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19 gennaio 2025 21:50 - Claudio Cappuccino
La legalizzazione della Cannabis è diventata una specie di grimaldello per aprire l'armadio blindato del proibizionismo. Ma la Cannabis resta un problema minore sia sotto l'aspetto economico (guadagni delle mafie, corruzione, ecc.) che sotto quello socio-sanitario.
Se si vogliono davvero cambiare le cose, bisogna trovare il coraggio di affrontare il "problema droga" in modo molto più radicale.
E la sola via, difficile ma possibile, è quella di agire attraverso EDUCAZIONE E INFORMAZIONE: onesta, obiettiva, scientifica, non allarmistica, non terroristica. Smitizzando i miti, superando i pregiudizi, evitando bugie e esagerazioni, inquadrando storicamente e culturalmente le proprietà (effetti positivi, effetti negativi, controindicazioni) delle diverse "droghe", e correggendo il SIGNIFICATO distorto che esse hanno ormai assunto per i consumatori.
Il tutto, al fine di minimizzare rischi e danni e renderne nuovamente possibile un uso responsabile, regolato e controllato, secondo norme e regole condivise; come è stato per millenni in tutte le culture umane, e come è già accettato - nonostante i ben noti rischi - per alcol e tabacco.
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Perché l'ENORME PROBLEMA DELL'IDEA PROIBIZIONISTA - forse la più colossale follia della storia umana - è che ha fatto SOLO ENORMI DANNI senza MAI portare NESSUN VANTAGGIO (salvo, ovviamente, per le varie mafie e i governi/doganieri/poliziotti corrotti).
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Il proibizionismo fu proposto (Conferenza dell'Aja, 1912) per impedire l'"abuso" di 4 farmaci "stupefacenti" (oppio, morfina, eroina, cocaina), peraltro allora usati essenzialmente da adulti o anziani, quasi sempre più o meno "malati".
Ma di fatto ha ottenuto solo che:
1.
Il mercato delle "droghe" è immediatamente passato dalle farmacie al mercato nero, facendo nascere dal nulla organizzazioni criminali sempre più potenti, che oggi si estendono in tutto il mondo, controllano interi governi, dogane, polizie, devastano l'ambiente e inquinano con i loro miliardi esentasse l'economia legale di tutti i paesi.
2.
Questo sistema ha generato disordine, delinquenza diffusa, e danni e problemi per TUTTI, consumatori e no.
E si noti che nessuna droga manca mai in nessun posto, e che nemmeno i sequestri di varie tonnellate di sostanze in un colpo solo cambiano minimamente le cose. Non alzano nemmeno il prezzo!
3.
Non solo il numero dei consumatori è nel tempo enormemente aumentato, ma per la maggior parte sono ormai giovani e giovanissimi: meno spaventati dai rischi, più disposti a violare le regole, e più attratti dal "frutto proibito".
4.
Le sostanze di origine mafiosa non subiscono controlli di qualità, non sono dosate con precisione "farmaceutica", sono impure e contaminate da "tagli" di ogni genere, oltre che da funghi, batteri, virus.
Provocando infiniti danni alla salute dei consumatori e anche milioni di morti che non avrebbero dovuto esserci, e che con le stesse sostanze, ma di qualità farmaceutica, non ci sarebbero stati.
Esattamente il contrario della "difesa della salute"!!!
5.
Il numero di "sostanze proibite" è aumentato continuamente: dalle 4 del 1912 alle 282 del 1995, alle innumerevoli di oggi.
Perché a parte quelle usate anche in medicina, c'è stata una continua immissione sul mercato nero di nuove sostanze di sintesi, in maggioranza potenzialmente rischiosissime in quanto mai studiate da nessuno sotto il profilo farmaco-tossicologico (https://www.euda.europa.eu/publications/european-drug-repor t/2024/new-psychoactive-substances_en).
6.
E si noti: TUTTE le sostanze sono in libera vendita OVUNQUE, anche ai ragazzini, 24/7.
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“Il principio è che l'umanità è giustificata, individualmente o collettivamente, a interferire con la libertà di azione di un individuo solo al fine dell'autoprotezione. L'unico scopo per cui si può legittimamente esercitare un potere su qualsiasi membro di una comunità civile, contro la sua volontà, è per impedire danni agli altri. Il suo bene personale, sia fisico che morale, non è una giustificazione sufficiente.” (J. Stuart Mill "Sulla libertà", 1859: Introduzione)
18 gennaio 2025 23:06 - enniusfirst
Maxia :
"La cannabis cattiva coi suoi danni cerebrali, dice. Nessun paragone coi danni enormi di tabacco e alcol ..."

Morale: sul mercato legale c'è ciarpame . Coerente è aggiungerne dell'altro.

Maxia afferma che deve esistere la :
"Libertà di farsi male....".

Tale libertà non è contemplata dalla nostra Costituzione che dice :
"Art. 32.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, ..."

L’opinione del nostro Maxia - approssimata e disinformata - ha una sua diffusione. E non bisogna essere filosofi, sociologi ed economisti per capire che produce solo caciara. 
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