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15 dicembre 2008 0:00 - francesca
io nn sono favorevole all^autanasia perchè far soffrire una persona!!!!!!!!!meglio lasciarla morire al suo destino.io non sono nessuno per giudicare forse perchè non mi sn mai traovata di fronte a questa scelta,ovvio che se mi capitasse farei la cosa piu opportuna da fare,non vorrei mai vedere un mio parente soffrire e non poter fare niente,allora stacco la spina che la lascio salire in celo li si che si troverà bene.francesca
27 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Signor Giuseppe P., come cristiano, non credo abbia un gran senso rispondere alle sue domande ultime per quanto riguarda chi ringraziare;
il suo ragionamento ha una logica estremamente umana ma, purtroppo, se eliminiamo l'etica cristiana e la morale divina, tutto diventa concesso!
Questo perchè non esiste una posizione concettuale intermedia.
Saluto cordialmente.
27 gennaio 2006 0:00 - Lobster
> è che non voglio dare a nessuno la scusante di dire
> '' in fondo l'ho fatto per pietà , in fondo la sua vita
> era inutile '', questi sono argomenti nazisti...

Nadia, questa tua giusta preoccupazione si puo' risolvere facendo una
legge che eviti il verificarsi di tali condizioni. Impedire a tutti
di morire con dignita' perche' forse qualcuno un giorno potrebbe
ragionare da nazista mi sembra un voler buttare via il bambino insieme
con l'acqua.

Come dimostrano diversi millenni di storia, quando qualcuno vuole
ammazzare una persona non ha bisogno di una legge sull'eutanasia.

Saluti,
Lobster
26 gennaio 2006 0:00 - NADIA
è che non voglio dare a nessuno la scusante di dire '' in fondo l'ho fatto per pietà , in fondo la sua vita era inutile '', questi sono argomenti nazisti......
26 gennaio 2006 0:00 - Alex
nadia, non attaccarti ai dettagli: la questione del "giuramento" dei medici si può risolvere in 5 minuti.
Qui si tratta di capire se il principio ti sta bene o no. Evidentemente a te no, e nessuno ti obbligherà mai a fare questa scelta, ma lascia che gli altri siano liberi di smettere di soffrire o di vivere in condizioni prive di dignità (che per te possono non essere tali, ma per altri magari sì)
Perchè per via dei tuoi principi vuoi costringere gli altri a soffrire senza dignità? Non possono, come te, essere liberi di decidere?
26 gennaio 2006 0:00 - Lobster
Nadia scrive:
> credimi non ho poteri decisionali ne voglio averli

Personalmente non ne hai ma inquanto appartenente ad una societa'
democratica ne hai eccome, e sarebbe utile che questo tuo potere
(mi riferisco al voto) non lo usassi per imporre agli altri la
tua visione della vita ma per costruire una societa' in cui ognuno
sia libero di vivere (e di morire) secondo i propri valori, anche
quando tu non li condividi.

