io nn sono favorevole all^autanasia perchè far soffrire una
persona!!!!!!!!!meglio lasciarla morire al suo destino.io
non sono nessuno per giudicare forse perchè non mi sn mai
traovata di fronte a questa scelta,ovvio che se mi capitasse
farei la cosa piu opportuna da fare,non vorrei mai vedere un
mio parente soffrire e non poter fare niente,allora stacco
la spina che la lascio salire in celo li si che si troverà
bene.francesca
27 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Signor Giuseppe P., come cristiano, non credo abbia un gran
senso rispondere alle sue domande ultime per quanto riguarda
chi ringraziare; il suo ragionamento ha una logica
estremamente umana ma, purtroppo, se eliminiamo l'etica
cristiana e la morale divina, tutto diventa concesso!
Questo perchè non esiste una posizione concettuale
intermedia. Saluto cordialmente.
27 gennaio 2006 0:00 - Lobster
> è che non voglio dare a nessuno la scusante di dire
> '' in fondo l'ho fatto per pietà , in fondo
la sua vita > era inutile '', questi sono
argomenti nazisti...
Nadia, questa tua giusta
preoccupazione si puo' risolvere facendo una legge
che eviti il verificarsi di tali condizioni. Impedire a
tutti di morire con dignita' perche' forse
qualcuno un giorno potrebbe ragionare da nazista mi
sembra un voler buttare via il bambino insieme con
l'acqua.
Come dimostrano diversi millenni di
storia, quando qualcuno vuole ammazzare una persona non
ha bisogno di una legge sull'eutanasia.
Saluti, Lobster
26 gennaio 2006 0:00 - NADIA
è che non voglio dare a nessuno la scusante di dire
'' in fondo l'ho fatto per pietà , in fondo la
sua vita era inutile '', questi sono argomenti
nazisti......
26 gennaio 2006 0:00 - Alex
nadia, non attaccarti ai dettagli: la questione del
"giuramento" dei medici si può risolvere in 5
minuti. Qui si tratta di capire se il principio ti sta
bene o no. Evidentemente a te no, e nessuno ti obbligherà
mai a fare questa scelta, ma lascia che gli altri siano
liberi di smettere di soffrire o di vivere in condizioni
prive di dignità (che per te possono non essere tali, ma
per altri magari sì) Perchè per via dei tuoi principi
vuoi costringere gli altri a soffrire senza dignità? Non
possono, come te, essere liberi di decidere?
26 gennaio 2006 0:00 - Lobster
Nadia scrive: > credimi non ho poteri decisionali ne
voglio averli
Personalmente non ne hai ma
inquanto appartenente ad una societa' democratica
ne hai eccome, e sarebbe utile che questo tuo potere
(mi riferisco al voto) non lo usassi per imporre agli altri
la tua visione della vita ma per costruire una
societa' in cui ognuno sia libero di vivere (e di
morire) secondo i propri valori, anche quando tu non li
condividi.
Saluti, Lobster
26 gennaio 2006 0:00 - nadia
credimi non ho poteri decisionali ne voglio averli,
semplicemente sono contraria ad una legge che legalizza il
suicidio fatto da altri perchè niente impedisce la deriva
che questo atteggiamento può provocare......poi mi sembra,
(andrò a verificare), che nel giuramento che i medici fanno
ci sia espresso il divieto di provocare volutamente la
morte, quindi chi dovrebbe realizzare l'eutanasia , un
parente o chi altri?
25 gennaio 2006 0:00 - Alex
nadia, ma dove l'hai letto che è fatto da terzi?? Eh
certo, il malato magari non è più in grado di farlo... è
terminale, sta vivendo una situazione di indecoroso
dolore...e tu DECIDI che lui DEVE restare in quella
situazione fino a consumarsi. E' dignitoso rimanere
sensa speranze con cure palliative del dolore e sotto
morfina o altre sostante che alterano la psiche? Tu
vuoi essere arbitro della vita altrui? Non è meglio che sia
lui scegliere, se in grado di farlo?
25 gennaio 2006 0:00 - nadia
un conto è l'accanimento terapeutico, che , da quello
che so, gli stessi medici evitano di attuare, un conto è
una legge che liberalizzi il suicidio (cosa altro è se no?)
fatto da terzi, i quali potrebbero avere interesse ad
attuarlo lontano dai fini che si propongono...magari la
messa in opera di tutti i mezzi per alleviare la sofferenza
potrebbe essere la soluzione ....
