e-mail; [email protected]. < >Diego.
11 ottobre 2008 0:00 - romy
Di fronte al caso di Luana Englaro ( ma ve ne sono molti
altri in Italia), si stanno scrivendo "fiumi" di
parole, le quali purtroppo non producono alcun effetto
pratico sulla situazione di indescrivibile sofferenza della
famiglia . Il Parlamento italiano, se avesse voluto,
in pochi giorni avrebbe potuto approvare una delle proposte
di legge giacenti da mesi nelle polverose aule... ( vedi
proposta del prof. Marino). Purtroppo il nostro
Parlamento è costituito da soggetti vergognosamnete
ipocriti e subordinati alle gerarchie vaticane. Solo il
partito radicale si batte e si è sempre battuto per i
"diritti civili" e l'attuazione di leggi
libertarie_ badate bene, libertarie non liberticide-!
Rispetto agli altri paesi europei l'Italia ( per
effetto delle ingerenze quotidiane del Vaticano nei fatti
civili dello Stato), si trova in una situazione di
arretratezza e di oscurantismo culturale, tali da
collocarci agli utimi posti di una virtuale classifica tra
i popoli del mondo in merito ai diritti civili.
17 ottobre 2007 0:00 - fivizzani federico
Più che un intervento vorrei porre una domanda e stimolare
una discussione. Premesso che dal punto di vista giuridico
la decisione dei Giudici appare, a mio avviso, corretta;
quello che vorrei approfondire è la riflessione su CHI
debba porre le basi della soluzione di problemi importanti
come quelli bioetici. Non credo quindi che si debba
scaricare il problema ai Giudici affrontandolo in termini
esclusivamente giuridici, ma credo si debba attendere che si
giunga a una elaborazione di principi etici condivisi in
base ai quali produrre NORME certe (vedasi testamento
biologico ed altro). D'altronde i casi come quelli della
Englaro non possono essere usati per affrettare la corsa
alla legiferazione o colpevolizzare una categoria di persone
perchè non decide, facendo della facile demagogia. I
cavilli di cui parla l'Avvocato nel suo pezzo sono una
risposta giurisdizionale comunque adeguata al problema visto
nei soli termini legali e credo che sia un taglio visuale
molto parziale di un problema che, allo stato attuale della
legislazione e della sensibilità etica, non è possibile
risolvere se non con il mantenimento in VITA della ENGLARO.
A me questo sembra rassicurante, parliamone, ma senza
pretendere immediatamente decisioni operative a scapito di
qualcuno (ENGELHARDT lasciamolo in TEXAS)
25 maggio 2006 0:00 - domenico de giacomi
Leggo l'interessante articolo del Vostro Avvocato
Claudia Moretti sul caso Englaro. Ritengo da medico
ex ospedaliero (fino al 2003) che la Cassazione Italiana
abbia emesso una giusta sentenza in merito a quel triste
ma estremamente attuale caso per due motivi che mi
appaiono inviolabili . 1) La mancanza di una volontà
scritta a priori(liwing will -advanced directives )
dell'interessata da anni dopo un grave incidente
stradale in stato vegetativo permanente (ricordiamolo ....
prognostico non diagnostico !) che si è instaurato dopo
una rianimazione cardiopolmonare (118) che al monento del
trauma l'ha mantenuta in vita e quindi stabilizzata
. 2)La giusta sentenza che ha impedito perfino al
Padre o a chiunque di poter decidere contro o a
favore di una volontà che per scritto e a priori non
si è mai concretizzata da parte dell'interessata.
Volonta' espressa personalmente e consapevolmente
(liwing wille A.D in caso di incoscenza) ) che solo
cosi' avrebbe permesso lecitamente di rimuovere la
alimentazione artificiale che la mantiene tuttora in vita !
Staccare la spina per certezze riportate e volontà
Etiche , Morali , Sociali Deontologiche ,Bioetiche ,
Dogmatiche altrui ( Giudici , Medici , Parenti stretti ,
Esperti etc ) potrebbe generare casi come quello tra
i piu conosciuti di Terry Schiavo anche Lei in stato
vegetativo permanente da anni dopo un infarto acuto
del miocardio che soccorso con un certo ritardo dal 118
Americano(rianimazione cardiopolmonare) ha instaurato un
post- coma cronico ( stato vegetativo permanente ) durato
per anni e che senza una Sua volontà scritta in merito
( liwing will -advanced directives ) per volere altrui ha
permesso ... dopo anni (sic e sulla Sua pelle ) di
sospendere illecitamente la alimentazione artificiale
che la teneva in vita facendola morire dopo una settimana
con la copertura di morfina nella giusta ipotesi da
parte dei Medici Americani che incerti e insicuri nel
merito vi potesse essere uno stato di sensibilità
aurorale in questi " stati "ai limiti della
vita che per esperienza empirica la tecnomedicina
attuale e quella futuribile e le certezze degli Uomini pur
Esperti e Illustri ... mai..... ci potranno dare
risposte in merito . Da questo e da innumerevoili
casi sconosciuti che si concretizzano per svariate
patologie in ogni Ospedale e Rianimazione del Mondo
grazie alla innaturale tecnomedicina dovrebbe divenire
imperativo categorico di ogni Società Civile ,
democratica , Laica obbligare ogni cittadino a fare
per iscritto delle scelte consapevoli a priori (liwing
will -advanced directives in emergenza )esercitando in tempo
il sacrosanto diritto di autodeterminazione in merito
a questi sensibilissimi e personali temi sopratutto
nel rispetto dei Diritti (Etici , Morali , Religiosi etc)
di ogni altro .
In merito mi permetto
consigliare il sito www.medforum.it in cui in
molteplici discussioni si è come giustamente avviene
su questo sito saputo trattare argomenti per ora tabu
e sopratutto da parte di operatori sanitari che hanno
trascorso parte della loro vita in reparti ospedalieri e
a tempo pieno in cui tali realtà possono essere
trattate , viste , ma non certo vissute sulla propia pelle
con una certa esperienza .
Ho pubblicato a mie
spese e non certo per fini commerciali ,cannibalistici ,di
Ruolo personale o per interesse economico una valutazione
solipsistica ma se non altro vissuta da medico
ospedaliero nell'era della tecnomedicina innaturale
sul tema della rianimazione cardiopolmonare , del liwing
will , delle advanced directives in emergenza e sul
rischio reale per ognuno di Noi di dover vivere
inascoltati attori sulla Ns pelle tali irreversibili
esperienze !Le 102 semplici pagine pubblicate non da uno
scrittore ne da qualcuno supportato politicamente o
demagogicamente come ho premesso , sono titolate "
Sulla pelle degli altri " internet book shop o
Kimerik Editore .
domenico de giacomi
iscritto ordine dei Medici di Udine 4632 ex
traumatologo degli Ospedali Riuniti di Bergamo