Saluti,
Lobster
26 gennaio 2006 0:00 - nadia
credimi non ho poteri decisionali ne voglio averli, semplicemente sono contraria ad una legge che legalizza il suicidio fatto da altri perchè niente impedisce la deriva che questo atteggiamento può provocare......poi mi sembra, (andrò a verificare), che nel giuramento che i medici fanno ci sia espresso il divieto di provocare volutamente la morte, quindi chi dovrebbe realizzare l'eutanasia , un parente o chi altri?
25 gennaio 2006 0:00 - Alex
nadia, ma dove l'hai letto che è fatto da terzi?? Eh certo, il malato magari non è più in grado di farlo... è terminale, sta vivendo una situazione di indecoroso dolore...e tu DECIDI che lui DEVE restare in quella situazione fino a consumarsi. E' dignitoso rimanere sensa speranze con cure palliative del dolore e sotto morfina o altre sostante che alterano la psiche?
Tu vuoi essere arbitro della vita altrui? Non è meglio che sia lui scegliere, se in grado di farlo?
25 gennaio 2006 0:00 - nadia
un conto è l'accanimento terapeutico, che , da quello che so, gli stessi medici evitano di attuare, un conto è una legge che liberalizzi il suicidio (cosa altro è se no?) fatto da terzi, i quali potrebbero avere interesse ad attuarlo lontano dai fini che si propongono...magari la messa in opera di tutti i mezzi per alleviare la sofferenza potrebbe essere la soluzione ....
25 gennaio 2006 0:00 - Pericle
Buongiorno,
ritengo doveroso, come prima cosa, fare i complimenti a tutti gli intervenuti in questa discussione per i toni pacati e civili e per l'intelligenza dimostrata.
Quanto appena detto, sommato alla totale assenza di offese ed improperi,purtroppo presenti in altri thread (per colpa non certo dell'Aduc ma solo di pochi "opinionisti"), mi spinge ad esprimere il mio punto di vista.
Sottolineo: punto di vista e non verità assoluta.
Concordo con il Sig Enrico Falcinelli quando scrive che bisogna considerare attentamente i casi in cui è presente una depressione psichica ma non vedo come questo potrebbe inficiare il valore e l'esistenza stessa di una legge che regoli la materia.
Mi spiego meglio, si possono considerare depressi coloro che magari a 30 anni, pur godendo di un ottimo stato di salute, ritengano di chiarire in forma scritta o orale di non voler continuare a vivere qualora si presentassero in un certo momento della loro vita malattie o stati invalidanti dolorosissimi e non curabili?
Non credo.
E se succede che una persona di fronte ad una malattia incurabile ritenga insopportabile non solo il dolore ma anche quello che potrebbe ritenere un venir meno della sua dignità, perchè non consentirgli di porre fine alle sue sofferenze fisiche e morali?
Vorrei aggiungere, a prescindere dall' eutanasia, che ritengo criticabilissimo se non scandaloso che la medicina continui a fare un uso praticamente inesistente di farmaci ed oppiacei che potrebbero rendere accettabile anche la condizione di quei malati che forse non credono alla "dolce morte" ma che non vedono nessun senso etico nel continuare a soffrire.
Detto questo, lungi da me non rispettare la posizione di quei medici che adottano ed adotterebbero l' obiezione di coscienza ed anche la posizione di chi, magari credente, di eutanasia non vuole nemmeno sentire parlare.
Io rispetto la loro posizione ma loro devono rispettare quella di chi la pensa come me; la mia è una verità relativa ma queste persone devono sapere con chiarezza che lo è anche la loro.
Grazie
25 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Sig. Lobster, "non bisogna", era riferito ad una ateo o non credente che non si fidelizza in Dio, per cui non credo che possa pensare che io abbia cambiato idea. Ovviamente "non bisogna " sta per "non è necessario" essere credenti per usare il buon senso; in quanto alla questione del sorriso, non creda che la faccia brutta sia spaventosa per alcuno, specialmente per chi ha le idee chiare. Violenza chiama violenza e solo per questo motivo ho inteso darle del maleducato. Al di là di qualsasi discorso etico-religioso o politico, mi feliciterei, lei non immagina quanto, con quel qualcuno che seppure nella posizione opposta alla mia personale, fosse in grado di esporre la sua con vera intenzione di scambievole rapporto, che non sia infierimento.
E questo è alla base di qualsiasi discorso noi intendessimo affrontare. Grazie per aver risposto.
Saluti.
24 gennaio 2006 0:00 - Giuseppe P.
A mio avviso la sfera dell'etica appartiene all'individuo e le istituzioni (di qualunque tipo) non possono dettar legge dall'alto della rupe.

Un malato terminale sofferente, se capace di intendere e di volere, può fare quello che vuole della sua vita.

Una persona in depressione che vuole morire, non ha il diritto di fare quello che vuole. In questo caso, la voglia di togliersi la vita sarebbe dettata dalla depressione più che da una sua convinzione personale.

Nel caso di persone in stato vegetativo non darei mai e poi mai l'ultima parola al coniuge o alla famiglia, a meno che la persona in stato vegetativo in precedenza non avesse manifestato il suo consenso) .

Un'ultima parola, che potrebbe destare polemiche, ma la penso così: le persone tenute in vita dalle macchine, sono vive grazie alla scienza, non grazie a dio. Per dio, per chi ci crede, sarebbero già morte.
Dio deve ringraziare la scienza?
Non sono credente, non credo di averne bisogno, tuttavia ai credenti porrei la seguente domanda:

Che ne pensate dell'accanimento teraupeutico? Attaccare le persone "morte" alle macchine per tenerle in vita? Non dovrebbe essere contro-natura? Non è una sfida a dio che dona e si ripiglia la vita?
24 gennaio 2006 0:00 - Alex
nadia, come al solito giochi a modificare l'argomento.
Qui si tratta di SCELTA PERSONALE di farla finita, non c'entrano i vecchi malati. E nemmeno le scelte in conto terzi.
Tu vuoi imporre agli altri la tua visione impedendo di fare certe scelte. Nessuno obbliga te a scegliere l'eutanasia.. ma lascia che chi la vede come soluzione la possa praticare.