25 gennaio 2006 0:00 - Pericle
Buongiorno, ritengo doveroso, come prima cosa, fare i
complimenti a tutti gli intervenuti in questa discussione
per i toni pacati e civili e per l'intelligenza
dimostrata. Quanto appena detto, sommato alla totale
assenza di offese ed improperi,purtroppo presenti in altri
thread (per colpa non certo dell'Aduc ma solo di pochi
"opinionisti"), mi spinge ad esprimere il mio
punto di vista. Sottolineo: punto di vista e non
verità assoluta. Concordo con il Sig Enrico Falcinelli
quando scrive che bisogna considerare attentamente i casi in
cui è presente una depressione psichica ma non vedo come
questo potrebbe inficiare il valore e l'esistenza stessa
di una legge che regoli la materia. Mi spiego meglio,
si possono considerare depressi coloro che magari a 30 anni,
pur godendo di un ottimo stato di salute, ritengano di
chiarire in forma scritta o orale di non voler continuare a
vivere qualora si presentassero in un certo momento della
loro vita malattie o stati invalidanti dolorosissimi e non
curabili? Non credo. E se succede che una persona
di fronte ad una malattia incurabile ritenga insopportabile
non solo il dolore ma anche quello che potrebbe ritenere un
venir meno della sua dignità, perchè non consentirgli di
porre fine alle sue sofferenze fisiche e morali? Vorrei
aggiungere, a prescindere dall' eutanasia, che ritengo
criticabilissimo se non scandaloso che la medicina continui
a fare un uso praticamente inesistente di farmaci ed
oppiacei che potrebbero rendere accettabile anche la
condizione di quei malati che forse non credono alla
"dolce morte" ma che non vedono nessun senso etico
nel continuare a soffrire. Detto questo, lungi da me
non rispettare la posizione di quei medici che adottano ed
adotterebbero l' obiezione di coscienza ed anche la
posizione di chi, magari credente, di eutanasia non vuole
nemmeno sentire parlare. Io rispetto la loro posizione
ma loro devono rispettare quella di chi la pensa come me; la
mia è una verità relativa ma queste persone devono sapere
con chiarezza che lo è anche la loro. Grazie
25 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Sig. Lobster, "non bisogna", era riferito ad una
ateo o non credente che non si fidelizza in Dio, per cui non
credo che possa pensare che io abbia cambiato idea.
Ovviamente "non bisogna " sta per "non è
necessario" essere credenti per usare il buon senso; in
quanto alla questione del sorriso, non creda che la faccia
brutta sia spaventosa per alcuno, specialmente per chi ha le
idee chiare. Violenza chiama violenza e solo per questo
motivo ho inteso darle del maleducato. Al di là di qualsasi
discorso etico-religioso o politico, mi feliciterei, lei non
immagina quanto, con quel qualcuno che seppure nella
posizione opposta alla mia personale, fosse in grado di
esporre la sua con vera intenzione di scambievole rapporto,
che non sia infierimento. E questo è alla base di
qualsiasi discorso noi intendessimo affrontare. Grazie per
aver risposto. Saluti.
24 gennaio 2006 0:00 - Giuseppe P.
A mio avviso la sfera dell'etica appartiene
all'individuo e le istituzioni (di qualunque tipo) non
possono dettar legge dall'alto della rupe.
Un
malato terminale sofferente, se capace di intendere e di
volere, può fare quello che vuole della sua vita.
Una persona in depressione che vuole morire, non ha il
diritto di fare quello che vuole. In questo caso, la voglia
di togliersi la vita sarebbe dettata dalla depressione più
che da una sua convinzione personale.
Nel caso di
persone in stato vegetativo non darei mai e poi mai
l'ultima parola al coniuge o alla famiglia, a meno che
la persona in stato vegetativo in precedenza non avesse
manifestato il suo consenso) .
Un'ultima
parola, che potrebbe destare polemiche, ma la penso così:
le persone tenute in vita dalle macchine, sono vive grazie
alla scienza, non grazie a dio. Per dio, per chi ci crede,
sarebbero già morte. Dio deve ringraziare la
scienza? Non sono credente, non credo di averne
bisogno, tuttavia ai credenti porrei la seguente
domanda:
Che ne pensate dell'accanimento
teraupeutico? Attaccare le persone "morte" alle
macchine per tenerle in vita? Non dovrebbe essere
contro-natura? Non è una sfida a dio che dona e si ripiglia
la vita?
24 gennaio 2006 0:00 - Alex
nadia, come al solito giochi a modificare l'argomento.
Qui si tratta di SCELTA PERSONALE di farla finita, non
c'entrano i vecchi malati. E nemmeno le scelte in conto
terzi. Tu vuoi imporre agli altri la tua visione
impedendo di fare certe scelte. Nessuno obbliga te a
scegliere l'eutanasia.. ma lascia che chi la vede come
soluzione la possa praticare.
Le statistiche di
Enrico sono interessanti ma bisognerebbe capire da dove
vengono e se non sono smentite da altre statistiche.
