Sì, mi pare estremamente semplicista. E' un tema molto
complesso. L'articolo non tiene conto di quanto il mercato
del lavoro stia rapidamente evolvendo e sia mascherato dalla
retorica governativa. C'è disoccupazione e allo stesso
tempo le imprese hanno difficoltà a trovare personale
qualificato. Si può colmare questo gap con l'immigrazione
legale di personale qualificato (come citato da jj2006), non
certo come sta succedendo adesso con la politica dei
barconi. I governi creano milioni di posti di lavoro (io li
chiamerei "posti" e basta, visto che vedo il lavoro come
produzione di beni e servizi) in elefantiache burocrazie nel
circolo vizioso di ottenere supporto e voti clientelari sia
perché ricattati dalle burocrazie stesse. L'automazione ha
ridotto il bisogno di lavoratori nelle attività primarie;
l'informatica ha già relegato milioni di lavoratori del
terziario a scambiarsi email per giustificare il proprio
impiego. Anche volessimo ravvivare la scena ricominciando a
fare guerre ci sono i droni. Dove servono questi milioni di
lavoratori?
28 giugno 2023 12:38 - jj2006
La tesi è interessante ma superficiale. Molti migranti
fuggono da guerre e carestie, con i soldi raccolti da tutta
la famiglia che spera che il nipote trovi lavoro e possa
mandare indietro più soldi. Ciò che sembra un tabu nella
politica è che ci becchiamo quelli bravi ed intelligenti.
Prima sfruttavamo le risorse naturali dei Paesi poveri, ora
sfruttiamo le loro risorse umane. Ci sono più medici
ghanesi nel Regno Unito che nel Ghana, secondo uno studio di
20 anni fa. Il Brain Drain è la nuova forma di schiavitù.