Le statistiche di Enrico sono interessanti ma bisognerebbe capire da dove vengono e se non sono smentite da altre statistiche.
24 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Quale dio, perchè nel mondo ci sono tante religioni ognuna ha il suo o i suoi dei,naturalmente per chi ci crede,invece per chi non ci crede c'è sempre la propria coscienza.Ma stiamo andando fuori tema.
Per quello che mi riguarda l'argomento è chiuso la mia opinione l'ho espressa chiaramente,saluto tutti.
Gianni
24 gennaio 2006 0:00 - Lobster
> Non bisogna seguire le raccomandazioni del nostro Dio

Nel tuo messaggio dicevi che "vale la raccomandazione di Cristo", mi
fa piacere che adesso tu abbia cambiato idea.

> ma una coscienza saggia e la saggezza si vede anche dal modo di rapportarsi con gli altri.

Se ti riferisci alla volgarita' della mia prima riga, beh... penso sia ora
di mettere da parte il sorriso nel rivolgersi a gente che non perde occasione
per imporre al paese la propria morale.

Ribadisco che, per me che sono ateo, le storielle in cui credete voi cattolici
hanno la consistenza della storiella di Babbo Natale e davanti ad adulti
che credono a Babbo Natale (e che cercano di farmi vivere secondo le regole
dettate da Babbo Natale) le regole del confronto civile mi vanno strette, molto.

Saluti,
Lobster
24 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Complimenti Lobster! La sua grazia e savoir faire sono quelle dell'uomo che cambierà il mondo. Da come si pone sulle prime righe, potrebbe essere proprio la persona giusta, esempio da imitare.
Non bisogna seguire le raccomandazioni del nostro Dio ma una coscienza saggia e la saggezza si vede anche dal modo di rapportarsi con gli altri.
Saluti.
24 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Basta una regola semplicissima deve essere la persona interessata a chiederlo, o al momento oppure aver espresso la sua volontà in precedenza.
Gianni
24 gennaio 2006 0:00 - NADIA
proprio lì e il punto, chi ti garantisce che il fatto si limiterebbe a pochi gravissimi casi e chi invece ti garantisce che non si andrebbe oltre, per ''pulire la società di inutili?''(per citare la frase di gente poco raccomandabile)
24 gennaio 2006 0:00 - Lobster
> Per l'etica cristiana, poi, vale la raccomandazione di Cristo di assistenza ai malati,
> fino in fondo allo scopo di valorizzare in tutto la vita.

Della raccomandazione di Cristo a me che sono ateo importa una sega.

Non sarebbe piu' "civile" un paese in cui ognuno puo' comportarsi secondo
le "raccomandazioni" che preferisce? O bisogna per forza vivere tutti secondo
le raccomandazioni del vostro dio (o meglio, secondo le raccomandazioni dei suoi
autoproclamati ministri, visto che il Cristo di cui parlano i vangeli non s'e'
mai sognato di imporre nulla a nessuno).