24 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Quale dio, perchè nel mondo ci sono tante religioni ognuna
ha il suo o i suoi dei,naturalmente per chi ci crede,invece
per chi non ci crede c'è sempre la propria coscienza.Ma
stiamo andando fuori tema. Per quello che mi riguarda
l'argomento è chiuso la mia opinione l'ho espressa
chiaramente,saluto tutti. Gianni
24 gennaio 2006 0:00 - Lobster
> Non bisogna seguire le raccomandazioni del nostro Dio
Nel tuo messaggio dicevi che "vale la
raccomandazione di Cristo", mi fa piacere che
adesso tu abbia cambiato idea.
> ma una coscienza
saggia e la saggezza si vede anche dal modo di rapportarsi
con gli altri.
Se ti riferisci alla
volgarita' della mia prima riga, beh... penso sia
ora di mettere da parte il sorriso nel rivolgersi a
gente che non perde occasione per imporre al paese la
propria morale.
Ribadisco che, per me che sono
ateo, le storielle in cui credete voi cattolici hanno
la consistenza della storiella di Babbo Natale e davanti ad
adulti che credono a Babbo Natale (e che cercano di
farmi vivere secondo le regole dettate da Babbo Natale)
le regole del confronto civile mi vanno strette, molto.
Saluti, Lobster
24 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Complimenti Lobster! La sua grazia e savoir faire sono
quelle dell'uomo che cambierà il mondo. Da come si pone
sulle prime righe, potrebbe essere proprio la persona
giusta, esempio da imitare. Non bisogna seguire le
raccomandazioni del nostro Dio ma una coscienza saggia e la
saggezza si vede anche dal modo di rapportarsi con gli
altri. Saluti.
24 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Basta una regola semplicissima deve essere la persona
interessata a chiederlo, o al momento oppure aver espresso
la sua volontà in precedenza. Gianni
24 gennaio 2006 0:00 - NADIA
proprio lì e il punto, chi ti garantisce che il fatto si
limiterebbe a pochi gravissimi casi e chi invece ti
garantisce che non si andrebbe oltre, per ''pulire
la società di inutili?''(per citare la frase di
gente poco raccomandabile)
24 gennaio 2006 0:00 - Lobster
> Per l'etica cristiana, poi, vale la raccomandazione di
Cristo di assistenza ai malati, > fino in fondo allo
scopo di valorizzare in tutto la vita.
Della
raccomandazione di Cristo a me che sono ateo importa una
sega.
Non sarebbe piu' "civile" un
paese in cui ognuno puo' comportarsi secondo le
"raccomandazioni" che preferisce? O bisogna per
forza vivere tutti secondo le raccomandazioni del
vostro dio (o meglio, secondo le raccomandazioni dei
suoi autoproclamati ministri, visto che il Cristo di
cui parlano i vangeli non s'e' mai sognato di
imporre nulla a nessuno).
Saluti, Lobster
24 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Cerchiamo di essere seri e non ipocriti,tutte le obiezioni
all'eutanasia si scontrano con il diritto di un uomo di
essere padrone del proprio corpo tutto il resto sono un
sacco di parole senza senso. Se siete credenti siete
liberi di seguire le indicazioni della vostra religione ma
non dovete imporre questo ad altri. Chi consiglia il
suicidio come alternativa mi sembra che sia la stessa cosa
che l'eutanasia, ammesso che una persona possa essere in
grado di buttarsi dal sesto piano, non è meglio ingoiare
qualcosa e spegnersi nel proprio letto. Ma qui non si
parla di fare uno sterminio di massa, non si dice che se
uno è vecchio deve essere eliminato,che cavolo di discorsi
sono.Bisogna guardare il problema nelle sue dimensioni reali
che penso si limita a pochi casi e solitamente di persone
che non hanno più speranza di riprendere una vita almeno al
limite del sopportabile. Gianni
24 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Secondo statistica, in chi chiede di morire essendo in uno
stato di infermità grave è stata riscontrata assenza di
depressione psichica solo per il 35 per cento. Molti dei
malati che successivamente sono migliorati hanno confermato
la loro preferenza alla vita pur se ritrovandosi nelle
medesima condizione di malattia grave. Davanti a ciò non si
può restare indifferenti con il proprio solito pensiero;
personalmente sarei propenso ad andare più a fondo sulle
casistiche personali di ogni malato e non fare di tutta
l'erba un fascio. Parlare di una legge che regoli un
simile aspetto si può quindi capire come sia una pretesa
grossolana, come lo è assolutizzare la casistica relativa
alla richiesta di eutanasia da parte del malato.
