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24 dicembre 2021 8:29 - lorenzocornia
Mi congratulo con l’articolo che riporta una serie di verità incontestabili. Dietro a questa sistematica violazione di legge, che non mi sembra abbia eguali in nessuna altra branca del diritto per diffusione, gravità, storicità, si celano, oltre a un generale pregiudizio ideologico, grandi interessi economici.
I tempi di frequentazione non paritari, infatti, sono il presupposto per assegni di mantenimento spesso esorbitanti, che non hanno nulla a che vedere con le effettive esigenze di mantenimento dei figli e che spesso sono veri espropri economici e patrimoniali a danno di un coniuge e a favore dell’altro. Per chi fosse scettico rinvio a https://www.assegnodimantenimento.net/
17 dicembre 2021 19:02 - annapaola
Ho letto volentieri questa riflessione e mi auguro che susciti interesse e attenzione a madri e padri che si trovano a vivere una separazione e che hanno figli e figlie piccoli o già grandicelli. E magari anche ai legali e ai giudici.
A quello che capisco c'è un corpo a corpo tra una concezione della società, del matrimonio, della paternità e maternità ancorata al passato, che vuole resistere a una mentalità nuova che vuole che davvero ci sia parità tra padri e madri. Una cosa così può essere molto impegnativa per chi si è lasciato, perché significa - mi pare - rimettere in discussione tutto l'operato anche della vita di coppia precedente.
Molto più tranquillizzante per tutti/e stare saldamente ancorati al "buon tempo andato" ...
Ma riflessioni come questa di Claudia Moretti, che è anche madre di un ragazzo e di una ragazza, possono smuovere qualche macigno dal percorso che si deve fare.
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