Saluti,
Lobster
24 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Cerchiamo di essere seri e non ipocriti,tutte le obiezioni all'eutanasia si scontrano con il diritto di un uomo di essere padrone del proprio corpo tutto il resto sono un sacco di parole senza senso.
Se siete credenti siete liberi di seguire le indicazioni della vostra religione ma non dovete imporre questo ad altri.
Chi consiglia il suicidio come alternativa mi sembra che sia la stessa cosa che l'eutanasia, ammesso che una persona possa essere in grado di buttarsi dal sesto piano, non è meglio ingoiare qualcosa e spegnersi nel proprio letto.
Ma qui non si parla di fare uno sterminio di massa, non si dice che se uno è vecchio deve essere eliminato,che cavolo di discorsi sono.Bisogna guardare il problema nelle sue dimensioni reali che penso si limita a pochi casi e solitamente di persone che non hanno più speranza di riprendere una vita almeno al limite del sopportabile.
Gianni
24 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Secondo statistica, in chi chiede di morire essendo in uno stato di infermità grave è stata riscontrata assenza di depressione psichica solo per il 35 per cento. Molti dei malati che successivamente sono migliorati hanno confermato la loro preferenza alla vita pur se ritrovandosi nelle medesima condizione di malattia grave. Davanti a ciò non si può restare indifferenti con il proprio solito pensiero; personalmente sarei propenso ad andare più a fondo sulle casistiche personali di ogni malato e non fare di tutta l'erba un fascio. Parlare di una legge che regoli un simile aspetto si può quindi capire come sia una pretesa grossolana, come lo è assolutizzare la casistica relativa alla richiesta di eutanasia da parte del malato.
Ricordiamoci che la depressione è una condizione in cui, seppure in rapporto cosciente con il reale, il soggetto non è in grado di fruire di tutte le sue risorse per affrontare la situazione e questo variabilmente secondo il grado di depressione. Già questo può far capire quanto sia difficile un giudizio chiaro e non pregiudizievole.
Dal punto di vista religioso ed in particolare cristiano, la situazione assume l'etica morale di fondo che, essendo umana, è pienamente lecita in chi dichiara obiezione di coscienza.
Per l'etica cristiana, poi, vale la raccomandazione di Cristo di assistenza ai malati, fino in fondo allo scopo di valorizzare in tutto la vita.
Per esempio, nella sua parabola in cui dice: "... ero malato e mi avete visitato", altrimenti, sarebbe costretto a dire:"... ero malato e mi avete ammazzato!"
Saluti a tutti.
23 gennaio 2006 0:00 - nadia
anche la semplice vecchiaia è un consumarsi giorno dopo giorno anche se non è una malattia, che si fa si uccidono i vecchi?
23 gennaio 2006 0:00 - nadia
qui non si tratta solo di scelte personali ,perchè se così fosse basterebbe il suicidio, ma si chiede una legge che autorizzi qualcuno a dare la morte su richiesta, e come può un legge autorizzare qualcuno a dare la morte senza aver timore di creare precedenti a dir poco sconvolgenti......
22 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Io penso che tutto si debba fare per la dignità della morte e della vita.
Gianni
22 gennaio 2006 0:00 - nadia
caro gandolfo e non pensi che il confine fra chi agirebbe per pietà sia troppo sottile fra chi agirebbe ''tanto in fondo sono solo inutili malati?''.....io penso che tutto si deve fare per la dignità della vita, ma l'eutanasia mi sembra un pò una scorciatoia.....
22 gennaio 2006 0:00 - Alex
Non è vero nadia. E togliere il dolore vuol dire togliere la dignità. Morire senza dolore consumandosi giorno dopo giorno ti sembra dignitoso? Magari per te sì, ma altri potrebbero pensarla diversamente e fare altre scelte, senza necessariamente imporre nulla o chiedere il tuo benestare.
E poi perchè tu dovresti imporre ad uno che decide, autonomamente e senza speranze, di farla finita? Tu sarai sempre e comunque libera di fare quello che ti pare, ma lascia che anche gli altri lo siano. Oppure questo fa parte dei tuoi valori da imporre agli altri?
22 gennaio 2006 0:00 - nadia
il vostro discorso sarebbe sensato se non ci fossero alternative, oggi la scienza ci dà la possibilità di togliere il dolore per consentire una vita dignitosa fino al suo naturale epilogo; che non si fa molto per le cure palliative questo è un altro discorso......
22 gennaio 2006 0:00 - Gandolfo
Io sono a favore dell'eutanasia, trovo i vostri commenti pieni di coscienza ed autocritica verso il sistema politico italiano ormai sempre più compromesso dall'ingerenza delle gerarchie vaticane.

xnadia: il tuo pensiero è rispettabile, ma permettimi di dirti che il paragone con gli atroci omicidi compiuti dai nazisti non sono neppure lontanamente paragonabili all'eutonasia.
Loro uccidevano per gusto, chi chiede l'eutanasia lo fa per morire dignitosamente. La cosa è assai diversa.
22 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Intanto se ne potrebbe parlare per esaminare tutti gli aspetti della questione,poi io parlavo di persone che chiedono di morire.
Ma il problema è che non se ne vuole parlare in Italia per non scontrasi con la religione, mentre io affermo il diritto che l'uomo deve essere libero di decidere del proprio corpo.
L'accostamento con le camere a gas mi sembra un pò esagerato, vuol dire che nei paesi dove l'eutanasia è legale hanno costruito le camere a gas?
Gianni
22 gennaio 2006 0:00 - Marco
Nadia parla dell'eutanasia dei nazisti. Essi chiamarono così il programma per diminuire il costo sociale dei malati di mente e altri gravi infermi e questo crea confusione di termini. L'eutanasia di cui si tratta qui è del tutto diversa. Come uno, finché è in vita e in possesso delle proprie facoltà, può dare disposizioni riguardo all'espianto d'organi, così dovrebbe poter decidere che preferisce una morte dignitosa ad un'agonia da vegetale. Chi si oppone all'eutanasia dice spesso che la vita è sacra, ma così facendo non tiene in nessun rispetto la dignità dell'uomo. Secondo un deplorevole concetto cattolico, non siamo padroni della nostra vita: Dio ce l'avrebbe concessa in "comodato" ma ne è lui il titolare. Il fatto che il Vaticano sia incistato proprio sul suolo italico non ci aiuta, ma dopo tutto abbiamo avuto anche noi il divorzio e l'aborto: penso che per l'eutanasia sarà solo una questione di tempo.
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15 dicembre 2008 0:00 - francesca
io nn sono favorevole all^autanasia perchè far soffrire una persona!!!!!!!!!meglio lasciarla morire al suo destino.io non sono nessuno per giudicare forse perchè non mi sn mai traovata di fronte a questa scelta,ovvio che se mi capitasse farei la cosa piu opportuna da fare,non vorrei mai vedere un mio parente soffrire e non poter fare niente,allora stacco la spina che la lascio salire in celo li si che si troverà bene.francesca
27 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Signor Giuseppe P., come cristiano, non credo abbia un gran senso rispondere alle sue domande ultime per quanto riguarda chi ringraziare;
il suo ragionamento ha una logica estremamente umana ma, purtroppo, se eliminiamo l'etica cristiana e la morale divina, tutto diventa concesso!
Questo perchè non esiste una posizione concettuale intermedia.
Saluto cordialmente.
27 gennaio 2006 0:00 - Lobster
> è che non voglio dare a nessuno la scusante di dire
> '' in fondo l'ho fatto per pietà , in fondo la sua vita
> era inutile '', questi sono argomenti nazisti...