Ricordiamoci che la depressione è una condizione in cui,
seppure in rapporto cosciente con il reale, il soggetto non
è in grado di fruire di tutte le sue risorse per affrontare
la situazione e questo variabilmente secondo il grado di
depressione. Già questo può far capire quanto sia
difficile un giudizio chiaro e non pregiudizievole. Dal
punto di vista religioso ed in particolare cristiano, la
situazione assume l'etica morale di fondo che, essendo
umana, è pienamente lecita in chi dichiara obiezione di
coscienza. Per l'etica cristiana, poi, vale la
raccomandazione di Cristo di assistenza ai malati, fino in
fondo allo scopo di valorizzare in tutto la vita. Per
esempio, nella sua parabola in cui dice: "... ero
malato e mi avete visitato", altrimenti, sarebbe
costretto a dire:"... ero malato e mi avete
ammazzato!" Saluti a tutti.
23 gennaio 2006 0:00 - nadia
anche la semplice vecchiaia è un consumarsi giorno dopo
giorno anche se non è una malattia, che si fa si uccidono i
vecchi?
23 gennaio 2006 0:00 - nadia
qui non si tratta solo di scelte personali ,perchè se così
fosse basterebbe il suicidio, ma si chiede una legge che
autorizzi qualcuno a dare la morte su richiesta, e come può
un legge autorizzare qualcuno a dare la morte senza aver
timore di creare precedenti a dir poco sconvolgenti......
22 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Io penso che tutto si debba fare per la dignità della morte
e della vita. Gianni
22 gennaio 2006 0:00 - nadia
caro gandolfo e non pensi che il confine fra chi agirebbe
per pietà sia troppo sottile fra chi agirebbe
''tanto in fondo sono solo inutili
malati?''.....io penso che tutto si deve fare per la
dignità della vita, ma l'eutanasia mi sembra un pò una
scorciatoia.....
22 gennaio 2006 0:00 - Alex
Non è vero nadia. E togliere il dolore vuol dire togliere
la dignità. Morire senza dolore consumandosi giorno dopo
giorno ti sembra dignitoso? Magari per te sì, ma altri
potrebbero pensarla diversamente e fare altre scelte, senza
necessariamente imporre nulla o chiedere il tuo
benestare. E poi perchè tu dovresti imporre ad uno che
decide, autonomamente e senza speranze, di farla finita? Tu
sarai sempre e comunque libera di fare quello che ti pare,
ma lascia che anche gli altri lo siano. Oppure questo fa
parte dei tuoi valori da imporre agli altri?
22 gennaio 2006 0:00 - nadia
il vostro discorso sarebbe sensato se non ci fossero
alternative, oggi la scienza ci dà la possibilità di
togliere il dolore per consentire una vita dignitosa fino al
suo naturale epilogo; che non si fa molto per le cure
palliative questo è un altro discorso......
22 gennaio 2006 0:00 - Gandolfo
Io sono a favore dell'eutanasia, trovo i vostri commenti
pieni di coscienza ed autocritica verso il sistema politico
italiano ormai sempre più compromesso dall'ingerenza
delle gerarchie vaticane.
xnadia: il tuo pensiero
è rispettabile, ma permettimi di dirti che il paragone con
gli atroci omicidi compiuti dai nazisti non sono neppure
lontanamente paragonabili all'eutonasia. Loro
uccidevano per gusto, chi chiede l'eutanasia lo fa per
morire dignitosamente. La cosa è assai diversa.
22 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Intanto se ne potrebbe parlare per esaminare tutti gli
aspetti della questione,poi io parlavo di persone che
chiedono di morire. Ma il problema è che non se ne
vuole parlare in Italia per non scontrasi con la religione,
mentre io affermo il diritto che l'uomo deve essere
libero di decidere del proprio corpo.
L'accostamento con le camere a gas mi sembra un pò
esagerato, vuol dire che nei paesi dove l'eutanasia è
legale hanno costruito le camere a gas? Gianni
22 gennaio 2006 0:00 - Marco
Nadia parla dell'eutanasia dei nazisti. Essi chiamarono
così il programma per diminuire il costo sociale dei malati
di mente e altri gravi infermi e questo crea confusione di
termini. L'eutanasia di cui si tratta qui è del tutto
diversa. Come uno, finché è in vita e in possesso delle
proprie facoltà, può dare disposizioni riguardo
all'espianto d'organi, così dovrebbe poter decidere
che preferisce una morte dignitosa ad un'agonia da
vegetale. Chi si oppone all'eutanasia dice spesso che la
vita è sacra, ma così facendo non tiene in nessun rispetto
la dignità dell'uomo. Secondo un deplorevole concetto
cattolico, non siamo padroni della nostra vita: Dio ce
l'avrebbe concessa in "comodato" ma ne è lui
il titolare. Il fatto che il Vaticano sia incistato proprio
sul suolo italico non ci aiuta, ma dopo tutto abbiamo avuto
anche noi il divorzio e l'aborto: penso che per
l'eutanasia sarà solo una questione di tempo.