Nadia, questa tua giusta preoccupazione si puo' risolvere facendo una
legge che eviti il verificarsi di tali condizioni. Impedire a tutti
di morire con dignita' perche' forse qualcuno un giorno potrebbe
ragionare da nazista mi sembra un voler buttare via il bambino insieme
con l'acqua.

Come dimostrano diversi millenni di storia, quando qualcuno vuole
ammazzare una persona non ha bisogno di una legge sull'eutanasia.

Saluti,
Lobster
26 gennaio 2006 0:00 - NADIA
è che non voglio dare a nessuno la scusante di dire '' in fondo l'ho fatto per pietà , in fondo la sua vita era inutile '', questi sono argomenti nazisti......
26 gennaio 2006 0:00 - Alex
nadia, non attaccarti ai dettagli: la questione del "giuramento" dei medici si può risolvere in 5 minuti.
Qui si tratta di capire se il principio ti sta bene o no. Evidentemente a te no, e nessuno ti obbligherà mai a fare questa scelta, ma lascia che gli altri siano liberi di smettere di soffrire o di vivere in condizioni prive di dignità (che per te possono non essere tali, ma per altri magari sì)
Perchè per via dei tuoi principi vuoi costringere gli altri a soffrire senza dignità? Non possono, come te, essere liberi di decidere?
26 gennaio 2006 0:00 - Lobster
Nadia scrive:
> credimi non ho poteri decisionali ne voglio averli

Personalmente non ne hai ma inquanto appartenente ad una societa'
democratica ne hai eccome, e sarebbe utile che questo tuo potere
(mi riferisco al voto) non lo usassi per imporre agli altri la
tua visione della vita ma per costruire una societa' in cui ognuno
sia libero di vivere (e di morire) secondo i propri valori, anche
quando tu non li condividi.

Saluti,
Lobster
26 gennaio 2006 0:00 - nadia
credimi non ho poteri decisionali ne voglio averli, semplicemente sono contraria ad una legge che legalizza il suicidio fatto da altri perchè niente impedisce la deriva che questo atteggiamento può provocare......poi mi sembra, (andrò a verificare), che nel giuramento che i medici fanno ci sia espresso il divieto di provocare volutamente la morte, quindi chi dovrebbe realizzare l'eutanasia , un parente o chi altri?
25 gennaio 2006 0:00 - Alex
nadia, ma dove l'hai letto che è fatto da terzi?? Eh certo, il malato magari non è più in grado di farlo... è terminale, sta vivendo una situazione di indecoroso dolore...e tu DECIDI che lui DEVE restare in quella situazione fino a consumarsi. E' dignitoso rimanere sensa speranze con cure palliative del dolore e sotto morfina o altre sostante che alterano la psiche?
Tu vuoi essere arbitro della vita altrui? Non è meglio che sia lui scegliere, se in grado di farlo?
25 gennaio 2006 0:00 - nadia
un conto è l'accanimento terapeutico, che , da quello che so, gli stessi medici evitano di attuare, un conto è una legge che liberalizzi il suicidio (cosa altro è se no?) fatto da terzi, i quali potrebbero avere interesse ad attuarlo lontano dai fini che si propongono...magari la messa in opera di tutti i mezzi per alleviare la sofferenza potrebbe essere la soluzione ....
25 gennaio 2006 0:00 - Pericle
Buongiorno,
ritengo doveroso, come prima cosa, fare i complimenti a tutti gli intervenuti in questa discussione per i toni pacati e civili e per l'intelligenza dimostrata.
Quanto appena detto, sommato alla totale assenza di offese ed improperi,purtroppo presenti in altri thread (per colpa non certo dell'Aduc ma solo di pochi "opinionisti"), mi spinge ad esprimere il mio punto di vista.
Sottolineo: punto di vista e non verità assoluta.
Concordo con il Sig Enrico Falcinelli quando scrive che bisogna considerare attentamente i casi in cui è presente una depressione psichica ma non vedo come questo potrebbe inficiare il valore e l'esistenza stessa di una legge che regoli la materia.
Mi spiego meglio, si possono considerare depressi coloro che magari a 30 anni, pur godendo di un ottimo stato di salute, ritengano di chiarire in forma scritta o orale di non voler continuare a vivere qualora si presentassero in un certo momento della loro vita malattie o stati invalidanti dolorosissimi e non curabili?
Non credo.
E se succede che una persona di fronte ad una malattia incurabile ritenga insopportabile non solo il dolore ma anche quello che potrebbe ritenere un venir meno della sua dignità, perchè non consentirgli di porre fine alle sue sofferenze fisiche e morali?
Vorrei aggiungere, a prescindere dall' eutanasia, che ritengo criticabilissimo se non scandaloso che la medicina continui a fare un uso praticamente inesistente di farmaci ed oppiacei che potrebbero rendere accettabile anche la condizione di quei malati che forse non credono alla "dolce morte" ma che non vedono nessun senso etico nel continuare a soffrire.
Detto questo, lungi da me non rispettare la posizione di quei medici che adottano ed adotterebbero l' obiezione di coscienza ed anche la posizione di chi, magari credente, di eutanasia non vuole nemmeno sentire parlare.
Io rispetto la loro posizione ma loro devono rispettare quella di chi la pensa come me; la mia è una verità relativa ma queste persone devono sapere con chiarezza che lo è anche la loro.
Grazie
25 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Sig. Lobster, "non bisogna", era riferito ad una ateo o non credente che non si fidelizza in Dio, per cui non credo che possa pensare che io abbia cambiato idea. Ovviamente "non bisogna " sta per "non è necessario" essere credenti per usare il buon senso; in quanto alla questione del sorriso, non creda che la faccia brutta sia spaventosa per alcuno, specialmente per chi ha le idee chiare. Violenza chiama violenza e solo per questo motivo ho inteso darle del maleducato. Al di là di qualsasi discorso etico-religioso o politico, mi feliciterei, lei non immagina quanto, con quel qualcuno che seppure nella posizione opposta alla mia personale, fosse in grado di esporre la sua con vera intenzione di scambievole rapporto, che non sia infierimento.
E questo è alla base di qualsiasi discorso noi intendessimo affrontare. Grazie per aver risposto.
Saluti.
24 gennaio 2006 0:00 - Giuseppe P.
A mio avviso la sfera dell'etica appartiene all'individuo e le istituzioni (di qualunque tipo) non possono dettar legge dall'alto della rupe.

Un malato terminale sofferente, se capace di intendere e di volere, può fare quello che vuole della sua vita.

Una persona in depressione che vuole morire, non ha il diritto di fare quello che vuole. In questo caso, la voglia di togliersi la vita sarebbe dettata dalla depressione più che da una sua convinzione personale.

Nel caso di persone in stato vegetativo non darei mai e poi mai l'ultima parola al coniuge o alla famiglia, a meno che la persona in stato vegetativo in precedenza non avesse manifestato il suo consenso) .

Un'ultima parola, che potrebbe destare polemiche, ma la penso così: le persone tenute in vita dalle macchine, sono vive grazie alla scienza, non grazie a dio. Per dio, per chi ci crede, sarebbero già morte.
Dio deve ringraziare la scienza?
Non sono credente, non credo di averne bisogno, tuttavia ai credenti porrei la seguente domanda:

Che ne pensate dell'accanimento teraupeutico? Attaccare le persone "morte" alle macchine per tenerle in vita? Non dovrebbe essere contro-natura? Non è una sfida a dio che dona e si ripiglia la vita?
24 gennaio 2006 0:00 - Alex
nadia, come al solito giochi a modificare l'argomento.
Qui si tratta di SCELTA PERSONALE di farla finita, non c'entrano i vecchi malati. E nemmeno le scelte in conto terzi.
Tu vuoi imporre agli altri la tua visione impedendo di fare certe scelte. Nessuno obbliga te a scegliere l'eutanasia.. ma lascia che chi la vede come soluzione la possa praticare.

Le statistiche di Enrico sono interessanti ma bisognerebbe capire da dove vengono e se non sono smentite da altre statistiche.
24 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Quale dio, perchè nel mondo ci sono tante religioni ognuna ha il suo o i suoi dei,naturalmente per chi ci crede,invece per chi non ci crede c'è sempre la propria coscienza.Ma stiamo andando fuori tema.
Per quello che mi riguarda l'argomento è chiuso la mia opinione l'ho espressa chiaramente,saluto tutti.
Gianni
24 gennaio 2006 0:00 - Lobster
> Non bisogna seguire le raccomandazioni del nostro Dio

Nel tuo messaggio dicevi che "vale la raccomandazione di Cristo", mi
fa piacere che adesso tu abbia cambiato idea.

> ma una coscienza saggia e la saggezza si vede anche dal modo di rapportarsi con gli altri.

Se ti riferisci alla volgarita' della mia prima riga, beh... penso sia ora
di mettere da parte il sorriso nel rivolgersi a gente che non perde occasione
per imporre al paese la propria morale.

Ribadisco che, per me che sono ateo, le storielle in cui credete voi cattolici
hanno la consistenza della storiella di Babbo Natale e davanti ad adulti
che credono a Babbo Natale (e che cercano di farmi vivere secondo le regole
dettate da Babbo Natale) le regole del confronto civile mi vanno strette, molto.

Saluti,
Lobster
24 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Complimenti Lobster! La sua grazia e savoir faire sono quelle dell'uomo che cambierà il mondo. Da come si pone sulle prime righe, potrebbe essere proprio la persona giusta, esempio da imitare.
Non bisogna seguire le raccomandazioni del nostro Dio ma una coscienza saggia e la saggezza si vede anche dal modo di rapportarsi con gli altri.
Saluti.
24 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Basta una regola semplicissima deve essere la persona interessata a chiederlo, o al momento oppure aver espresso la sua volontà in precedenza.
Gianni
24 gennaio 2006 0:00 - NADIA
proprio lì e il punto, chi ti garantisce che il fatto si limiterebbe a pochi gravissimi casi e chi invece ti garantisce che non si andrebbe oltre, per ''pulire la società di inutili?''(per citare la frase di gente poco raccomandabile)
24 gennaio 2006 0:00 - Lobster
> Per l'etica cristiana, poi, vale la raccomandazione di Cristo di assistenza ai malati,
> fino in fondo allo scopo di valorizzare in tutto la vita.

Della raccomandazione di Cristo a me che sono ateo importa una sega.

Non sarebbe piu' "civile" un paese in cui ognuno puo' comportarsi secondo
le "raccomandazioni" che preferisce? O bisogna per forza vivere tutti secondo
le raccomandazioni del vostro dio (o meglio, secondo le raccomandazioni dei suoi
autoproclamati ministri, visto che il Cristo di cui parlano i vangeli non s'e'
mai sognato di imporre nulla a nessuno).

Saluti,
Lobster
24 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Cerchiamo di essere seri e non ipocriti,tutte le obiezioni all'eutanasia si scontrano con il diritto di un uomo di essere padrone del proprio corpo tutto il resto sono un sacco di parole senza senso.
Se siete credenti siete liberi di seguire le indicazioni della vostra religione ma non dovete imporre questo ad altri.
Chi consiglia il suicidio come alternativa mi sembra che sia la stessa cosa che l'eutanasia, ammesso che una persona possa essere in grado di buttarsi dal sesto piano, non è meglio ingoiare qualcosa e spegnersi nel proprio letto.
Ma qui non si parla di fare uno sterminio di massa, non si dice che se uno è vecchio deve essere eliminato,che cavolo di discorsi sono.Bisogna guardare il problema nelle sue dimensioni reali che penso si limita a pochi casi e solitamente di persone che non hanno più speranza di riprendere una vita almeno al limite del sopportabile.
Gianni
24 gennaio 2006 0:00 - Enrico Falcinelli
Secondo statistica, in chi chiede di morire essendo in uno stato di infermità grave è stata riscontrata assenza di depressione psichica solo per il 35 per cento. Molti dei malati che successivamente sono migliorati hanno confermato la loro preferenza alla vita pur se ritrovandosi nelle medesima condizione di malattia grave. Davanti a ciò non si può restare indifferenti con il proprio solito pensiero; personalmente sarei propenso ad andare più a fondo sulle casistiche personali di ogni malato e non fare di tutta l'erba un fascio. Parlare di una legge che regoli un simile aspetto si può quindi capire come sia una pretesa grossolana, come lo è assolutizzare la casistica relativa alla richiesta di eutanasia da parte del malato.
Ricordiamoci che la depressione è una condizione in cui, seppure in rapporto cosciente con il reale, il soggetto non è in grado di fruire di tutte le sue risorse per affrontare la situazione e questo variabilmente secondo il grado di depressione. Già questo può far capire quanto sia difficile un giudizio chiaro e non pregiudizievole.
Dal punto di vista religioso ed in particolare cristiano, la situazione assume l'etica morale di fondo che, essendo umana, è pienamente lecita in chi dichiara obiezione di coscienza.
Per l'etica cristiana, poi, vale la raccomandazione di Cristo di assistenza ai malati, fino in fondo allo scopo di valorizzare in tutto la vita.
Per esempio, nella sua parabola in cui dice: "... ero malato e mi avete visitato", altrimenti, sarebbe costretto a dire:"... ero malato e mi avete ammazzato!"
Saluti a tutti.
23 gennaio 2006 0:00 - nadia
anche la semplice vecchiaia è un consumarsi giorno dopo giorno anche se non è una malattia, che si fa si uccidono i vecchi?
23 gennaio 2006 0:00 - nadia
qui non si tratta solo di scelte personali ,perchè se così fosse basterebbe il suicidio, ma si chiede una legge che autorizzi qualcuno a dare la morte su richiesta, e come può un legge autorizzare qualcuno a dare la morte senza aver timore di creare precedenti a dir poco sconvolgenti......
22 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Io penso che tutto si debba fare per la dignità della morte e della vita.
Gianni
22 gennaio 2006 0:00 - nadia
caro gandolfo e non pensi che il confine fra chi agirebbe per pietà sia troppo sottile fra chi agirebbe ''tanto in fondo sono solo inutili malati?''.....io penso che tutto si deve fare per la dignità della vita, ma l'eutanasia mi sembra un pò una scorciatoia.....
22 gennaio 2006 0:00 - Alex
Non è vero nadia. E togliere il dolore vuol dire togliere la dignità. Morire senza dolore consumandosi giorno dopo giorno ti sembra dignitoso? Magari per te sì, ma altri potrebbero pensarla diversamente e fare altre scelte, senza necessariamente imporre nulla o chiedere il tuo benestare.
E poi perchè tu dovresti imporre ad uno che decide, autonomamente e senza speranze, di farla finita? Tu sarai sempre e comunque libera di fare quello che ti pare, ma lascia che anche gli altri lo siano. Oppure questo fa parte dei tuoi valori da imporre agli altri?
22 gennaio 2006 0:00 - nadia
il vostro discorso sarebbe sensato se non ci fossero alternative, oggi la scienza ci dà la possibilità di togliere il dolore per consentire una vita dignitosa fino al suo naturale epilogo; che non si fa molto per le cure palliative questo è un altro discorso......
22 gennaio 2006 0:00 - Gandolfo
Io sono a favore dell'eutanasia, trovo i vostri commenti pieni di coscienza ed autocritica verso il sistema politico italiano ormai sempre più compromesso dall'ingerenza delle gerarchie vaticane.

xnadia: il tuo pensiero è rispettabile, ma permettimi di dirti che il paragone con gli atroci omicidi compiuti dai nazisti non sono neppure lontanamente paragonabili all'eutonasia.
Loro uccidevano per gusto, chi chiede l'eutanasia lo fa per morire dignitosamente. La cosa è assai diversa.
22 gennaio 2006 0:00 - Gianni
Intanto se ne potrebbe parlare per esaminare tutti gli aspetti della questione,poi io parlavo di persone che chiedono di morire.
Ma il problema è che non se ne vuole parlare in Italia per non scontrasi con la religione, mentre io affermo il diritto che l'uomo deve essere libero di decidere del proprio corpo.
L'accostamento con le camere a gas mi sembra un pò esagerato, vuol dire che nei paesi dove l'eutanasia è legale hanno costruito le camere a gas?
Gianni
22 gennaio 2006 0:00 - Marco
Nadia parla dell'eutanasia dei nazisti. Essi chiamarono così il programma per diminuire il costo sociale dei malati di mente e altri gravi infermi e questo crea confusione di termini. L'eutanasia di cui si tratta qui è del tutto diversa. Come uno, finché è in vita e in possesso delle proprie facoltà, può dare disposizioni riguardo all'espianto d'organi, così dovrebbe poter decidere che preferisce una morte dignitosa ad un'agonia da vegetale. Chi si oppone all'eutanasia dice spesso che la vita è sacra, ma così facendo non tiene in nessun rispetto la dignità dell'uomo. Secondo un deplorevole concetto cattolico, non siamo padroni della nostra vita: Dio ce l'avrebbe concessa in "comodato" ma ne è lui il titolare. Il fatto che il Vaticano sia incistato proprio sul suolo italico non ci aiuta, ma dopo tutto abbiamo avuto anche noi il divorzio e l'aborto: penso che per l'eutanasia sarà solo una questione di tempo.
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